Concetti Chiave
- La letteratura volgare in Italia nasce nel Duecento con lo sviluppo dell'economia mercantile e delle corti signorili, trasformando il ruolo dell'intellettuale.
- Il fenomeno del policentrismo linguistico e politico emerge nel Centro-Nord, con diversi volgari che danno origine a generi letterari distinti.
- La lirica italiana del Duecento si ispira alla poesia cortese provenzale, diffusa dai trovatori fuggiti dalla Provenza, influenzando il Nord Italia.
- Le raccolte di aneddoti, come Il Novellino, mirano all'edificazione morale, fornendo modelli di comportamento cortese ai ceti borghesi.
- Il Milione di Marco Polo è un'opera chiave della letteratura di viaggio, documentando con interesse e precisione i paesi dell'Oriente.
Indice
Origini della letteratura volgare
La letteratura volgare in Italia nasce nel Duecento, con la nascita di economia mercantile, regni, corti signorili e Comuni cittadini, importanti università e la trasformazione del ruolo dell’intellettuale.
Nel Centro-Nord si utilizza il volgare, la lingua della borghesia mercantile, che vuole imporre le proprie ideologie. Non esistendo ancora un volgare “nazionale”, i letterati si esprimevano nella lingua locale (Dante riconosce 14 volgari), dando origine ad un fenomeno di policentrismo linguistico, affiancato da un policentrismo politico. I diversi volgari danno poi origine a generi letterari distinti.
Nell’Italia del Duecento, la poetica volgare ricerca una raffinata elaborazione formale per rivolgersi ad élites ristrette. Si tratta di una produzione di genere lirico, dove il soggetto esprime direttamente sé stesso.
Influenze provenzali e lirica italiana
La lirica italiana si ispira alla poesia cortese provenzale. Gli stessi trovatori, dopo essere fuggiti dalla Provenza a causa delle crociate di Innocenzo III contro gli albigesi, diffondono questo gusto nel Nord dell’Italia, dove vengono ripresi temi e forme metriche, usandone anche la lingua.
Il Novellino e la narrativa breve
Nel corso del Duecento compaiono raccolte di aneddoti indirizzati all'edificazione morale e all'arte del ben vivere e del ben parlare. La più famosa è Il Novellino, raccolta di racconti in volgare di un anonimo Fiorentino.
Sono racconti molto brevi e schematici. I personaggi sono in genere illustri e gli argomenti vanno dall'esempio morale o di comportamento sociale alla battuta che rivela prontezza di intelligenza e di parola: l'autore vuole fornire modelli di comportamento Cortese ai Ceti Borghesi.
L’opera, pur appartenendo ancora ai generi medievali dell'exemplum, rivela un gusto per la narrazione a fini di puro intrattenimento, su cui si andrà a delineare la novella.
Il Milione e la letteratura di viaggio
L'espansione dei paesi europei verso l'oriente, avviato dalle crociate, e l’estendersi delle attività commerciali stimolano la nascita di un nuovo genere letterario: la relazione di viaggi interni lontane e ignote.
L'opera più significativa di tale genere è Il Milione, il primo grande libro di viaggi della nostra letteratura: è il resoconto di un viaggio in Cina, dettato dal mercante Veneziano Marco Polo, chi l'ha arredato in lingua d'oil. Il titolo originale è "divisament dou monde", cioè "descrizione del mondo"; Milione è quello di una versione Toscana trecentesca.
Il Milione rivela un grande interesse per i paesi e i popoli dell'Oriente; nonostante la presenza di alcuni elementi favolosi, viene messo a frutto un senso dell'osservazione acuto e preciso e prevale un carattere documentario con un atteggiamento quasi scientifico.
Evoluzione della storiografia nel Trecento
Nel 200 muta il concetto di storia, essendoci prima l'esclusiva impostazione provvidenziale del Medioevo. Nel Trecento emerge la tendenza a interpretare gli avvenimenti anche in modo laico, dando loro una spiegazione umana e politica. Tale impostazione caratterizza la cronica di Dino Compagni: essa narra le lotte di Firenze dal 1280 al 1312,a avvenimenti di cui l'autore era stato protagonista in quanto Priore del 1301.
Di impianto più tradizionale è invece la cronica di Giovanni Villani, anche egli fiorentino. La storia della sua città è presentata in modo biblico e mitico e con chiare finalità celebrative. Per quanto l'opera ha ancora un'interpretazione religiosa degli avvenimenti, ha grande valore documentario, perché illustra anche gli aspetti socio-economici della vita fiorentina del Trecento.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della letteratura volgare in Italia e quali fattori hanno contribuito alla sua nascita?
- Come si è sviluppato il fenomeno del policentrismo linguistico nella letteratura italiana del Duecento?
- Qual è stata l'influenza della poesia cortese provenzale sulla lirica italiana?
- Qual è l'importanza de Il Novellino nella letteratura italiana e quale funzione aveva?
- Quali caratteristiche rendono Il Milione di Marco Polo un'opera significativa nella letteratura di viaggio italiana?
La letteratura volgare in Italia nasce nel Duecento, grazie alla nascita di economia mercantile, regni, corti signorili, Comuni cittadini, importanti università e alla trasformazione del ruolo dell’intellettuale.
Il policentrismo linguistico si è sviluppato perché, non esistendo un volgare “nazionale”, i letterati si esprimevano nella lingua locale, con Dante che riconosce 14 volgari, dando vita a generi letterari distinti e a un policentrismo politico.
La lirica italiana si è ispirata alla poesia cortese provenzale, soprattutto dopo l'arrivo dei trovatori fuggiti dalla Provenza, che hanno diffuso temi e forme metriche della poesia cortese nel Nord dell’Italia.
Il Novellino, raccolta di racconti in volgare di un anonimo Fiorentino, è importante per la sua funzione di edificazione morale e arte del ben vivere e del ben parlare, fornendo modelli di comportamento cortese ai ceti borghesi.
Il Milione è significativo per il suo grande interesse verso i paesi e i popoli dell'Oriente, unendo un acuto senso dell'osservazione a un carattere documentario con un atteggiamento quasi scientifico, nonostante la presenza di elementi favolosi.