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Pirandello, Luigi - Il Fu Mattia Pascal (8) Pag. 1
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Sintesi
E’ la storia di un uomo, Mattia Pascal, che scappa dal proprio paese (Miragno) , dalla moglie e dalla famiglia, poiché non aveva niente in comune con quella gente. Si reca a Montecarlo dove vince una somma di denaro alla roulette. Diventato ricco può tornare a casa ma, sulla via del ritorno, legge sul giornale la notizia del ritrovamento del suo cadavere: si è ucciso per dissesti finanziari. Così decide di cogliere l’ occasione per cambiare vita (“Sono libero da Mattia Pascal”); si crea una nuova identità, Adriano Meis e viaggia molto fino a stabilirsi a Roma. Purtroppo col passare del tempo si rende conto che vivere senza identità non è possibile poiché non si può sposare con la donna che ama (Adriana), non può svolgere attività e non può nemmeno denunciare un furto avvenuto ai suoi danni: per la società che lo circonda Adriano Meis non esiste. Finge il suicidio, muori così per la seconda volta e torna al suo paesino, ma una volta arrivato si rende conto che non è più possibile riprendere la sua vecchia vita: i suoi cari, i suoi conoscenti, rassegnati di fronte alla sua morte, l’hanno col tempo dimenticato e sostituito (in particolare la moglie si è risposata con un amico). Decide di restare in paese, lavorando come bibliotecario in una biblioteca che nessuna frequenta, estraniandosi totalmente da tutto. Mattia ha cercato di cambiare la sua "maschera" e inizialmente è convinto di esserci riuscito. Purtroppo alla fine comprende che il suo atto si è tradotto in fallimento.
Estratto del documento

Luigi pirandello

Vita

La formazione Girgenti

Luigi Pirandello nasce il 28 giugno 1867 a (Agrigento) nei pressi della località Caos. Il

padre, ex-garibaldino, amministra e dirige alcune miniere di zolfo. In seguito a dissesti

finanziari la famiglia si trasferisce a Palermo, dove si iscrive all’Università di Legge e Lettere.

Nel 1887 passa alla facoltà di Lettere a Roma, ma in seguito a una lite con un professore di

latino che minaccia di espellerlo dall’Università, si trasferisce a Bonn per completare gli studi.

La coscienza della crisi

Tornato a Roma, Pirandello si dedica alla letteratura e al teatro, intraprendendo anche la

Maria

carriera di professore universitario. Nel 1894 sposa una donna di famiglia agiata,

Antonietta Portulano. Quando il capitale investito nelle miniere di zolfo andrà perso a causa di

un allagamento, la moglie viene colpita da una paralisi. Con tre figli a carico e la perdita della

rendita, Pirandello è costretto a dare lezioni private e collaborare con i giornali.

Il periodo della narrativa umoristica

Il fu Mattia Pascal.

Nel 1904 pubblica I suoi racconti che sempre più spesso escono sul

“Corriere della sera”, vengono poi raccolti in volumi. Si dedica completamente alle opere

Liolà, Pensaci Giacomino!, Così è (se vi

teatrali che suscitano critiche e perplessità, come

pare). Sei personaggi in cerca d’autore

Il successo internazionale comincia con , messo in

scena anche a New York e Londra. Nel 1924 dopo il delitto Matteotti, si iscrive al partito

fascista, che gli permette di avere finanziamenti per dirigere le compagnie teatrali. Comincia

Marta Abba,

una tournée in Europa, dove la prima attrice protagonista è a cui Pirandello si

lega sentimentalmente per la quale scrive numerosi drammi.

La stagione del Surrealismo

In questo periodo la sua fama è al colmo. Entra a far parte dell’Accademia d’Italia e nel 1934

Premio Nobel

riceve il per la letteratura. Nel dicembre 1936 a Roma, muore colpito da una

polmonite. Non ci furono onoranze funebri, come lui stesso desiderava e le sue ceneri furono

trasportate ad Agrigento.

Temi e caratteri

 Pazzia: l’autore concepisce la pazzia come unica scappatoia per potere rappresentare

veramente sé stesso;

 Maschera: la maschera nasconde quello che siamo realmente, viene utilizzata per farsi

Uno, nessuno e centomila);

conoscere al mondo (si nota soprattutto in

 Il caso: ad esempio in Il fu Mattia Pascal è proprio il caso a farlo vincere alla lotteria,

come è il caso che leggendo un giornale si accorge della sua “morte” o come ancora il

caso gli fa conoscere Adriana;

 Irrazionalità: Pirandello è antipositivista, poiché sostiene che la pazzia non sia razionale

e che la ragione non sia l’unica guida. Esprime l’irrazionalità attraverso l’occulto e le

sedute spiritiche, cose appunto non razionali.

Lo stile

Il racconto non segue una linea precisa ;

 Utilizza un linguaggio che rappresenta il mondo borghese, né alto né popolare ;

 Utilizza molto il dialogo;

 L’influenza del teatro (nelle sue novelle segue molto i ritmi del teatro).

Le opere - romanzi

L’esclusa: pubblicato nel 1901, è il primo romanzo di Pirandello. Racconta di una

 giovane ragazza, Marta, che viene ingiustamente accusata di adulterio da parte del

marito Rocco. La famiglia cade in disgrazia e subisce ingiustizie da parte della gente del

paese, ormai al corrente dei fatti accaduti. Marta accetta l’aiuto dell’Alvignani, che la

sistema a Palermo e da cui avrà un figlio. Contemporaneamente viene chiamata da

Rocco, che riconosce la sua innocenza e che le chiederà di tornare insieme. La famiglia

si ricomporrà, ma Rocco avrà un figlio che non è suo.

Il turno, Suo marito, I vecchi e i giovani, Uno, nessuno e centomila, Quaderni

 di Serafino Gubbio operatore .

Il fu mattia pascal

Nuova Antologia

Pubblicato su nel 1904 a puntate e poi nel 1905 come romanzo intero. E’ il

romanzo più conosciuto, scritto da Pirandello sia per bisogno di soldi (veniva pagato per

pubblicare le puntate), sia perché sente questa tematica.

Trama: E’ la storia di un uomo che scappa dal proprio paese, dalla moglie e dalla famiglia.

Dopo essersi arricchito grazie alla vincita di una somma di denaro alla roulette, viene creduto

morto, in seguito al ritrovamento di un cadavere. Mattia inizialmente accetta positivamente

l'accaduto, sfruttando l’occasione per cambiare vita. Assunto il nome di Adriano Meis, dopo un

soggiorno a Milano, si trasferisce a Roma. Purtroppo col passare del tempo si rende conto che

vivere senza identità non è possibile poiché non si può godere di servizi medici o sposare la

donna che ama (Adriana). A questo punto inscena un suicidio nel Tevere.

Egli torna nel suo paese natio, ma una volta arrivato si rende conto che non è più possibile

riprendere la sua vecchia vita: i suoi cari, i suoi conoscenti, rassegnati di fronte alla sua morte,

l’hanno col tempo dimenticato e sostituito (in particolare la moglie si è risposata con un

amico). Decide di restare in paese, lavorando come bibliotecario in una biblioteca che

nessuna frequenta, estraniandosi totalmente da tutto. Mattia ha cercato di cambiare la sua

"maschera" e inizialmente è convinto di esserci riuscito. Purtroppo alla fine comprende che il

suo atto si è tradotto in fallimento.

Caratteristiche:

la storia non è lineare;

-

è il romanzo non romanzo per eccellenza,

- perché il tempo non è concreto né reale (è

suddiviso in capitoli che non seguono una sequenza temporale, non si sa il tempo in cui

sia ambientato. Vi sono anticipazione flashback) e perché rappresenta l’antieroe per

eccellenza (se nei romanzi dell’800 tutti i personaggi erano positivi, nei romanzi di

Pirandello i personaggi sono degli inetti, degli inabili alla vita, non sanno affrontare la

realtà, non eseguono azioni da eroi. Questa caratteristica è simile alla poetica di Verga,

infatti si avvicina nel suo primo romanzo al Verismo, per poi allontanarsene);

il contrasto tra apparenza e realtà:

- Mattia quando vince alla lotteria si fa operare

all’occhio per vestire gli abiti di un’altra persona, ma dentro è sempre lo stesso. Vive in

una realtà che non è la sua;

il linguaggio

- predilige il discorso diretto;

la città moderna:

- facendo riferimento a Roma e Milano, Pirandello rifiuta il progresso e

parla della città in modo negativo, la tecnologia non può cambiare la vita;

l’umorismo:

- è il sentimento del contrario, poiché coglie tutta la drammaticità di un

evento, smascherandone i significati profondi, esistenziali.

Le opere - il teatro

Pensaci ancora Giacomino!, Liolà, Cosi è (se vi pare), Il berretto a sonagli, La giara, La

 patente, Sei personaggi in cerca d’autore, Enrico IV, Questa sera si recita a soggetto.

Le prime rappresentazioni avvennero nei teatri di Roma, Torino e Milano, mentre l’attrice

Marta Abba.

protagonista fu

Le opere - le novelle

Queste opere furono trasformate in opere teatrali o in romanzi.

Novelle per un anno: pubblicate nel 1922, comprendono 241 novelle tra cui:

La giara, Ciaula scopre la luna, La patente;

 C’è qualcuno che ride:

 è una delle più famose novelle di Pirandello e fa parte dell’ultima

sezione della raccolta. Nella prima parte l’autore descrive uno scenario tetro,

rappresentato da un salone con un’orchestra e dei ballerini che danno l’apparenza di

una festa da ballo, turbata però dalle risate di alcuni intrusi; nella seconda viene

rappresentata la situazione dal punto di vista dei partecipanti, perplessi dalle risate.

Queste, vengono ritenute inappropriate, data la situazione misteriosa e lugubre della

riunione; infine nell’ultima, si scopre che gli intrusi sono una famigliola proveniente

dalla campagna e formata dal padre e i due figli. I capi della comunità mettono in scena

una parodia minacciosa che fa esplodere la folla in una risata sotto i baffi. Gli intrusi,

sono così costretti a scappare.

IL FU MATTIA PASCAL

Il Fu Mattia Pascal è il romanzo scritto da Luigi Pirandello che ebbe maggior successo. Venne

Nuova Antologia

pubblicato su nel 1904 a puntate e poi nel 1905 come romanzo intero.

Trama

E’ la storia di un uomo, Mattia Pascal, che scappa dal proprio paese (Miragno) , dalla moglie e

dalla famiglia, poiché non aveva niente in comune con quella gente. Si reca a Montecarlo

dove vince una somma di denaro alla roulette. Diventato ricco può tornare a casa ma, sulla

via del ritorno, legge sul giornale la notizia del ritrovamento del suo cadavere: si è ucciso per

dissesti finanziari. Così decide di cogliere l’ occasione per cambiare vita (“Sono libero da

Mattia Pascal”); si crea una nuova identità, Adriano Meis e viaggia molto fino a stabilirsi a

Roma. Purtroppo col passare del tempo si rende conto che vivere senza identità non è

possibile poiché non si può sposare con la donna che ama (Adriana), non può svolgere attività

e non può nemmeno denunciare un furto avvenuto ai suoi danni: per la società che lo

circonda Adriano Meis non esiste. Finge il suicidio, muori così per la seconda volta e torna al

suo paesino, ma una volta arrivato si rende conto che non è più possibile riprendere la sua

vecchia vita: i suoi cari, i suoi conoscenti, rassegnati di fronte alla sua morte, l’hanno col

tempo dimenticato e sostituito (in particolare la moglie si è risposata con un amico). Decide di

restare in paese, lavorando come bibliotecario in una biblioteca che nessuna frequenta,

estraniandosi totalmente da tutto. Mattia ha cercato di cambiare la sua "maschera" e

inizialmente è convinto di esserci riuscito. Purtroppo alla fine comprende che il suo atto si è

tradotto in fallimento.

Il narratore

La narrazione avviene in prima persona, Mattia scrive, su invito di Don Eligio, la sua biografia

sotto forma di diario, rivolgendosi al lettore, dialogando persino con lui e racconta i fatti

andando a ritroso nel tempo.

I personaggi

Quest’ opera è caratterizzata da una grande quantità di personaggi (almeno una trentina)

tutti differenti tra loro e tutti con una diversa importanza nella vicenda. Ogni personaggio

viene presentato da Mattia in modi diversi ma la descrizione iniziale è minima e il carattere

del personaggio che entra in scena si presenta da sé in modo indiretto. Si nota che alla fine

della storia l’unico che veramente è cambiato e maturato rispetto alla condizione iniziale è il

protagonista Mattia Pascal. Quindi tutti gli altri personaggi hanno la funzione di cornice.

- Mattia Pascal (Adriano Meis): è il protagonista , un bibliotecario che svolge

quotidianamente un lavoro normale.Nei panni di Mattia appare come un uomo di carattere

impulsivo ma confusionario, a differenza di quando si “trasforma” in Adriano Meis, dove è

molto sensibile; ama Adriana, donna che vorrebbe sposare, ma non può a causa della sua

“non esistenza”.

- Madre del protagonista: è una persona fiduciosa verso il prossimo, credente ed

introversa. Non vuol mai far notare la sua presenza, quasi per non dare fastidio.

- Zia scolastica: si contrappone alla figura della madre a causa delle sue scelte decise ed

immediate.

- Malagna: è l’amministratore dei beni della famiglia Pascal, che però, invece di sorvegliarli

cerca in ogni modo di impossessarsene, tradendo la fiducia della madre di Mattia Pascal.

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