Concetti Chiave
- La scuola poetica siciliana nasce intorno al 1230 alla corte di Federico II di Svevia, un ambiente culturale laico e raffinato.
- Federico II, noto come "Meraviglia del mondo", crea una corte multiculturale e multilingue, favorendo lo studio del latino e delle scienze naturali.
- La poesia siciliana si ispira ai modelli provenzali, con una produzione di circa 150 componimenti in volgare siciliano.
- I principali poeti della scuola siciliana, come Giacomo da Lentini, sono funzionari e non poeti professionisti, distinguendosi dai trovatori.
- La poesia si fa più astratta e intellettuale, cercando la musicalità attraverso la parola, senza l'accompagnamento musicale tipico della Provenza.
Indice
Origini della Scuola Siciliana
La scuola siciliana è un movimento letterario che sorge intorno al 1230, presso la corte di Federico II di Svevia.
Federico II e la sua corte
Egli (1194-1250), figli di Enrico VI e di Costanza d’Altavilla, è detto “Meraviglia del mondo” per il suo immenso potere e per lo splendore della sua corte.
Dopo la nomina d’imperatore, Federico crea, in opposizione a quello della chiesa, un ambiente culturale laico e raffinato, trovando il suo punto di forza nello studio del latino e delle scienze naturali.Poesia e multiculturalismo
La Magna Curia cioè la Grande Corte di Federico II si configura così il più eloquente centro cortese europeo, grazie al multiculturalismo e al multilinguismo.
Nella formazione e nella vita dell’imperatore e della sua corte la poesia riveste un ruolo importante, essa è l’espressione di un’élite che ama esibire il proprio prestigio. Nasce una poesia letteraria in volgare siciliano dando vita a una produzione poetica inspirata ai modelli provenzali.
Poeti e composizioni siciliane
I componimenti dei poeti siciliani sono circa 150, i principali autori sono:
1. Giacomo da Lentini: denominato “protonotaro di corte”, cioè segretario dell’amministrazione imperiale, considerato un caposcuola (riconosciuto da Dante che lo chiama “Notaro”);
2. Stefano da Messina;
3. Stefano Protonotaro;
4. Rinaldo D’Aquino.
Questi poeti sono prima di tutto funzionari, notai, giudici o magistrati, ma, a differenza dei trovatori, non sono poeti professionisti, bensì dilettanti.
Differenze con la Provenza
La poesia si allontana dalla cronaca e si fa più astratta, più intellettuale, inoltre in Provenza i testi erano accompagnati dalla musica, venivano cantati più che recitati, mentre in Sicilia ciò non avviene più: la musicalità si ricerca attraverso la parola.