Concetti Chiave
- Teofilo Folengo, autore del Baldus, utilizza un linguaggio maccheronico ibrido che unisce il dialetto toscano con il latino, creando un effetto comico e grottesco.
- Il Baldus è un poema di venti canti che segue le avventure di Baldo, figlio di Rinaldo, coinvolto in scorribande e incontri con creature fantastiche.
- L'opera di Folengo è vista come una risposta ironica e giocosa alla letteratura classica del Cinquecento, pur mantenendo legami con la cultura umanistico-rinascimentale.
- Il Baldus rappresenta realisticamente il mondo contadino, parodiando e satirizzando clero, donne e villani, con un gusto per l'avventura fantastica.
- Nonostante il successo iniziale, il Baldus perse popolarità con l'abbandono del latino, rimanendo apprezzato da un pubblico colto capace di coglierne l'ironia.
Indice
Teofilo Folengo e il Baldus
Teofilo Folengo è uno scrittore vissuto nella prima metà del Cinquecento. La sua opera principale è il Baldus, considerato un capolavoro della poesia maccheronica.
Linguaggio e stile del Baldus
La lingua che egli usa nei suoi componimenti è un linguaggio ibrido, ispirato a quello degli scrittori goliardi padovani, con un lessico che attinge al toscano dialettale e gergale e di invenzione, con una struttura sintattica e un lessico del latino.
Di conseguenza il linguaggio che ne deriva è molto espressivo che accentua il carattere comico e grottesco dei vari personaggi.Temi e influenze del Baldus
A questo si aggiunge il gusto per l’iperbolico, il deforme e il mostruoso. In questo contesto c’è anche spazio per la rappresentazione realistica del mondo contadino del protagonista, per la parodia e la satira contro il clero, le donne e i villani. A tale aspetto si aggiunge il gusto, fra il serio e il burlesco, per l’avventura fantastica e gli scenari esotici della tradizione cavalleresca di cui, però, mancano i valori ideali. Per ceti aspetti, l’opera rimanda alle opere rusticali di Lorenzo il Magnifico e soprattutto al Morgante del Pulci di cui subirà l’influenza Rabelais nella composizione di Gargantua et Pantagruel.
Critica e ricezione del Baldus
I critici, in genere, hanno visto l’opera del Folengo come frutto di uno spirito bizzarro ed estroso e come controcanto ironico e giocoso della corrispondente letteratura seria e ufficiale del Cinquecento e pertanto come espressione di una corrente anticlassicistica. Bisogna tuttavia sottolineare che il Baldus, nonostante tutto, rivela una cultura umanistico-rinascimentale e con la quale essa mantiene numerosi punti in contatti, certamente non superficiali. Il Baldus ebbe degli imitatori nel Cinquecento e nel Seicento, ma perse ogni contatto con il largo pubblico a causa del progressivo abbandono del latino come lingua d’uso. Si può precisare questo tipo di sperimentalistico linguistico, come afferma Natalino Sapegno, presuppone una lunga ed attenta educazione classicistica e è giocoforza che esso si rivolga ad un pubblico dotto che ne sappiano cogliere il lato ironico se non la malizia di alcuni paesi.
Trama del poema Baldus
Il poema è un poema in venti canti che narra le avventure di Baldo, figli del paladino Rinaldo, nato a Cipada, un borgo della regione di Mantova e allevato da Berto, un contadino. Di carattere violento, rissoso e prepotente, di lancia in tutta una serie di scorribande. Dopo essere stato incarcerato, parte per paesi lontani dove conosce altre avventura, impegnato anche a lottare contro personaggi fantastici come streghe o mostri, di solito già evocati nei tradizionali poemi cavallereschi. Egli compie perfino un viaggio all’Inferno, dove in un’immensa zucca sono puniti tutti i bugiardi, compreso il narratore. E su questo episodio, l’opera ha termine.
Descrizione di Cingar:
Descrizione di Cingar
“L’altro compagno di Baldo si chiamava Cingar, Cingar scampaforca, truffatore, anima dannata, ladro accorto, sempre pronto a truffare, scarno in volto, ma con tutte le membra muscolose, di passo e di lingua svelto, rapido nell’azione e con la testa sempre nuda e rapata”
Domande da interrogazione
- Chi è l'autore principale associato al linguaggio maccheronico?
- Quali sono le caratteristiche distintive del linguaggio maccheronico usato nel Baldus?
- Qual è la trama principale del poema "Baldus"?
- Come viene percepita l'opera di Folengo dai critici?
- Qual è un esempio di descrizione maccheronica nel Baldus?
Teofilo Folengo è l'autore principale associato al linguaggio maccheronico, noto per il suo capolavoro "Baldus".
Il linguaggio maccheronico nel Baldus è un ibrido che combina il lessico toscano dialettale e gergale con la sintassi e il lessico del latino, creando un effetto comico e grottesco.
Il poema "Baldus" narra le avventure di Baldo, figlio del paladino Rinaldo, che vive una serie di scorribande e avventure fantastiche, inclusi incontri con streghe e mostri, e un viaggio all'Inferno.
I critici vedono l'opera di Folengo come un'espressione anticlassicistica, ironica e giocosa, che mantiene tuttavia legami con la cultura umanistico-rinascimentale.
Un esempio di descrizione maccheronica nel Baldus è quella di Cingar, descritto come un truffatore e ladro accorto, con un volto scarno e membra muscolose, sempre pronto a ingannare.