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Leopardi, Giacomo - Ultimo canto di Saffo (3) scaricato 0 volte

Concetti Chiave

  • "Ultimo Canto di Saffo" è una poesia di Leopardi che esplora il tema del pessimismo cosmico-esistenziale, ispirato dalla decisione di Saffo di suicidarsi per amore non corrisposto.
  • La struttura della poesia è composta da quattro strofe, ciascuna con 18 versi, dei quali i primi 16 e l'ultimo sono endecasillabi, mentre il diciassettesimo è un settenario.
  • La terza e quarta strofa utilizzano figure retoriche come sineddochi e metonimie, e riflettono sulla bellezza temporanea e l'illusorietà della felicità.
  • La prima strofa impiega numerose figure retoriche tra cui personificazioni, apostrofi e parallelismi, per esprimere l'interazione di Saffo con la natura.
  • Nella seconda strofa, Leopardi utilizza figure come la diafora e l'anafora, mentre esplora l'indifferenza della natura alle preghiere umane.

Indice

  1. Ultimo Canto di Saffo
  2. Terza strofa di Ultimo Canto di Saffo
  3. Quarta strofa della poesia
  4. Prima strofa di Ultimo Canto di Saffo
  5. Seconda strofa

Ultimo Canto di Saffo

(Periodo del pessimismo cosmico-esistenziale).
“Ultimo” perché Saffo poi prende la decisione di suicidarsi perché Faone non risponde al suo amore.
Saffo è giovane e brutta proprio come Leopardi, infatti essa è il suo avatar.
È una canzone composta da 4 strofe, ognuna presenta 18 versi di cui i primi 16 e l’ultimo sono endecasillabi.
mentre il diciassettesimo è un settenario. I primi 16 versi sono sciolti, gli ultimi due sono uniti da una rima.
baciata.

Terza strofa di Ultimo Canto di Saffo

La bellezza vince sul resto.
- V.45 —> “eventi” sineddoche.
- V.46 —> “Arcano” = sconosciuto.
- V.48 —> “grembo” sinedocche.
- V.51 —> “amene sembianze” sineddoche.
- V.53 —> “lira” … “canto” metonimia di poesia.

Quarta strofa della poesia

- V.55 —> “il velo” metonimia.
- V.56 —> “Dite” = inferno.
- V.57-58 —> “del cieco dispensator de’ casi” metonimia.
- V.59-60 —> “amore” … “fede” … “furor” accumulazione.
- La bellezza di Faone è temporanea, questo significa che anche la sua felicità avrà un termine.
- V.63 —> “doglio” metonimia (il contenuto per il contenitore).
- V.67 —> “sottentra il morbo, e la vecchiezza, e l’ombra” zeugma e climax discendente.
- V.70 —> “Tartaro” = Inferno.
- V.69 —> “dilettosi errori” gli errori sono le illusioni.
La morte è una cosa positiva poiché l’uomo, con essa, smette di desiderare e di conseguenza di essere
infelice e insoddisfatto.
La ragione libera dalle illusioni. La morte libera dal desiderio.
Leopardi si immagina il suicidio lento di Saffo, per avvelenamento o dissanguamento.
Saffo si riferisce a sé stessa utilizzando la particella “noi” perché, in realtà, è una condizione universale
dell’uomo.
Le prime due strofe sono un’apostrofe alla natura.
Faone vive nelle illusioni che la natura gli dà.

Prima strofa di Ultimo Canto di Saffo

- V.1 —> “Placida notte” … “verecondo raggio” personificazione e apostrofe.
- V.2 —> “cadente luna” personificazione, apostrofe e sineddoche.
- V.3 —> “nunzio del giorno” metafora di Venere, personificazione e apostrofe.
- “Placida notte” … “verecondo raggio” … “cadente luna” … “tacita selva” parallelismo, viene
utilizzato lo stesso schema grammaticale.
- “E tu” … “nunzio del giorno” iperbato.
- V.5 —> “l’erinni e il fato” endiadi.
- V.4 —> “dilettose e care” endiadi e iperbato con “sembianze” (V.6).
- V.7 —> “disperati affetti” metonimia di cuore.
- V.7 —> “spettacol molle ai disperati affetti” chiasmo (relativo alla struttura sintattica).
- V.8 —> “allor gaudio” anastrofe.
- A Saffo piacciono i venti.
- V.12 —> “grave carro di Giove” anastrofe.
- V.15 —> “giova” zeugma (l’unico verbo di questi ultimi versi della strofa, tutto ciò che è scritto piace
ma il verbo non è al plurale).
- V.17 —> “dubbia sponda” metonimia.
- V.18 —> “il suono” … “l’ira” endiadi.
- V.18 —> sineddoche (una parte per il tutto).

Seconda strofa

- V.19 —> “Bello” … “bella” diafora (verso che si apre e si chiude con la stessa parola).
- Epifora —> versi che finiscono con la stessa parola.
- Anafora —> versi che iniziano con la stessa parola.
- V.22-23 —> “i numi” … “sorte” endiadi.
- V.21 —> “infinita beltà parte nessuna” chiasmo di sintassi.
- V.26 —> “le pupille” sineddoche (occhi).
- V.26 —> “il core e le pupille” endiadi.
- V.23-25 —> “superbi regni” … “vezzose tue forme” parallelismo.
- Dal V.27 —> accumulazione, parallelismo, anafore e zeugma (non ride).
- V.31 —> “murmure” onomatopea e personificazione.
- V.33 —> “puro seno” personificazione del ruscello in una donna da cui Leopardi beve, sineddoche.
- Le preghiere alla natura sono invase perché non risponde.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'"Ultimo Canto di Saffo"?
  2. Il tema principale è il pessimismo cosmico-esistenziale, con Saffo che decide di suicidarsi a causa dell'amore non corrisposto di Faone.

  3. Come è strutturata la poesia "Ultimo Canto di Saffo"?
  4. La poesia è composta da quattro strofe, ognuna con 18 versi, di cui i primi 16 e l'ultimo sono endecasillabi, mentre il diciassettesimo è un settenario. I primi 16 versi sono sciolti, mentre gli ultimi due formano una rima baciata.

  5. Quali figure retoriche sono presenti nella prima strofa della poesia?
  6. Nella prima strofa sono presenti personificazioni, apostrofi, sineddochi, metafore, parallelismi, iperbato, endiadi, metonimie, chiasmi, anastrofi e zeugma.

  7. Cosa rappresenta la bellezza di Faone nella quarta strofa?
  8. La bellezza di Faone è temporanea, simboleggiando che anche la sua felicità avrà un termine, e la morte è vista come una liberazione dal desiderio e dall'infelicità.

  9. Qual è il significato della morte secondo Leopardi nell'"Ultimo Canto di Saffo"?
  10. La morte è vista come positiva perché libera l'uomo dal desiderio e dall'infelicità, permettendo di smettere di desiderare e di essere insoddisfatti.

Domande e risposte

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