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Concetti Chiave

  • Giacomo Leopardi, nato a Recanati nel 1798, si formò in una vasta biblioteca familiare, sviluppando una cultura profonda ma a discapito della sua salute fisica.
  • Il passaggio dalla pura erudizione al "bello" e la crisi del 1819 segnarono la sua transizione verso una poesia più filosofica e intellettuale.
  • Lo Zibaldone di Leopardi è un diario intellettuale che raccoglie riflessioni su vari temi, evidenziando l'infelicità umana causata dall'insoddisfazione dei desideri.
  • Il pessimismo storico di Leopardi attribuisce l'infelicità al distacco dalla natura e all'avvento del progresso, che ha svelato verità dolorose.
  • Nel pessimismo cosmico, la natura è vista come una forza indifferente e crudele, destinando l'uomo a un'infelicità ineluttabile.

Indice

  1. Infanzia e Formazione di Leopardi
  2. Conversione al Bello e Crisi
  3. Viaggi e Composizioni Letterarie
  4. Lo Zibaldone e il Pensiero
  5. Pessimismo Storico e Cosmologico

Infanzia e Formazione di Leopardi

Giacomo Leopardi nacque a Recanati nel 1798 da una famiglia nobile. Egli era figlio del conte Monaldo, colto e dotato di una notevole biblioteca nella quale Giacomo Leopardi, intorno ai dieci anni, dopo la prima istruzione impartitegli da precettori ecclesiastici, continuò da solo gli studi, per “sette anni di studio matto e disperatissimo”, procurandosi una ricca cultura, imparando il latino, il greco e l’ebraico, ma anche indebolendo un fisico già debole e fragile.

Conversione al Bello e Crisi

Il 1815 e il 1816 furono anni particolarmente importanti in quanto segnano la conversione dall’erudizione al bello, con la passione per Omero, Virgilio, Dante, la lettura di Alfieri e Foscolo, l’amicizia con il classicista Pietro Giordani e l’apertura verso il mondo esterno. Anche il 1819 fu anno di particolare rilevanza in quanto fu un anno ricco di eventi: ci fu il tentativo, anche se fallito, di fuga dalla casa paterna, Giacomo Leopardi fu colpito dall’infermità agli occhi che gli impedì la lettura, ci fu anche la crisi accompagnata dal passaggio dal bello al vero, ossia dalla poesia di immaginazione alla filosofia e ad una poesia nutrita di pensiero. Con l’Infinito inizia la poesia più originale. Si arricchisce lo Zibaldone, iniziato due anni prima, una sorta di diario intellettuale contenente i vari appunti e le varie riflessioni.

Viaggi e Composizioni Letterarie

Nel 1820 e nel 1821, altri anni particolarmente significativi, si ebbe la composizione di idilli e canzoni. Nel 1823 si ricorda il viaggio di Giacomo Leopardi a Roma, mentre nel 1823 Giacomo Leopardi ritorna a Recanati e si dedica quasi interamente alla composizione delle Operette morali.

Lo Zibaldone e il Pensiero

L’evoluzione del pensiero si può ricostruire con lo Zibaldone, una sorta di diario molto lungo costituito da notazioni varie risalenti agli anni compresi tra il 1817 e il 1832 e non ordinate secondo un particolare criterio di organizzazione ma aggiunte giorno per giorno man mano che si presentava l’occasione nella forma di pensieri, osservazioni, ricordi, appunti riguardanti vari argomenti: la vita personale, il mondo interiore, le circostanze gli uomini, l’universo, le letture, la filosofia, la letteratura e la politica. La parola “Zibaldone” significa mescolanza confusa di cose diverse o vivanda preparata con molti ingredienti. Centro della riflessione è l’infelicità dell’uomo causata secondo una visione settecentesca e sensistica, dall’impossibilità di soddisfare il desiderio del piacere sensibile, materiale e infinito, illimitato per estensione e durata (pertanto non raggiungibile).

Pessimismo Storico e Cosmologico

Due sono le fasi principali del pensiero: il pessimismo storico e il pessimismo cosmico.

La natura, madre benigna, ha cura del bene delle sue creature perciò le ha dotate di un rimedio, ossia illusioni e immaginazione, caratteristiche degli uomini primitivi, degli antichi e dei fanciulli felici. Con il progresso della civiltà, il processo storico per colpa dell’uomo che si è allontanato dalla natura e non per opera della natura, la ragione ha messo sotto gli occhi degli uomini il vero e li ha resi infelici. I moderni sono infelici in quanto il progresso della civiltà e della ragione ha provocato viltà, meschinità, corruzione e decadenza.

In questa seconda fase del pensiero, la natura non è considerata più come madre benigna ma come matrigna che non ha dotato l’uomo degli strumenti necessari per la felicità, la natura lo ha quindi destinato all’infelicità, al non poter mai appagare in nessun modo il suo desiderio infinito. Ora quindi la natura è vista come malvagia, crudele, spietata, indifferente alla sorte delle sue creature. Essa è descritta come forza cieca con una posizione meccanicistica e materialistica.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli anni cruciali per la formazione intellettuale di Giacomo Leopardi?
  2. Gli anni cruciali furono il 1815 e il 1816, quando Leopardi passò dall'erudizione al bello, e il 1819, segnato da una crisi che lo portò dal bello al vero.

  3. Cosa rappresenta lo Zibaldone nel pensiero di Leopardi?
  4. Lo Zibaldone è un diario intellettuale che raccoglie pensieri, osservazioni e riflessioni di Leopardi su vari argomenti, evidenziando l'infelicità umana e l'evoluzione del suo pensiero.

  5. Qual è la differenza tra il pessimismo storico e cosmologico di Leopardi?
  6. Il pessimismo storico attribuisce l'infelicità al progresso della civiltà e della ragione, mentre il pessimismo cosmologico vede la natura come matrigna, destinando l'uomo all'infelicità.

  7. Come influenzò la salute di Leopardi la sua formazione?
  8. La sua intensa formazione autodidatta indebolì ulteriormente il suo fisico già fragile, a causa dei "sette anni di studio matto e disperatissimo".

  9. Quali eventi caratterizzarono il 1819 nella vita di Leopardi?
  10. Nel 1819, Leopardi tentò di fuggire da casa, fu colpito da un'infermità agli occhi e attraversò una crisi che lo portò a una nuova fase del suo pensiero e della sua poesia.

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