Concetti Chiave
- La scuola poetica siciliana del XIII secolo si sviluppò intorno alla corte di Federico II, influenzando la letteratura con poesie d'amore in volgare siciliano.
- Le liriche siciliane erano caratterizzate da una raffinatezza estrema, incentrate esclusivamente sul tema amoroso e prive di riferimenti psicologici o spazio-temporali.
- La poesia siciliana seguiva moduli convenzionali ed eleganti, configurandosi come un esercizio letterario raffinato tra i membri della corte imperiale.
- Tra i poeti della scuola siciliana figurano personalità come Federico II, Manfredi, Enzo, e notai come Jacopo da Lentini e Pier della Vigna.
- Cielo d'Alcamo, autore del "Contrasto", rappresenta un esempio di letteratura popolare e giullaresca, pur appartenendo all'ambiente siciliano.
Indice
La nascita della scuola poetica siciliana
Nel Regno di Sicilia, al tempo di Federico II, si produsse l’importante esperienza letteraria della “scuola poetica siciliana”. Tale esperienza si sviluppò intorno alla corte dell’imperatore, che seppe attrarre poeti, filosofi e artisti. La letteratura, in particolare, ne ricevette un impulso notevole, con non pochi poeti che si diedero a scrivere poesie d’amore alla maniera dei provenzali, ma usando, diversamente dai tanti imitatori presenti nell’Italia del Nord, il volgare siciliano anziché la lingua d’oc.
Caratteristiche della lirica siciliana
La lirica siciliana si distinse per la sua estrema raffinatezza e per essere incentrata esclusivamente sul tema amoroso, articolato in motivi che ricalcano l’ideale cortese, a cominciare dall’omaggio feudale del cavaliere alla dama e dalla lode a quest’ultima. Ma tutti questi motivi appaiono assolutamente sganciati da ogni situazione psicologica particolare, così come da qualsiasi riferimento spazio-temporale.
Poeti e opere della scuola siciliana
La lirica siciliana è insomma una poesia che segue moduli convenzionali ed astratti, configurandosi più come un esercizio letterario, quanto mai elegante e raffinato, che aveva coinvolto la corte di Federico II. Infatti la “scuola siciliana” annovera tra i suoi poeti, oltre allo stesso Federico II e ai suoi figli Manfredi ed Enzo, cancellieri e notai che prestarono la loro opera alla corte dell’imperatore, come Jacopo da Lentini, Pier della Vigna, Guido delle Colonne. All’ambiente siciliano appartiene anche Cielo d’Alcamo, autore del celebre Contrasto: di lui si conosce nulla oltre alla località di cui fu originario e al fatto che fu quasi sicuramente un giullare. Il Contrasto, pur appartenente all’ambiente siciliano, per i suoi caratteri più popolareschi si colloca non nel filone della lirica d’arte, ma accanto a questa, quale esempio di una letteratura più spiccatamente popolare e giullaresca.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della scuola poetica siciliana nel contesto del Regno di Sicilia?
- Quali sono le caratteristiche distintive della lirica siciliana?
- Chi sono alcuni dei principali poeti della scuola siciliana e quali opere hanno prodotto?
La scuola poetica siciliana rappresenta un'importante esperienza letteraria sviluppatasi intorno alla corte di Federico II, che ha attratto poeti, filosofi e artisti, dando un notevole impulso alla letteratura attraverso l'uso del volgare siciliano.
La lirica siciliana si distingue per la sua raffinatezza e per essere incentrata esclusivamente sul tema amoroso, seguendo l'ideale cortese, ma senza riferimenti psicologici o spazio-temporali specifici.
Tra i principali poeti della scuola siciliana ci sono Federico II, Manfredi, Enzo, Jacopo da Lentini, Pier della Vigna, Guido delle Colonne e Cielo d'Alcamo, autore del celebre "Contrasto", un esempio di letteratura popolare e giullaresca.