Concetti Chiave
- Francesco Guicciardini, politico e storico fiorentino, ha servito la Repubblica fiorentina, i Medici e i pontefici romani con incarichi diplomatici e militari.
- Guicciardini enfatizza la discrezione come qualità principale per un politico, con la storia guidata da interessi personali piuttosto che da teorie generali.
- La sua visione della storia si basa sull'analisi dettagliata dei fatti, in contrasto con le teorie generali di Machiavelli.
- Ha scritto le "Storie fiorentine" e la "Storia d’Italia", quest'ultima un'opera monumentale che copre eventi della Penisola tra il 1492 e il 1534.
- Il suo capolavoro "Ricordi politici e civili" offre riflessioni psicologiche in forma frammentaria, simili ai saggi sapienziali antichi.
Indice
Carriera Politica di Guicciardini
Uomo politico di trentennale esperienza, prima ancora che storico e teorico della politica, Guicciardini si impegna al servizio della Repubblica fiorentina, dei Medici e dei pontefici romani, svolge l’incarico di ambasciatore presso la corte spagnola, di governatore di città emiliane e di commissario dell’esercito pontificio.
Visione Storica e Politica
Dall’impegno politico attivo, Guicciardini tre le sue idee fondamentali e la sua visione dell’evoluzione storica. Il fiorentino individua nella discrezione (capacità di cogliere e giudicare la singolarità e la peculiarità dei fatti) la dote principale dell’uomo politico e nel particolare (l’interesse personale da difendere) la forza che opera nella storia.
Per lo studio della politica e della storia, quindi, non valgono le teorie e le regole generali di comportamento e neppure la ricerca di analogie con esempi lontani, come aveva teorizzato Machiavelli: nella visione cinica, disincantata e quasi rassegnata di Guicciardini lo studio della storia deve fondarsi sull’analisi dettagliata dei fatti.
Opere Storiche di Guicciardini
Oltre alle giovanili Storie fiorentine (ultimate nel 1512 e pubblicate in volume solo nel 1859), che riguardano il periodo 1378-1509, Guicciardini scrive fra il 1537 e la data della morte i venti volumi della grandiosa Storia d’Italia, opera che ripercorre (per la prima volta in età moderna) gli eventi dell’intera Penisola dal 1492 al 1534.
Ricordi Politici e Civili
il capolavoro del fiorentino è Ricordi politici e civili, scritto originale, intimo e dallo stile colloquiale; di esso si conoscono ben cinque redazioni fra il 1512 e il 1530, mentre la prima stampa è del 1567. i Ricordi hanno forma frammentaria e presentano oltre 200 sentenze, riflessioni e massime di grande finezza psicologica che fissano alcuni punti della visione della realtà dell’autore. L’opera è talmente suggestiva da ricordare quasi i frammenti sapienziali dell’antichità.
Domande da interrogazione
- Quali incarichi politici ha ricoperto Guicciardini durante la sua carriera?
- Qual è la visione di Guicciardini riguardo lo studio della storia e della politica?
- Quali sono le opere principali di Guicciardini e cosa le caratterizza?
Guicciardini ha servito la Repubblica fiorentina, i Medici e i pontefici romani, ricoprendo ruoli come ambasciatore presso la corte spagnola, governatore di città emiliane e commissario dell’esercito pontificio.
Guicciardini crede che lo studio della storia e della politica debba basarsi sull’analisi dettagliata dei fatti, piuttosto che su teorie generali o analogie con esempi lontani, contrariamente a quanto teorizzato da Machiavelli.
Le opere principali di Guicciardini includono le "Storie fiorentine" e la "Storia d’Italia", caratterizzate da un’analisi dettagliata degli eventi storici. Inoltre, i "Ricordi politici e civili" sono noti per le loro riflessioni psicologiche e lo stile colloquiale.