nocciolina137
Ominide
3 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • L'Indovinello veronese è un antico testo che rappresenta la scrittura come un'azione di aratura, utilizzando metafore legate al mondo contadino per descrivere il processo di scrittura.
  • Il Placito capuano del 960 è un'importante testimonianza giuridica in volgare italiano, in cui una formula decretava il possesso delle terre da parte dell'Abbazia di Santo Benedetto.
  • Nel Placito capuano, tre testimoni affermano il possesso di terre per il monastero di Montecassino, utilizzando un linguaggio comune per l'epoca.
  • L'Iscrizione di san Clemente, presente su un affresco, utilizza il volgare romanesco per i servi e il latino per il santo, evidenziando la differenza tra linguaggio popolare e dotto.
  • Le frasi dell'Iscrizione di san Clemente, simili a fumetti, mostrano il volgare come linguaggio basso, mentre il latino è riservato alle figure sacre.

Indice

  1. Interpretazione dell'indovinello medievale
  2. Origine e significato del Placito capuano
  3. L'Iscrizione di san Clemente e il linguaggio

Interpretazione dell'indovinello medievale

La versione più probabile del testo, difficilmente decifrabile, è la seguente:«se pareba boves, alba parlata araba, / albo versorio teneba, et negro semen seminaba»: lo scrivano spingeva innanzi a sé (pareba da parabat in latino) i buoi (cioè le proprie dita), arava i bianchi prati (la carta), teneva il bianco aratro (la penna: si tratta probabilmente di una penna bianca d'oca) e seminava il nero seme (l'inchiostro). L'interpretazione dell'indovinello sembra dunque legata al parallelismo fra l'atto di arare e di seminare e quello di scrivere, fra il contadino e lo scrivano. Probabilmente il copista si è divertito a introdurre una nota ludica giocata sullo scambio fra livelli linguistici e tematici diversi (alti e bassi, dotti e popolari). I volgarissima sono evidenti: se al posto del latino sibi, negro per nigro, pareba per parabat, versorio per versorium ecc.

Origine e significato del Placito capuano

La parola "placito" viene dal latino placitum (="ciò che è piaciuto"); nel linguaggio giuridico è "ciò che è piaciuto al giudice", cioè la sentenza emessa per scritto a conclusione di un processo. Il Placito capuano è del marzo 960. Esso contiene la formula in volgare «Sao ko kelle terre, per kelle fini quel ki contene, trenta anni le fossette parte Sancti Benedecti» (= "So che quelle terre, entro quei confini di cui si parla, le ha possedute per trent'anni l'Abbazia di Santo Benedetto"). Con tale formula fu risolta una lite giudiziaria tra il monastero di Montecassino e un uomo di Aquino. Tre testimoni, comparsi dinanzi al giudice Arechisi, deposero a favore del monastero, avendo in una mano una carta e toccando con il dito dell'altra i confini del luogo discusso che era stato occupato illecitamente da un vicino laico.

L'Iscrizione di san Clemente e il linguaggio

L'Iscrizione di san Clemente è apposta su un affresco che rappresenta un miracolo: i servi del pagano Sisinnio vogliono arrestare e portare via il santo e invece, senza che se ne accorgano, trascinano in realtà con fatica una pesante colonna. In bocca ai personaggi, come se fosse un fumetto, vengono messe delle frasi, e mentre il santo parla in latino, Sisinnio e due servi parlano in volgare:«Sisinium: Fili dele pute, traite» (Figli di puttane, tirate!). «Gosmarius: Abertel, trai» (Albertello, tira); «Albertellus: Fàlite dereto colo palo, Carvoncelle» (Fattigli sotto [di dietro] col palo, Carboncello). «SANCTUS CLEMENS: Duritiam cordis vestris sana traere meruistis» (A causa della durezza del vostro cuore vi siete meritati di trascinare sassi). Come si vede, il volgare romanesco è considerato un linguaggio basso rispetto al latino, lingua più elevata non a caso messa in bocca al santo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'interpretazione dell'indovinello medievale?
  2. L'indovinello medievale è interpretato come un parallelismo tra l'atto di arare e seminare e quello di scrivere, con il contadino paragonato allo scrivano. Il testo gioca su diversi livelli linguistici e tematici.

  3. Qual è l'origine e il significato del Placito capuano?
  4. Il Placito capuano, datato marzo 960, è una sentenza giuridica in volgare che risolse una lite tra il monastero di Montecassino e un uomo di Aquino, confermando il possesso delle terre all'Abbazia di Santo Benedetto.

  5. Cosa rappresenta l'Iscrizione di san Clemente?
  6. L'Iscrizione di san Clemente è su un affresco che illustra un miracolo, dove i servi del pagano Sisinnio, parlando in volgare, cercano di arrestare il santo, ma trascinano una colonna. Il santo parla in latino, evidenziando la differenza tra il linguaggio elevato e quello basso.

  7. Qual è il significato del linguaggio usato nell'Iscrizione di san Clemente?
  8. Nell'Iscrizione di san Clemente, il latino è usato dal santo come lingua elevata, mentre il volgare romanesco è usato dai personaggi pagani, sottolineando la distinzione tra linguaggi alti e bassi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community