Concetti Chiave
- L'Umanesimo è una corrente del Rinascimento che si focalizza su un rinnovato interesse per la letteratura e le lingue classiche, come il latino e il greco.
- La filologia emerge come scienza con l'obiettivo di restaurare testi antichi alla loro purezza originale, correggendo errori di trascrizione e traduzione.
- Il concetto di humanitas rappresenta le caratteristiche distintive dell'uomo, ponendolo tra le bestie e Dio, con l'uomo al centro dell'universo.
- Il passaggio da una visione teocentrica a una antropocentrica non elimina Dio, ma pone l'uomo come elemento di congiunzione tra mondo spirituale e terreno.
- L'uomo è visto come homo faber, simbolo della borghesia mercantile in ascesa, capace di trasformare la natura attraverso la ragione e la volontà.
Indice
Origini e significato dell'Umanesimo
L'Umanesimo è un aspetto del rinascimento e il termine è legato a due radici latine: humanae litterae e humanitas.
Recupero delle lingue classiche
Le Humanae, già nel 1400, richiamavano ad un rinnovato interesse per la letteratura e la lingua latina e greca.
Per quanto riguarda il latino, abbiamo un recupero del latino classico di Cicerone; per quanto riguarda il greco, abbandonato e che non si studiava più, si tentò di recuperare testi perduti o dimenticati. Nacque così la filolologia, una vera e propria scienza, che aveva lo scopo di riportare i testi alla loro purezza originaria. Non esistendo la stampa, i testi venivano ricopiati a mano dagli amanuensi e quindi, potevano esserci errori umani, parole dimenticate ed errori di traduzione.
Humanitas e la centralità dell'uomo
Il termine Humanitas, indica l'insieme delle caratteristiche specifiche dell'uomo. Ogni uomo ha una sua specificità: ha delle caratteristiche peculiari che lo rendono tale e diverso da ogni altro ente. Si distingue da una parte dalle bestie, dall'altra da Dio: le caratteristiche che lo rendono diverso dalle bestie, sono positive poiché lo rendono superiore; quelle che lo rendono diverso da Dio e dagli angeli, sono un limite poiché lo rendono inferiore. Il principio fondamentale dell'Umanesimo e del Rinascimento è: l'uomo al centro dell'universo.
Antropocentrismo e ruolo dell'uomo
Si ha il passaggio da una prospettiva teocentrica (Dio al centro) ad una antropocentrica (uomo al centro). Questo però, essendo il Rinascimento e l'Umanesimo periodi profondamente cristiani, non vuol dire eliminare la figura di Dio, ma porla al vertice. L'uomo funge da elemento medio, ossia da elemento di congiunzione tra mondo spirituale (superiore) e mondo terreno (inferiore). Dunque, l'humanitas funge da elemento medio tra divinitas (caratteristiche di Dio) e feritas (caratteristiche dei ferini); se confrontiamo l'humanitas con la divinitas risulta che è inferiore, poiché l'uomo rispetto a Dio è imperfetto, limitato e soggetto al tempo; se la confrontiamo con la feritas risulta che è superiore, poiché l'uomo rispetto alle bestie è dotato di ragione, volontà e ha la capacità di umanizzare la natura (lavoro). L'uomo, quindi, è considerato anche homo faber e la classe sociale che lo identifica meglio è: la borghesia mercantile, che stava ascendendo sull'aristocrazia terriera.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e il significato dell'Umanesimo?
- Come si è sviluppato il recupero delle lingue classiche durante l'Umanesimo?
- Qual è il ruolo dell'uomo nell'antropocentrismo umanistico?
L'Umanesimo è un aspetto del Rinascimento, legato alle radici latine "humanae litterae" e "humanitas", che rappresentano un rinnovato interesse per la letteratura e le lingue classiche.
Durante l'Umanesimo, c'è stato un recupero del latino classico di Cicerone e un tentativo di recuperare testi greci perduti, portando alla nascita della filologia per riportare i testi alla loro purezza originaria.
Nell'antropocentrismo umanistico, l'uomo è al centro dell'universo, fungendo da elemento di congiunzione tra il mondo spirituale e quello terreno, distinguendosi per la sua ragione e volontà, e rappresentato dalla borghesia mercantile.