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Concetti Chiave

  • Le corti sono centri di produzione culturale, dove fioriscono le arti e si sviluppa una cultura aristocratica, mentre gli intellettuali diventano cortigiani al servizio dei signori.
  • Nel Quattrocento si afferma il mito della rinascita della civiltà classica, con una nuova consapevolezza storica che distingue nettamente il presente dall'antichità.
  • La visione antropocentrica del Rinascimento esalta la dignità e le capacità dell'uomo, pur mantenendo una profonda religiosità che valorizza la realtà terrena.
  • Il principio di imitazione dei classici guida gli intellettuali del Rinascimento, che riscoprono e studiano testi antichi, promuovendo la filologia e la scienza umanistica.
  • L'Umanesimo, nato nel Quattrocento, unisce la formazione intellettuale e fisica, promuovendo un modello di uomo armonico e ispirato alle virtù classiche.

Indice

  1. La Corte e la Cultura Elitaria
  2. Ambienti di Cultura e Intellettuali
  3. Lingua e Rinascimento
  4. Antropocentrismo e Rinascita Classica
  5. Imitazione e Scoperta dei Classici
  6. Filologia e Scienza Umanistica
  7. Umanesimo e Formazione dell'Uomo
  8. Umanesimo Civile e Cortigiano

La Corte e la Cultura Elitaria

La corte è il luogo privilegiato in cui si produce e si consuma la cultura. Questo ambiente rende possibile una grande fioritura artistica e letteraria.

Nonostante ciò, determina un cambiamento notevole nell'atteggiamento degli intellettuali. Questi ultimi elaborano una concezione della cultura sempre più aristocratica ed elitaria.

Ambienti di Cultura e Intellettuali

Altri ambienti di cultura sono le accademie, dove i dotti si incontrano per scambiarsi conoscenze; le università e le scuole umanistiche, nelle quali si elaborano nuovi sistemi filosofici e principi pedagogici; le botteghe degli artisti; le prime biblioteche pubbliche.

All'intellettuale comunale si sostituisce l'intellettuale cortigiano dipendente da un signore, che lo mantiene lo e protegge in cambio del suo servizio. Chi non vuole sottostare ai principi può diventare chierico.

Lingua e Rinascimento

Per quanto riguarda la lingua, nella prima metà del Quattrocento il latino prevale sul volgare, mentre dalla seconda metà si riafferma un volgare modellato sui classici.

I secoli precedenti erano considerati come un periodo di decadenza: il Medioevo venne visto come frapposto tra l'antichità e il presente. Nasce il mito di una "rinascita" della civiltà classica, la cui immagine era stata stravolta nel Medioevo. "Rinascimento" indica il periodo iniziato nel Quattrocento e che si estende al secolo successivo.

Si aveva la consapevolezza che era nata una civiltà nuova. Vi è un modo diverso di accostarsi ai classici. I medievali non avevano coscienza delle differenze tra passato e presente e interpretavano i testi antichi in modo religioso e allegorico. Nel Quattrocento si è consapevoli del distacco con l'antichità, che viene liberata dalle deformazioni subite nel Medioevo. I testi del passato sono collocati nel loro tempo.

Antropocentrismo e Rinascita Classica

Il Medioevo aveva una concezione del mondo di tipo teocentrico. Infatti, la realtà era vista come il prodotto di un disegno di Dio. Ora invece si afferma una visione antropocentrica. L'uomo inizia a porsi al centro della realtà, come protagonista e autore della propria storia. Viene prediletto il tema dell'esaltazione della dignità e delle capacità dell'uomo. Il corpo non è più condannato, ma celebrato.

Nonostante ciò, questa è un'età profondamente religiosa, che mira al ritorno dell’originario messaggio evangelico, deformato dal Medioevo. Il fine ultraterreno della vita non viene negato, ma si rivendica il valore autonomo della realtà terrena. Ne deriva un atteggiamento edonistico, di ricerca del piacere senza sensi di colpa, unito al naturalismo, che non contrasta ma gode della natura in sé stessa, senza riferimenti simbolici.

Imitazione e Scoperta dei Classici

Gli intellettuali del Quattrocento sono affascinati dal mondo classico, in cui ritrovano una visione della realtà vicina alla propria e un modello ideale.

Si afferma il principio di imitazione: se gli antichi hanno raggiunto un livello insuperabile di perfezione, è necessario imitarli. Durante il Rinascimento si riporta in vita la filosofia di Platone, si scrive come Cicerone, si esalta la repubblica romana, si costruiscono edifici e statue che riprendono gli artisti greci.

Con Petrarca e Boccaccio nasce la curiosità di conoscere gli autori latini dimenticati. Comincia una ricerca dei manoscritti antichi, dimenticati nelle biblioteche d’Europa, effettuando molte scoperte.

Inoltre nel mondo occidentale si era persa la conoscenza della cultura greca, essenziale per la cultura classica. Si diffuse lo studio della lingua greca, che diviene parte integrante della formazione dell'uomo di cultura.

Filologia e Scienza Umanistica

Filologia e scienza umanistica

Si afferma la filologia, che studia i testi e li ricostruisce per riportarli alle condizioni originali (nelle redazioni manoscritte si erano accumulati errori dei copisti). Per correggerli occorreva un confronto tra le varie copie, per cui occorrevano conoscenze linguistiche e storiche.

La "donazione di Costantino", in cui l'imperatore lasciava Roma al papa, fu smentita dal filologo Lorenzo Valla nel Discorso sulla falsa donazione di Costantino ingiustamente considerata vera, sfidando la Chiesa pur di stabilire una verità. Questa si estende anche alla natura. Mentre la scienza medievale era basata sulla tradizione, Leonardo da Vinci opera attraverso l'esperienza diretta. Cerca le spiegazioni di ciò che vede nella matematica.

Umanesimo e Formazione dell'Uomo

La concezione della cultura si laicizza e il suo scopo diviene la formazione dell'uomo.

Le discipline letterarie e gli studi delle lettere classiche (definiti studia humanitatis, cioè "studi di umanità”) vengono ritenuti indispensabili. Proprio per il ruolo fondamentale degli studia humanitatis il Quattrocento, il primo periodo del Rinascimento, viene chiamato Umanesimo.

Alla formazione intellettuale si affianca quella fisica: unendo questi due aspetti si ha un uomo armonico in tutte le sue componenti, spirituali e fisiche. Anche l'indicazione delle virtù morali era di derivazione classica, ispirata soprattutto allo stoicismo e a Cicerone.

Umanesimo Civile e Cortigiano

La prima fase dell'Umanesimo si sviluppa nella Firenze repubblicana della prima metà del Quattrocento. Si definisce "civile" in quanto è caratterizzata dall'idea che la cultura e la vita civile siano strettamente connesse. Secondo tale concezione gli studi di umanità devono formare il cittadino. Dunque l’uomo può realizzarsi pienamente solo nella vita civile: la vita attiva viene posta sopra quella contemplativa .

In seguito, con la Signoria di Cosimo de’ Medici a Firenze, muore il sistema repubblicano e si affermano le Signorie. Durante l’Umanesimo cortigiano, cambia il ruolo dell'intellettuale, che diviene un letterato di professione al servizio del signore. L'allontanamento degli intellettuali dalle cariche pubbliche muta gli interessi culturali, che si rivolgono a bellezza, armonia e perfezione.

La mobilità dell’intellettuale umanista provoca un’omogeneità culturale nei centri di produzione. Tra i più importanti vi sono Firenze, Padova, Venezia, Milano, Mantova, Ferrara, Roma e Napoli.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della corte nella produzione culturale del Rinascimento?
  2. La corte è il luogo privilegiato per la produzione e il consumo della cultura, favorendo una fioritura artistica e letteraria e promuovendo una cultura aristocratica ed elitaria.

  3. Come si differenzia l'intellettuale cortigiano dall'intellettuale comunale?
  4. L'intellettuale cortigiano dipende da un signore che lo mantiene e protegge in cambio del suo servizio, mentre l'intellettuale comunale era più indipendente.

  5. Qual è l'importanza della lingua nel Rinascimento?
  6. Nella prima metà del Quattrocento, il latino prevale, ma successivamente si riafferma un volgare modellato sui classici, segnando una rinascita della civiltà classica.

  7. In che modo l'antropocentrismo si manifesta nel Rinascimento?
  8. L'antropocentrismo si manifesta con l'uomo al centro della realtà, esaltando la dignità e le capacità umane, pur mantenendo una profonda religiosità.

  9. Qual è il contributo della filologia nel Rinascimento?
  10. La filologia studia e ricostruisce i testi per riportarli alle condizioni originali, sfidando errori accumulati e stabilendo verità, come dimostrato da Lorenzo Valla.

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