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Concetti Chiave

  • La concezione medievale di conoscenza, secondo Dante, vede l'uomo agire solo per volere divino, condannando l'ambizione di Ulisse di esplorare l'ignoto.
  • Ulisse è criticato non tanto per l'egocentrismo, ma per aver ignorato i limiti imposti da Dio, rappresentati dalle colonne d'Ercole.
  • Nel XXI secolo, la ricerca della conoscenza ha portato progresso, ma ha anche evidenziato problemi come l'individualismo e la noncuranza dei legami familiari.
  • Il desiderio di conoscenza può corrompere l'animo umano, portando a scoperte negative e catastrofi, come dimostrato dall'energia nucleare.
  • La storia mostra che trasgredire le regole per conoscere ha sempre avuto conseguenze, e riflettere sugli errori passati potrebbe guidare un uso più responsabile della conoscenza.

Indice

  1. La concezione cosmologica dantesca
  2. Il desiderio di conoscenza di Ulisse
  3. Il problema della conoscenza
  4. I limiti della conoscenza
  5. Le conseguenze della scoperta
  6. L'importanza di imparare dagli errori

La concezione cosmologica dantesca

Secondo la concezione cosmologica dantesca e quindi medievale, l’uomo dovrebbe agire solo per volere divino, senza infrangere alcun ordine e, di conseguenza, rispettando tutti i divieti che la religione impone.

Il desiderio di conoscenza di Ulisse

Proprio per questo, Dante condanna il desiderio di conoscenza di Ulisse che non essendo spinto dalla saggezza è già destinato all’insuccesso. Ulisse rimembra come la sua aspirazione a divenire “del mondo esperto” abbia sovrastato l’amore e il rispetto per il padre, la moglie ed il figlio; per esplorare l’ignoto egli aveva egoisticamente rinunciato a tornare a casa, dove la sua famiglia attendeva ormai da anni. Nonostante ciò, Dante non condanna l’egocentrismo di questo personaggio, bensì il non aver rispettato i limiti imposti dalle colonne d’Ercole. Invece, ad apparire più errati nel XXI secolo sono la sua infedeltà nei confronti della famiglia e il suo individualismo infatti la concezione religiosa medievale è visibilmente svanita col tempo e, ad oggi, proprio grazie al voler essere sapienti, abbiamo ricevuto il progresso dovuto alle infinite ricerche, svolte più o meno in ogni ambito.

Il problema della conoscenza

Il vero problema della conoscenza è la facilità con cui corrompe l’animo umano, la facilità con cui sfocia nell’eccessivo, la facilità con cui da inizio ad una catena di scoperte negative. Il problema della conoscenza, del resto, fa parte anche dei primi ragionamenti filosofici: i pensatori non sarebbero mai esistiti se non avessero provato a risolvere i perché della vita. Ma, come in ogni cosa, l’esagerazione può rivelarsi deleteria ed infatti spesso l’indagine ha provocato catastrofi irreversibili.

I limiti della conoscenza

È la ragione per cui ci si chiede quali limiti dovrebbero essere apportati, ma questa è sempre stata un’incognita: come si può porre un limite alla conoscenza se essa prima non viene esercitata? Se prima non viene messa in atto, come si può sapere a cosa porterà?

Le conseguenze della scoperta

L’energia nucleare, ad esempio, provoca enormi danni, ma i fisici che in passato l’hanno studiata non avrebbero mai pensato fosse pericolosa; Fermi o Einstein avevano sia a livello teorico che pratico l’obiettivo di utilizzarla in modo proficuo e positivo per il progresso tecnologico della società, ma col tempo tale scoperta ha avuto risvolti altamente negativi e con un forte potenziale distruttivo tra cui le scorie radioattive o la bomba atomica.

L'importanza di imparare dagli errori

In qualunque epoca c’è sempre stato qualcuno pronto a trasgredire delle regole imposte per andare oltre la propria visione come nel caso primordiale di Adamo ed Eva che senza pensare alle conseguenze disobbedirono al volere di Dio. Se l’uomo imparasse a correggere i propri errori tramite l’osservazione degli eventi storici passati, forse, capirebbe che prima di voler capire qualcosa, di voler scoprire, di saziare la propria sete di sapere ci si dovrebbe chiedere quali sarebbero le ripercussioni, quale sarebbe il futuro dell’indagine e in cosa impiegarla.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione cosmologica dantesca riguardo al desiderio di conoscenza?
  2. Secondo la concezione cosmologica dantesca, l'uomo dovrebbe agire solo per volere divino, rispettando i divieti religiosi, e Dante condanna il desiderio di conoscenza di Ulisse perché non guidato dalla saggezza.

  3. Perché Dante condanna Ulisse e non il suo egocentrismo?
  4. Dante condanna Ulisse per non aver rispettato i limiti imposti dalle colonne d’Ercole, mentre nel XXI secolo la sua infedeltà familiare e il suo individualismo appaiono più errati.

  5. Qual è il problema principale della conoscenza secondo il testo?
  6. Il problema principale della conoscenza è la facilità con cui corrompe l’animo umano e sfocia nell’eccessivo, portando a catastrofi irreversibili.

  7. Quali sono le conseguenze negative della scoperta dell'energia nucleare?
  8. Le conseguenze negative includono danni enormi come le scorie radioattive e la bomba atomica, nonostante le intenzioni iniziali di usarla positivamente per il progresso tecnologico.

  9. Cosa suggerisce il testo riguardo all'importanza di imparare dagli errori storici?
  10. Il testo suggerisce che l'uomo dovrebbe imparare dagli errori storici e considerare le ripercussioni delle sue scoperte prima di agire, per evitare conseguenze negative.

Domande e risposte

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