Canzone dei Nibelunghi - Tradimento di Brunilde

Accanto ai protagonisti Sigfrido e Crimilde, entra in scena quella che era nient'altro che la figura di Brunilde che, nel poema, sarà determinante per l'evoluzione degli eventi futuri. Essa è la bellissima ma gelida regina d'Islanda, più forte di tutti i guerrieri e orgogliosa della sua capacità di usare armi che a malapena possono essere sollevate da molti uomini e che lei in qualita di regina poteva farlo senza troppa fatica.

Le prove di Brunilde

Intorno a lei si sviluppa un motivo che diverrà tipico delle fiabe della tradizione nordica: per conquistare il cuore della dama, occorreva che un aspirante si sottoponga a una serie di prove e la sconfitta gli costerà la vita; solo all'eroe della storia sarà consentito di superare l'ostacolo, anche con l'aiuto di strumenti magici.

Come potremmo dire anche tante altre e molte figure femminili delle fiabe, dunque, anche Brunilde sottopone gli aspiranti mariti a difficili prove di abilità e forza fisica, e già tanti ardimentosi guerrieri hanno perso la vita nel tentativo di sottrarsi al terribile lancio dello spiedo e di superare la prova del salto in lungo. Gunther, giovane e audace, è affascinato dalla fama di Brunilde al punto da ignorare i rischi di un'impresa che, senza l'intervento di Sigfrido, non potrebbe affrontare. E infatti non è lui a superare le prove, bensì Sigfrido, che in questo episodio svolge il ruolo di aiutante dell'eroe.

Il tradimento di Gunther

I motivi favolistici si ricollegano a un tema che è caratteristico dell'epica medievale e che comparirà nella avventure successive della Canzone dei Nibelunghi, quello del tradimento. L'aiuto di Sigfrido è stato indispensabile a Gunther non solo per aver salva la vita ma anche per ottenere la mano della donna desiderata; il coraggio e la lealtà dell'eroe meriterebbero, in futuro, di venire ricordati e ricambiati: Gunther, invece, non impedirà il tradimento e l'uccisione di Sigfrido per mano di Hagen, comportamento che apparirà ancora più odioso proprio alla luce dell'aiuto ricevuto.

Il passato di Sigfrido

Anche il riconoscimento di Sigfrido da parte della figura di Brunilde e l'idea del giovane di farsi passare per vassallo di Gunther hanno in qualche modo un collegamento con gli sviluppi futuri della vicenda. Nel contesto dell'episodio, l'aver mentito sulla propria identità è un'espediente che consente a Sigfrido di aiutare il personaggio Gunther, ma potrebbe essere anche allo stesso tempo la traccia di una variante della storia. Un altro poema della saga dei Nibelunghi racconta, infatti, che il personaggio di Sigfrido aveva in precedenza conosciuto la carissima Brunilde, l'aveva amata e poi successivamente abbandonata generando un grande rancore nella donna. Ciò può spiegare il desiderio di Sigfrido di restare in disparte, ma soprattutto l'avversione che, in seguito, Brunilde mostrerà verso il marito e, di contro, la sua gelosia nei riguardi di Crimilde, che costituirà il motore del tragico sviluppo della storia.