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Concetti Chiave

  • Leopardi si avvicinò agli autori stranieri, cercando di allontanarsi da un contesto provinciale e abbracciando un orizzonte letterario più ampio.
  • Gli idilli di Leopardi sono descritti come confessioni intime, riflettendo la soggettività e i profondi moti dell'animo del poeta.
  • La poesia "L'infinito" presenta una struttura metrica innovativa, caratterizzata da endecasillabi sciolti senza uno schema di rime definito.
  • In "L'infinito", una siepe stimola una riflessione filosofica sull'idea di infinito, attraverso un climax che esprime quiete e meditazione.
  • L'uso della spezzatura nelle poesie di Leopardi enfatizza il concetto di vago e indefinito, evocando l'immensità e il desiderio di cancellarsi nell'infinito.

Indice

  1. Leopardi e la Sprovincializzazione
  2. Gli Idilli e la Soggettività
  3. L'Infinito e la Metrica Innovativa
  4. La Poesia dell'Infinito

Leopardi e la Sprovincializzazione

C’è un livello recente di sollecitazioni letterarie. Leopardi infatti iniziò a leggere gli autori stranieri e a nutrire un desiderio non ostentato di sprovincializzazione, nonostante il netto rifiuto della proposta lanciata da Madame de Staël. In questo periodo Leopardi lesse scrittori come Foscolo e Goethe.

Gli Idilli e la Soggettività

Nello Zibaldone Leopardi diede una definizione degli idilli, chiamandoli “situazioni, affezioni, situazioni storiche del mio animo”. Il critico Fubini disse che gli idilli erano quasi delle pagine di diario del Leopardi. Il tono era quello della confessione intima e il regno era quello della soggettività più pura. Il Fubini affermò che il poeta ascoltava i moti più profondi del proprio animo, mentre la natura era testimone confidente della sua meditazione.

L'Infinito e la Metrica Innovativa

La struttura metrica dell’Infinito era rappresentata da endecasillabi sciolti. Ciò era interessante perché Leopardi si dimostrò un coraggioso innovatore poiché nell’Infinito non c’era una struttura metrica ben definita e non c’era uno schema di rime. L’infinito non descrive un’esperienza reale.

La Poesia dell'Infinito

Il poeta compie una passeggiata su una collina nei pressi di Recanati, il monte Tabor. Una siepe nega al poeta la possibilità di vedere nitidamente l’orizzonte. Da qui nasce una riflessione del poeta sull’infinito. La poesia L’infinito descrive un’esperienza intellettuale e filosofica. C’è un climax crescente che sottolinea la quiete della situazione descritta. La prima parte della poesia è un’immersione nell’infinito spaziale. L’uso della spezzatura è perfettamente funzionale all’evocazione poetica della situazione. Le spezzature sono forti e vanno a colpire parole chiave che si rifacevano alla teoria del vago e dell’indefinito. Persino il primo termine della poesia (Sempre) evoca l’infinito. Si nota in Leopardi l’anelito di cancellarsi nell’immensità. Il tema dell’infinito era moderno.

Domande da interrogazione

  1. Quali autori influenzarono Leopardi nel suo desiderio di sprovincializzazione?
  2. Leopardi fu influenzato da autori stranieri come Foscolo e Goethe, nonostante il rifiuto della proposta di Madame de Staël.

  3. Come definisce Leopardi gli idilli nel suo Zibaldone?
  4. Leopardi definisce gli idilli come "situazioni, affezioni, situazioni storiche del mio animo", con un tono di confessione intima e soggettività pura.

  5. Qual è l'innovazione metrica presente nella poesia "L'Infinito"?
  6. "L'Infinito" utilizza endecasillabi sciolti senza una struttura metrica definita o schema di rime, dimostrando l'innovazione di Leopardi.

Domande e risposte

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