Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Bartolino Fiorenzo, studioso di chimica, sposa Carolina Sarulli, vedova dell'ing. Cosimo Taddei, ma vive all'ombra del defunto marito.
  • Il ritratto dell'ing. Taddei domina il salotto, simbolo della sua continua influenza sulla vita coniugale di Bartolino e Lina.
  • Durante il viaggio di nozze a Roma, Bartolino è mortificato nel seguire il percorso tracciato dal primo marito di Lina.
  • Lina è profondamente legata al ricordo del defunto, vedendolo come una guida che ha plasmato la sua vita.
  • Bartolino cerca consolazione con Ortensia, ma scopre che anche lei conserva un legame con Taddei, rappresentato da una miniatura nel suo ciondolo.

La novella La buon’anima fa parte della raccolta Novelle per un anno.

L’espressione “buon’anima” si adopera quando ci si riferisce ad una persona morta con cui si è avuto un legame affettivo e verso la quale si mantiene una certa forma di rispetto. Tuttavia, può avere anche il valore di un’antifrasi, cioè esprimere un’idea contraria al concetto che si ha di una persona defunta.

Indice

  1. I protagonisti e il loro legame
  2. Il viaggio di nozze a Roma
  3. Il ritorno e la scoperta finale

I protagonisti e il loro legame

I protagonisti sono Bartolino Fiorenzo, uno studioso di chimica e sua moglie Carolina Sarulli, chiamata Lina. La donna, pur essendo ancora giovane e piacente, è vedova dell’ingegnere Cosimo Taddei, con cui era rimasta sposata quattro anni Il primo marito, però, pur essendo defunto, è molto ingombrante. Bartolino è un puro di cuore e a detta degli amici di famiglia, Motta e Ortensia aveva proprio bisogno di sposarsi e sono questi due che avevano combinato il matrimonio. Nel salotto di Carolina, proprio di fronte al divano dove Bartolino è solito sedersi, spicca un grande ritratto dell’ ing. Taddei, come se volesse sottolineare che il padrone di casa resta comunque sempre lui. Anzi, a Bartolino sembra quasi che il defunto sorrida e che lo saluti, come si fa con gli ospiti. Infatti morendo, ha lasciato tutti i suoi beni alla vedova, compresa l’abitazione dove i due sposi sono andati ad abitare. Era stato Cosimo a voler chiamare la moglie Lina anziché Carolina, giocando sulle parole “cara Lina” e alla donna ciò non era dispiaciuto, a tal punto da imporlo indirettamente anche a Bartolino che, di fronte ad una simile presenza che forgia in continuazione il comportamento della donna resta inebetito, senza opporre nessuna reazione.

Il viaggio di nozze a Roma

In viaggio di nozze, la coppia si reca a Roma, dove già Lina era stata con il primo marito. L’albergo in cui soggiornano è lo stesso della prima luna di miele e anche la camera, il n° 19, è la stessa, il che rende Lina felice. Bartolino dimostra un po’ di mortificazione soprattutto quando si rende che il letto dove passerà la notte è quello in cui la moglie aveva dormito con l’ingegnere Taddei. Per tutta la durata del soggiorno romano, ogni cosa viene fatta sulle orme del defunto ing. Taddeo con grande avvilimento e mortificazione di Bertolino che si vede costretto a seguire continuamente i gusti, i consigli e le inclinazioni del defunto D’altra parte, Lina è felice così perché essa deve tutto alla buon’anima di Taddeo che l’aveva formata e istruita e in cui essa vedeva una guida.

Il ritorno e la scoperta finale

Al rientro dal la luna di miele, la coppia è turbata dalla notizia della morte improvvisa del sig. Motta, l’anziano marito di Ortensia, entrambi molto legati ai due protagonisti. Lina, ricordandosi che quando era deceduto il primo marito, Ortensia si era precipitata da lei per consolarla, fa la stessa cosa. In cuor suo, la donna pensava che l’amica non sarebbe stata tanto afflitta visto che il marito era molto più anziano. Invece essa appare inconsolabile Da parte sua, Bartolino è preso sempre più dalla disperazione. Cerca di essere più affettuoso con la moglie, ma le carezze che ogni volta le fa, gli sembrano confrontate con quelle di Cosimo Taddei. Alla fine, visto che tutti i tentativi vanno a vuoto, gli prende la voglia di consolare Ortensia. I suoi sentimenti amorosi oscillano allora fra i ricordi e le incertezze, ma alla fine la passione, e forse sentendosi un po’ inferiore, finisce nel letto di Ortensia.

Quando si sveglia, nota sullo scendiletto, il ciondolo d’oro che Ortensia portava al collo e che forse, inavvertitamente le è scivolato. Lo raccoglie per restituirglielo, ma senza volere lo apre e trova al suo interno una miniatura della buon’anima di Cosimo Taddei, tutto sorridente che lo saluta.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono i protagonisti della novella "La buon'anima" e quale è il loro legame?
  2. I protagonisti sono Bartolino Fiorenzo, uno studioso di chimica, e sua moglie Carolina Sarulli, detta Lina, vedova dell'ingegnere Cosimo Taddei. Bartolino e Lina si sposano dopo che il matrimonio viene combinato dagli amici di famiglia, Motta e Ortensia.

  3. Qual è il significato dell'espressione "buon'anima" come viene utilizzata nella novella?
  4. Nella novella, l'espressione "buon'anima" si riferisce a una persona defunta con cui si è avuto un legame affettivo e verso la quale si mantiene rispetto. Tuttavia, può anche esprimere un'idea contraria, come un'antifrasi, rispetto al concetto che si ha della persona defunta.

  5. Come influisce la presenza del defunto ingegnere Cosimo Taddei sulla vita di coppia di Bartolino e Lina?
  6. La presenza del defunto Cosimo Taddei è molto ingombrante nella vita di Bartolino e Lina. Un grande ritratto di Taddei domina il salotto di casa, e la coppia segue le orme del defunto durante il viaggio di nozze a Roma, soggiornando nello stesso albergo e nella stessa camera. Questo causa grande mortificazione a Bartolino.

  7. Qual è la reazione di Bartolino di fronte alla continua influenza di Cosimo Taddei sulla moglie Lina?
  8. Bartolino rimane inebetito e senza reazione di fronte all'influenza continua di Cosimo Taddei sul comportamento di Lina. Cerca di essere più affettuoso con la moglie, ma si sente sempre confrontato con il defunto, finendo per cercare consolazione altrove.

  9. Come si conclude la novella e quale scoperta fa Bartolino?
  10. La novella si conclude con Bartolino che, dopo aver cercato consolazione nel letto di Ortensia, scopre un ciondolo d'oro appartenuto a Ortensia con all'interno una miniatura di Cosimo Taddei che lo saluta sorridente, sottolineando ironicamente la persistente presenza del defunto nella vita dei personaggi.

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