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Concetti Chiave

  • Pietro Bembo ha curato due edizioni fondamentali nel Cinquecento, collaborando con l'editore veneziano Aldo Manuzio.
  • L'uso innovativo della punteggiatura, come l'apostrofo, distingue le edizioni di Manuzio da quelle precedenti, che seguivano la tradizione medievale.
  • L'edizione di Manuzio include segni di interpunzione come la virgola, il punto e virgola e accenti per chiarire il significato.
  • L'apostrofo è stato impiegato per separare parole che nei manoscritti erano scritte in modo continuo.
  • La "questione della lingua" rifletteva i dibattiti del Cinquecento per stabilire una lingua comune in Italia.

Indice

  1. Innovazioni tipografiche di Manuzio
  2. Evoluzione della punteggiatura
  3. La questione della lingua italiana

Innovazioni tipografiche di Manuzio

All’inizio del Cinquecento Pietro Bembo curò, per l’editore veneziano Aldo Manuzio, due libri fondamentali: un’edizione delle Cose volgari di Petrarca e una delle Terze rime di Dante. La notevole cura filologica e le particolari scelte tipografiche adottate sono ben visibili nel confronto con un’altra edizione del Canzoniere di Petrarca, pubblicata a Venezia una ventina di anni prima (nel 1478) a cura dell’umanista Francesco Filelfo.

Evoluzione della punteggiatura

Spicca, come più evidente elemento di novità, l’uso della punteggiatura. Mentre il testo stampato nel 1478 continua, infatti, a utilizzare i segni di interpunzione che si trovano nei manoscritti medioevali, quello stampato da Manuzio introduce dei segni di punteggiatura innovativi per il tempo. Tra questi, quello di maggiore importanza è sicuramente l’apostrofo, che per la prima volta separa parole scritte nei manoscritti e nelle stampe precedenti in modo continuo (si vedano, nel primo dei due sonetti riprodotti a fianco, forme come ond’io, altr’huom, e ’l van). Oltre all’apostrofo l’edizione di Aldo Manuzio utilizza anche altri segni di interpunzione, come la virgola e il punto e virgola, oppure gli accenti (ad esempio sul verbo essere di terza persona è per distinguerlo dalla congiunzione e; ancora assente invece l’accento su pietà).

La questione della lingua italiana

Con “questione della lingua” si intende l’insieme di dibattiti e di riflessioni che animarono sul finire del Quattrocento, ma soprattutto lungo il Cinquecento, la ricerca di una lingua comune per l’Italia.

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