Concetti Chiave
- Silvia, figura centrale della poesia, rappresenta un ricordo idealizzato della giovinezza e della bellezza perduta.
- Leopardi considera i ricordi poetici perché permettono di idealizzare il passato, mentre il presente è meno suggestivo e più realistico.
- Il poeta associa il concetto di "poetico" a ciò che allontana dall’aspetto razionale e dalla realtà, esaltando l'innocenza dei fanciulli.
- La descrizione di Silvia mentre canta e lavora richiama un tempo di speranze e gioie future, poi infrante dalla sua prematura morte.
- Leopardi sottolinea la bellezza spirituale ed esteriore di quel momento, un’emozione che le parole umane non possono pienamente esprimere.
Silvia e il ricordo poetico
Silvia è la figlia del fattore di casa Leopardi e, purtroppo, morirà giovanissima. Il primo periodo è una domanda: Silvia, ricordi (rimembri) ancora quel tempo della tua breve vita mortale quando nei tuoi occhi ridenti e timidi splendeva la bellezza, e tu, felice e pensierosa, ti avvicinavi al fiorire della giovinezza?
Il valore del ricordo
Rimembri è una parola chiave perché Leopardi ritiene che il ricordo sia poeticissimo, al contrario il presente non è poetico perché delinea la realtà.
La sola distanza fisica che ci separa dal passato lo rende con in contorni confusi a sufficienza per idealizzare, tanto che la sofferenza rimembrata viene attenuata.
Per poetico Leopardi intende ciò che crea suggestione nell’anima, ciò che sottrae l’uomo dalla consapevolezza della realtà, difatti i fanciulli sono poetici perché non hanno l’elemento razionale del tutto sviluppato. Al contrario l’indagine filosofica è estremamente impoetica.
La bellezza della giovinezza
Vi è poi una parte descrittiva: Leopardi descrive un momento, nel quale, mentre lui studiava Silvia mentre tesseva e cantava felice, pensando alla gioa che l’avrebbe attesa nel futuro. Il canto di lei suscita in Giacomo pensieri soavi e speranze, che saranno poi tradite: infatti, Silvia, prima che sopraggiungesse l’inverno morì: non fece in tempo nemmeno a godere la sua gioventù. Quel momento era però un momento di bellezza spirituale e esteriore per Leopardi tanto che dice che nessuna parola umana può esprimere efficacemente il sentimento che provava nel cuore.