Concetti Chiave
- I due testi, pur sembrando simili, rappresentano visioni opposte: Petrarca esprime speranza e fede, mentre Leopardi vede solo dolore e sofferenza.
- Petrarca vive un'ambivalenza tra valori sacri e profani, con Cristo e Laura come simboli di speranza e amore terreno.
- Leopardi rappresenta la vita come un'esperienza di sofferenza inevitabile, con la natura e la Luna indifferenti al dolore umano.
- Il "vecchierel" di Petrarca è simbolo di fede e ricerca spirituale, mentre in Leopardi riflette l'assenza di scopo e il pessimismo esistenziale.
- Leopardi utilizza immagini simili a Petrarca per sottolineare la differenza tra la sofferenza amorosa e il dolore esistenziale dell'umanità.
Differenze tra Petrarca e Leopardi
I due testi, anche se apparentemente possono sembrare parecchio vicini, sono in realtà, uno il rovesciamento dell'altro.
Partendo dal presupposto che i due autori sono di due epoche e correnti diverse sia culturalmente che temporalmente, (Petrarca viene posto tra Medioevo e Umanesimo, Leopardi nel Romanticismo), possiamo defilare le prime e lampanti differenze: per prima cosa Petrarca riconosce un senso della vita molto diverso rispetto a Leopardi; egli convive in un'ambivalenza tra valori sacri e valori profani. Per lui Cristo è da considerare una meta da raggiungere, una speranza; per Leopardi tutto questo non esiste: la morte annienta tutto.
Petrarca: Fede e Amore
Nella canzone petrarchesca il vecchierel si muove per andare verso Roma, con un riferimento quidni alla fede, poiché spera di vedere il volto di Cristo. Allo stesso tempo Petrarca accosta l'immagine del volto di Cristo al volto di una donna, Laura, spostando quindi l'attenzione dai valori sacri a quelli profani. La sofferenza amorosa in questo testo è quindi l'unica cosa che provoca dolore nella vita umana, che per il resto del tempo è armoniosa e vitale.
Leopardi: Dolore e Indifferenza
In Leopardi, rovesciando completamente il significato, abbiamo una vita umana fatta solo di dolore e sofferenze; si vede bene nella canzone come per lui tutto, anche il momento della nascita, come spiega bene nella strofa numero 5, è dolore; e la Luna, la natura, sono indifferenti a tutto questo. Dicendo ciò è possibile accostare alla sofferenza amorosa di Petrarca, la sofferenza per la vita mortale dell'uomo. L'immagine del vecchierel bianco nel Canto notturno è un chiaro riferimento petrarchesco, ma è usato in maniera diversa: se in Petrarca egli rappresentava per così dire, il suo alter-ego dai valori sacri, che puntava ad arrivare alla salvezza divina, in Leopardi il vecchierel si interroga sulle grandi domande della vita, dalla prima strofa all'ultima, terminando con un'aspra considerazione sullo scopo degli esseri umani, per la quale né per gli animali senza tedio, né per gli essere viventi ci può essere speranza: è funesto a chi nasce il dì natale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra Petrarca e Leopardi riguardo al senso della vita?
- Come viene rappresentata la sofferenza amorosa nei testi di Petrarca?
- In che modo Leopardi utilizza l'immagine del "vecchierel" nel suo Canto notturno?
Petrarca vede la vita come un equilibrio tra valori sacri e profani, con Cristo come meta e speranza, mentre Leopardi percepisce la vita come un'esperienza di dolore e sofferenza, senza speranza di salvezza.
In Petrarca, la sofferenza amorosa è l'unica fonte di dolore in una vita altrimenti armoniosa e vitale, con un accostamento tra il volto di Cristo e quello di Laura.
Leopardi usa l'immagine del "vecchierel" per esplorare le grandi domande della vita, concludendo con una visione pessimistica sull'esistenza umana, in contrasto con l'alter-ego di Petrarca che cerca la salvezza divina.