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Concetti Chiave

  • Canta l'epistola, novella di Luigi Pirandello, è stata pubblicata nel 1911 e tratta temi esistenzialisti.
  • Il protagonista, Tommasino Unzio, abbandona il seminario e viene etichettato come "folle" per la sua scelta.
  • Tommasino cerca di comprendere il divino e il senso delle piccole cose, trovando pace nella natura.
  • Isolato dalla comunità, Tommasino vive in solitudine, esplorando i boschi e riflettendo sul perché dell'esistenza.
  • La novella esplora le profonde riflessioni di Tommasino, che si interroga sul significato della vita e della fede.

Indice

  1. Trama de Canta l’epistola
  2. Canta l’epistola di Luigi Pirandello
  3. Analisi accurata del protagonista

Canta l’epistola di Luigi Pirandello

Canta l’epistola è una novella scritta da Luigi Pirandello e pubblicata nell’ambito della raccolta di novelle dal titolo La rallegrata. Questa novella è dell’anno 1911 e la sua prima pubblicazione è avvenuta nell’ambito del Corriere della Sera, la sua seconda pubblicazione invece per Treves nell’anno 1915.

Trama de Canta l’epistola

Il protagonista della novella pirandelliana Canta l'epistola è Tommasino Unzio, suddiacono che decide di lasciare il seminario, perché non trova più la soddisfazione nella fede. La ricerca esistenziale di Tommasino Unzio in Canta l'epistola articoloPer questi motivi l’ex seminarista viene additato come il “folle” del paese sia dalla sua famiglia sia dalla popolazione locale, poiché ha abbandonato una sicura carriera ecclesiastica, smarrendo la fede. Quindi Tommasino viene isolato ai margini della sua comunità, continuando ancora a capire il perché dell’esistenza del divino, in una continua ricerca del mistero contenuto nelle piccole cose, come ad esempio un filo d’erba, di cui si inizia a prendere cura in maniera molto meticolosa fino al finale tragico che ne consegue e che riguarderà la sua esistenza.
corrente letteraria di Luigi Pirandello

Analisi accurata del protagonista

In Canta l'epistola, Tommasino Unzio è un personaggio molto particolare che trova un senso di pace anche nella sola osservazione delle stelle. Viene visto come un personaggio insolito per aver abbandonato la carriera ecclesiastica, comoda e sicura; per questo motivo viene isolato ai margini dalla sua comunità e dalla sua famiglia. E’ una persona che troverà pace nel mondo della natura, non venendo capito dal mondo degli esseri umani. Avendo dunque perso la fede, si rifugia nella natura, ponendosi molte domande sul senso delle piccole cose.
Egli non “riesce più a saziarsi nel calice dell’altare e nel fonte dell’acqua benedetta” e riesce a trovare pace solo nelle stelle che definisce “fitte fitte” e “sfavillanti”. Gli abitanti del suo paese lo giudicano matto, in quanto trova conforto nell’osservazione di un filo d’erba.
Tommasino Unzio è un asceta, che ha deciso di vivere a stretto contatto con la natura e lo testimoniano anche le seguenti parole della novella:
“"Volle però dimostrare a tutti che non s'era spretato per voglia di mettersi a fare il porco come il padre pulitamente era andando sbandendo in tutto il paese. Si chiuse in sé, e non uscì più dalla sua cameretta, se non per qualche passeggiata solitaria o su per i boschi di castagni, fino al Pian della Britta, o giù per la carraia valle, tra i campi, 37 fino alla chiesetta abbandonata di Santa Maria di Loreto, sempre assorto in meditazioni e senza mai alzar gli occhi in volto a nessuno."
Egli si pone mediante queste parole: «Nuvole e vento. Eh, ma era già tutto avvertire e riconoscere che quelle che veleggiavano luminose per la sterminata azzurra vacuità erano nuvole. Sa forse d’essere la nuvola? Né sapevan di lei l’albero e le pietre, che ignoravano anche se stessi. E lui, avvertendo e riconoscendo le nuvole, poteva anche — perché no? — pensare alla vicenda dell’acqua, che divien nuvola per ridivenir poi acqua di nuovo. E a spiegar questa vicenda bastava un povero professoruccio difisica; ma a spiegare il perché del perché? [...] Stenti, affanni, fatiche e pene d’ogni sorta, perché?» il cosiddetto perché dei perché, il quale lo conduce a domandarsi il perché delle cose.
Canta l’epistola è dunque una novella di Luigi Pirandello che in qualche modo potremo considerare come esistenzialista, perché il suo protagonista si fa tante domande sul perché delle cose.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella "Canta l'epistola" di Luigi Pirandello?
  2. Il tema principale è la ricerca esistenziale del protagonista, Tommasino Unzio, che abbandona la carriera ecclesiastica per cercare il senso della vita e del divino nelle piccole cose della natura.

  3. Chi è il protagonista di "Canta l'epistola" e quale decisione prende?
  4. Il protagonista è Tommasino Unzio, un suddiacono che decide di lasciare il seminario perché non trova più soddisfazione nella fede, venendo così considerato folle dalla sua comunità.

  5. Come viene percepito Tommasino Unzio dalla sua comunità dopo aver lasciato il seminario?
  6. Tommasino viene percepito come un folle e viene isolato ai margini della sua comunità e dalla sua famiglia per aver abbandonato una carriera ecclesiastica sicura.

  7. In che modo Tommasino Unzio trova pace dopo aver perso la fede?
  8. Tommasino trova pace nella natura, osservando le stelle e prendendosi cura di piccoli elementi naturali come un filo d'erba, riflettendo sul mistero dell'esistenza.

  9. Qual è l'approccio di Tommasino Unzio verso la natura e l'esistenza?
  10. Tommasino adotta un approccio ascetico, vivendo a stretto contatto con la natura e ponendosi domande esistenziali sul senso delle cose, cercando di comprendere il "perché dei perché".

Domande e risposte

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