Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La parabola di Maria Stuart illustra la caduta da una posizione regale a una condizione di prigionia e disperazione, evidenziando la volubilità del destino umano.
  • Maria Stuart fu regina di Francia e Scozia, ma finì prigioniera in Inghilterra, vista come una minaccia da Elisabetta I per le sue pretese al trono inglese e la sua fede cattolica.
  • Il testo esamina il contesto storico della vita di Maria Stuart, dal suo matrimonio con Francesco II di Francia alla sua tragica fine dopo essere stata accusata di complotto contro Elisabetta I.
  • Federigo Della Valle utilizza iterazioni e antitesi per sottolineare la condizione di Maria Stuart, riflettendo sul tema della mutevolezza del destino umano.
  • La tragedia esplora il conflitto tra il potere dispotico e la fedeltà religiosa, con Maria Stuart che, nonostante tutto, rimane fedele alla sua fede sapendo che ne uscirà sconfitta.

Indice

  1. La Caduta di Maria Stuart
  2. Il Destino di una Regina
  3. Il Contesto Storico di Maria Stuart
  4. Tecniche Poetiche e Temi

La Caduta di Maria Stuart

Se c’è qualcuno nell’alterna vicenda

delle cose umane

voglia sapere come si cada o si precipiti rovinosamente

da situazioni fortunate e felici

verso abissi dolorosi

fra destini infelici e meschine,

ascolti me che parlo, e mi guardi:

mi guardi, che un tempo regina

con due corone e due scettri

che contemporaneamente governarono la Francia e la Scozia,

figlia di un re [Giacomo V di Scozia], moglie di un re potente,

discendente da una stirpe di re [casa reale degli Stuart]

e inoltre madre di un re,

[madre di Giacomo VI di Scozia e d’Inghilterra]

ora chiusa fra muri angusti, ora prigioniera,

legata alla forza degli altri e alla volontà di altri

privata, non dico della regalità

o dell’impero reale, di cui appena

mi ricordo il nome,

misera, ma privata persino

di quell’aria che la natura fornisce

per alimentare tutti gli esseri viventi

passo le notti e i giorni fra rischi e danni derivati dalla vita di prigioniera

e dal timore di essere condannata a morte.

Il Destino di una Regina

Ma se è vero che con leggi non definibili

e in modo variabile

un potere nascosto

fa avvicendare le sorti degli uomini,

come può essere che dopo un lungo periodo

di venti anni infelici, non si giunga al termine,

o almeno non venga modificata

le misere condizioni di vita? Eppure non mi è possibile,

se passo in rassegna gli affanni da cui gli esseri umani

sono abitualmente tormentati

non riesco a trovarne uno che manchi,

sì il mio affanno

non raggiunga il colmo:

[Ho sperimentato tutte le sciagure e al massimo livello, non ce n’è alcuna che sia presente in misura minore di un’altra]

regina prigioniera,

vedova sconsolata, madre

abbandonata di un figlio inutile

[Il figlio Giacomo non poté influire in alcun modo sul destino della madre]

signora di ribelli e infidi sudditi

[Gli abitanti della scozia si ribellarono a Maria Stuart dono il suo matrimonio con il conte Bothwell]

Donna che non sa che cosa fare

povera, inferma e in età avanzata

posso dire altre cose, o può la vita

riservare altre sciagure?

O [il destino] non ha altro luogo, povera me,

che me soltanto, nel quale dar corso

a nuove sciagure?

Sola di fronte al dolore

nulla, ahimè che mi renda felice!

Deh, o sole, come ruotasti

scuro e crudele, quel giorno in cui

il mio piede infausto

toccò le malvage sponde [il suolo inglese]

le malvage sponde e terra spergiura infame,

quel piede che mi portò col nome di regina

incoronata, onorata

ma con un destino scritto di schiava

rapita, messa in catene!

Povera me! dunque, sono nata,

sono nata figlia di un re, poi sono stata erede

di un regno antichissimo,

sono stata moglie di un re eminente, e sono anche madre

di un re, che da me eredita

il manto, lo scettro e la corona:

a tanto [onore] mi volle innalzare il Cielo,

affinché cadendo potessi precipitare

per non essere più padrona

nemmeno di me stessa,

e da ritenere la mia esistenza

come una concessione elargitami

dalla mano tiranna di una mia nemica.

Ahimè malvagio destino, ahimè dolore

Perché non mi spezzi il cuore?

Il Contesto Storico di Maria Stuart

Per capire il testo è necessario partire dal contesto storico.

Maria Stuart era figlia di Giacomo V di Scozia e di Maria di Guisa.

Educata in Francia alla raffinata corte di Caterina de’ Medici, sposò il re di Francia Francesco II. Quando il marito morì, essa ritorno in Scozia di cui assunse la corona. Essa, però, aveva anche dei diritti sul trono inglese, su cui trono, illegalmente era salita la futura Elisabetta I. Il suo secondo matrimonio con un nobile di religione cattolica, lord Darnley la rese invisa ai sostenitori della riforma protestante. Quando in terze nozze, il marito fu sospettato di avere ucciso lord Darnley, in Scozia scoppiò una rivolta che la costrinse ad abdicare e a trovare rifugio in Inghilterra, contando sulla protezione della cugina Elisabetta. Qui, però, la sua presenza infastidiva Elisabetta I poiché Maria Stuart era di religione cattolica e per di più pretendente al trono inglese. Per questo fu messa sotto controllo e spostata da un castello all’altro. Coinvolta in un complotto finalizzato ad assassinare Elisabetta I, fu accusata di alto tradimento e decapitata.

Tecniche Poetiche e Temi

Nell’opera il testo è collocato dopo il prologo. Si tratta di un lungo dialogo con la fidata cameriera, con cui la regina descrive la sua misera condizione di prigioniera e nel contempo essa trae spunto per delle riflessioni sulla mutevolezza e la precarietà del destino umano, un tema di fondo presente anche nelle altre tragedie di Federigo Della Valle ed esemplificate ne La Reina di Scozia.

Le iterazioni e le antitesi sono tecniche poetiche, tipiche della poesia barocche, che sui ritrovano frequentemente in questo testo. Occorre però precisare che esse non sono un puro e semplice artificio retorico, bensì rispondono ad una necessità espressiva e con una scopo ben preciso

Alcune interazioni sono: “di re… di re… da regi…. E di re”, “nacqui, nacqui figlia di re”, “d’eccelso re… moglie, madre dire”. Queste iterazioni sono giustificate dal fatto che proprio la perduta regalità è ora la condizione di Maria Stuart sulla quale serve richiamare l’attenzione, anche come prova significativa della volubilità del destino umano. La condizione di perduta regalità viene anche sottolineata dall’antitesi reina/prigioniera, che diventa quasi un ossimoro e da signora/rubella gente oppure quella fra coronata/onorata/catenata (in questo caso si ha anche la figura retorica dell’omoteleuto, cioè di parole che terminano nello stesso modo). Come in tutte le tragedie del Della Valle, anche in La Reina di Scozia il destino di morte sovrasta la protagonista, senza alcuna via di uscita. Un riscontro di tale visione del modi si ha con la presenza della prigione, sia in senso proprio che in senso indiretto. Tutte le eroine, compresa Maria Stuart si collocano in antagonismo con il potere dispotico e con la ragione di Stato. ed esso la regina di Scozia oppone la fedeltà alla propria religione, pur essendo in possesso della lucida consapevolezza che da tale situazione ne uscirà sconfitta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del testo "La Caduta di Maria Stuart"?
  2. Il tema principale è la caduta di Maria Stuart da una posizione di potere e regalità a una condizione di prigionia e sventura, evidenziando la mutevolezza e la precarietà del destino umano.

  3. Quali eventi storici influenzano la vita di Maria Stuart secondo il testo?
  4. Gli eventi storici includono il suo matrimonio con Francesco II di Francia, il ritorno in Scozia, il matrimonio con lord Darnley, la rivolta in Scozia, e la sua prigionia in Inghilterra sotto Elisabetta I, culminando nella sua esecuzione.

  5. Quali tecniche poetiche sono utilizzate nel testo per esprimere la condizione di Maria Stuart?
  6. Il testo utilizza iterazioni e antitesi, tipiche della poesia barocca, per sottolineare la perdita di regalità e la volubilità del destino umano, come nell'antitesi tra "reina/prigioniera" e "coronata/onorata/catenata".

  7. Come viene rappresentato il destino di Maria Stuart nell'opera?
  8. Il destino di Maria Stuart è rappresentato come inevitabilmente tragico, con la prigionia e la morte che sovrastano la sua vita, senza possibilità di fuga, in antagonismo con il potere dispotico e la ragione di Stato.

  9. Qual è il ruolo della religione nella vita di Maria Stuart secondo il testo?
  10. La religione gioca un ruolo cruciale, poiché Maria Stuart rimane fedele alla sua fede cattolica, nonostante ciò la metta in conflitto con Elisabetta I e contribuisca alla sua caduta e prigionia.

Domande e risposte

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