Concetti Chiave
- Il dolce stil novo nasce a Bologna nel Duecento e si sviluppa a Firenze, elevando la lingua dal volgare municipale a uno stile più raffinato.
- La concezione della donna cambia radicalmente, vista ora come un angelo che nobilita l'uomo, fungendo da intermediario tra lui e Dio.
- L'amore diventa platonico e spirituale, con la donna idealizzata e l'uomo che aspira a una gentilezza d'animo e di mente.
- Il movimento è influenzato dal pensiero di San Tommaso D'Aquino e Aristotele, contribuendo a una nuova forma poetica più semplice e musicale.
- Tra i principali esponenti del dolce stil novo vi sono Dante Alighieri, Guido Cavalcanti e Guido Guinizzelli.
Indice
Origini e diffusione del Dolce Stil Novo
Il dolce stil novo, o stilnovismo, nasce nella seconda metà del Duecento, a Bologna, per poi diffondersi e svilupparsi a Firenze. Grazie a questo movimento letterario nascerà la figura del poeta, staccando la lingua dal volgare municipale e spingendola verso un livello più raffinato e più aulico.
La concezione della donna nello stilnovismo
La concezione della donna muta rispetto a prima, ovviamente grazie allo stilnovismo. La donna, adesso, è vista come un angelo, un essere in grado di fare da intermediario tra l'uomo e Dio. La donna, insomma, ha il compito di nobilitare la figura dell'uomo, indirizzandolo verso la sua sublimazione e la sua nobilitazione. Da qui, il concetto dell'amore cambia. Adesso, non si parlerà più di amore carnale, ma di amore platonico. L'amore resterà tale, poiché la donna, è un essere cristallizzato, puro, idealizzata. L'uomo, quindi, deve raggiungere una gentilezza d'animo e di mente.
Influenze filosofiche e rappresentanti
Ora, lo sviluppo di questo movimento è dato, anche, grazie al massiccio contributo del pensiero del filosofo San Tommaso D'Aquino, o delle riflessioni di Aristotele. Ovviamente lo stilnovismo influenzò anche il modo di scrivere: si passa dal difficile trobar clus al trobar leu, caratterizzato da rime piane e dolci. I più grandi rappresentanti di questo movimento furono Dante Alighieri, Guido Cavalcanti e Guido Guinizzelli.