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Concetti Chiave

  • I Piccoli Idilli di Leopardi, scritti tra il 1819 e il 1821, esprimono argomenti personali attraverso brevi poesie, segnando la fase del pessimismo storico.
  • I Grandi Idilli, creati tra il 1828 e il 1830, rappresentano il capolavoro di Leopardi, esprimendo il pessimismo cosmico e il confronto tra dolore personale e universale.
  • "L'Infinito" esplora il contrasto tra il limite e l'infinito attraverso l'immaginazione di spazi oltre una siepe, evocando una dolce riflessione sull'eternità.
  • "A Silvia" riflette sulla giovinezza e le false promesse della natura, con Silvia che simboleggia la speranza perduta e il pessimismo universale del poeta.
  • "Il sabato del villaggio" descrive la gioia e le aspettative del sabato, in contrasto con la tristezza della domenica, paragonando l'adolescenza a un giorno di festa.

Indice

  1. I Piccoli Idilli di Leopardi
  2. I Grandi Idilli e il Pessimismo
  3. L'Infinito: Visione e Meditazione
  4. A Silvia: Ricordi e Riflessioni
  5. Il Sabato del Villaggio: Scene di Vita

I Piccoli Idilli di Leopardi

Essi sonno raccolti nei “Canti”.

I piccoli Idilli sono stati scritti tra il 1819 e il 1821, sono brevi componimenti poetici (endecasillabi sciolti) che Leopardi scrive per esprimere argomenti personali (L’infinito, La sera del dì di festa).

I Grandi Idilli e il Pessimismo

I grandi Idilli scritti tra il 1828 e il 1830 (“mesi di notte orribili”) (endecasillabi e settenari sciolti) costituiscono il capolavoro del Leopardi, in questi idilli egli confronta il suo dolore con quello universale, che “canta” ispirandosi ai ricordi della fanciullezza (A Silvia, Il sabato del villaggio).

I piccoli Idilli coincidono con la fase del pessimismo storico, invece i grandi Idilli coincidono con la fase del pessimismo cosmico, in essi il poeta ha perso la speranza che portava con la fanciullezza e si rifugiava nel ricordo dei tempi passati, evocando immagini vaghe.

L'Infinito: Visione e Meditazione

L’Infinito è stato composto a Recanati nel 1819.

L’idillio, scritto in endecasillabi sciolti, si basa su un confronto tra limite e infinito, tra suoni della realtà e il silenzio dell’eternità.

Al poeta si presenta una visione limitata dell’orizzonte, ostacolata da una siepe, sulla cima di un colle. La vista impedita permetteva a Leopardi di fantasticare e meditare sull’infinito: immaginava gli infiniti spazi al di là della siepe, i silenzi e la profondissima pace. Quando sentiva le fronde delle piante agitarsi la vento paragonava la voce del vento con quel silenzio infinito: e come per istinto gli giungeva in mente il pensiero dell’eternità, le ere storiche trascorse e quella attuale. Così il suo ragionamento si annegava in quell’immensità spazio – temporale e per lui era un naufragare dolcissimo perché il perdersi in quell’immaginazione gli dava quella dolcezza che solo la poesia sa fare.

A Silvia: Ricordi e Riflessioni

A Silvia è stato composto a Recanati tra il 19 e il 20 aprile 1828; in questo componimento il poeta ricorda Silvia, una figura femminile della sua giovinezza morta prematuramente; il poeta riflette sull’inevitabile infelicità dell’uomo e sul crollo delle speranza. Silvia diventa personificazione della giovinezza e della speranza che lui non ha mai avuto. I questo Idillio Leopardi fa un’invettiva contro la natura che inganna i suoi figli e non mantiene le promesse fatte durante la giovinezza. Negli ultimi versi si chiede se era questo quel mondo che tanto avevano sperato da ragazzini e intravedeva il pessimismo universale.

Il Sabato del Villaggio: Scene di Vita

Composto a Recanati a fine settembre del 1829, in questo idillio l’autore descrive delle scenette.

Mentre il sole sta tramontando una fanciulla torna dalla campagna con il fascio d’erba accolto e un piccolo mazzo di fiori che le sarebbero serviti durante il giorno dopo per adornare il petto e i capelli; una donna anziana è seduta con le vicine a filare approfittando dell’ultime luce del giorno, e racconta della sua gioventù quando era ancora bella e giovane.

Quando il cielo si è fatto di un blu scuro e scendono le ombre, la compagna manda il segnale che la festa si avvicina: i ragazzini sulla piazzetta gridando giocano, lo zappatore dopo un lungo giorno di lavoro torna a casa pensando al giorno di riposo. Quando poi si spegne ogni luce e il paese è in silenzio si sente il falegname, che dalla sua bottega, si impegna a terminare il lavoro prima dell’alba.

Il sabato era il giorno più lieto della settimana, pieno di aspettative e gioie, l’indomani, la domenica, avrebbe portato con sé tristezza e ognuno avrebbe fatto ritorno con il pensiero al lavoro.

Il poeta rivolgendosi a un fanciullo dice che l’adolescenza è come un giorno pieno di felicità, limpido e luminoso che avrebbe anticipato la festa della sua vita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato dei Piccoli Idilli di Leopardi?
  2. I Piccoli Idilli, scritti tra il 1819 e il 1821, sono brevi componimenti poetici in cui Leopardi esprime argomenti personali, come ne "L'infinito" e "La sera del dì di festa", e coincidono con la fase del pessimismo storico.

  3. Cosa caratterizza i Grandi Idilli di Leopardi?
  4. I Grandi Idilli, scritti tra il 1828 e il 1830, rappresentano il capolavoro di Leopardi e riflettono il suo confronto con il dolore universale, ispirandosi ai ricordi della fanciullezza, segnando la fase del pessimismo cosmico.

  5. Qual è il tema centrale de "L'Infinito"?
  6. "L'Infinito", composto nel 1819, esplora il confronto tra limite e infinito, tra i suoni della realtà e il silenzio dell'eternità, attraverso la meditazione e l'immaginazione di Leopardi.

  7. Quali riflessioni emergono in "A Silvia"?
  8. In "A Silvia", Leopardi riflette sull'inevitabile infelicità dell'uomo e il crollo delle speranze, personificando Silvia come simbolo della giovinezza e della speranza perduta, e critica la natura ingannevole.

  9. Come viene descritta la vita nel "Sabato del Villaggio"?
  10. "Il Sabato del Villaggio" descrive scene di vita quotidiana, evidenziando la gioia e le aspettative del sabato, giorno più lieto della settimana, in contrasto con la tristezza della domenica che riporta al pensiero del lavoro.

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