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Concetti Chiave

  • Leopardi attribuisce l'infelicità umana alla ragione, che ha allontanato l'uomo dalla natura, causando egoismo e calcolo.
  • Il pessimismo storico di Leopardi vede la natura come benigna, portatrice di valori positivi, in contrasto con il travaglio della società moderna.
  • La teoria del piacere di Leopardi sostiene che la felicità è effimera e che la natura concede illusioni, mentre la ragione rivela l'arido vero.
  • Il pessimismo cosmico rappresenta un cambiamento di prospettiva, dove la natura diventa matrigna, indifferente e distruttiva verso l'uomo.
  • Leopardi rivaluta la ragione come uno strumento di riscatto, proponendo la costruzione di una nuova società basata sulla solidarietà universale.

Indice

  1. La causa dell'infelicità umana
  2. Il pessimismo storico e la natura
  3. Il materialismo e l'illusione
  4. Pessimismo cosmico e natura matrigna
  5. Rivalutazione della ragione

La causa dell'infelicità umana

Leopardi attribuisce la causa dell’infelicità umana alla ragione che, con il progresso e la civiltà, ha allontanato l’uomo dalla natura. Corrotti dalla ragione, gli uomini hanno abbandonato la strada indicatogli dalla natura, diventando egoisti e calcolatori. Gli antichi, invece, vivevano in comunione con la natura ed essendosi nutriti di illusioni e sentimenti generosi, erano stati capaci di azioni eroiche disinteressate.

Il pessimismo storico e la natura

Nello Zibaldone in una prima fase la natura è vista come portatrice di valori positivi: è benigna e protettiva. Il pessimismo storico è legato al travaglio della società moderna dopo la Rivoluzione francese e la Restaurazione.

Il materialismo e l'illusione

Il materialismo settecentesco negava l’esistenza di un’entità spirituale, mentre Leopardi avvertiva l’esigenza di conciliare la realtà dell’uomo con la tensione verso l’infinito e la felicità assoluta. La natura genera nell’uomo l’amore di sé ed aspira a un piacere infinito, mentre i momenti di felicità sono brevi. Il vero paicere consiste nell’immaginare più che nel vedere realizzato un desiderio. La noia, il senso di vuoto, arrivato da un’aspirazione di felicità irraggiungibile.

Qui la natura è ancora vista positivamente, in quanto concede illusioni all’uomo: colpevole è la ragione che ha svelato l’arido vero. Le cause dell’infelicità sono da attribuire alla condizione dell’uomo, animato da un appagabile senso di piacere.

Pessimismo cosmico e natura matrigna

Tra il 1822 e il 1830 la riflessione di Leopardi si fa ancor più sconsolata, trasformandosi in pessimismo cosmico. Il precedente pensiero in cui la natura dava illusione e vitalità, mentre la ragione portava infelicità, si rovescia in una denuncia contro la natura stessa, indifferente all’uomo: da madre amorosa diventa “matrigna” perché sottopone gli uomini e l’intero universo ad un ciclo di distruzione.

In questo sistema l’umanità non si rende conto delle ragioni del dolore, della vita, dell’infelicità.

L’infelicità non è solo dovuta alla storia, ma è una condizione immutabile di ogni essere vivente. La drammatica scoperta della natura matrigna trova sistemazione nelle Operette morali.

Rivalutazione della ragione

Tra il 1831 e il 1837 il poeta rivaluta la ragione, che inizia a vedere come strumento per mettere sotto accusa la società, la natura e raggiungere la consapevolezza del vero. Insieme all’accettazione del vero, Leopardi mostra di riconoscere il valore della ragione come strumento di riscatto per l’uomo: insieme ai suoi simili può tentare la costruzione di una nuova società, in direzione di un legame universale di solidarietà.

Grazie al buon uso della ragione, è possibile costruire una nuova morale, fondata sulla solidarietà tra gli uomini. E’ questo l’ultimo grande approdo del pensiero leopardiano, espresso nella Ginestra.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la causa principale dell'infelicità umana secondo Leopardi?
  2. Leopardi attribuisce la causa dell'infelicità umana alla ragione, che ha allontanato l'uomo dalla natura, rendendolo egoista e calcolatore.

  3. Come si evolve la visione di Leopardi sulla natura nel suo pessimismo cosmico?
  4. Nel pessimismo cosmico, Leopardi vede la natura non più come benigna, ma come "matrigna", indifferente e distruttiva nei confronti dell'uomo e dell'universo.

  5. In che modo Leopardi rivaluta la ragione negli ultimi anni della sua riflessione?
  6. Leopardi rivaluta la ragione come strumento per criticare la società e la natura, e per costruire una nuova morale basata sulla solidarietà tra gli uomini.

  7. Qual è il ruolo delle illusioni secondo Leopardi nel contesto del materialismo e dell'infelicità?
  8. Leopardi considera le illusioni come un dono della natura che offre momenti di felicità, mentre la ragione, svelando la verità, porta all'infelicità e al senso di vuoto.

Domande e risposte

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