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Concetti Chiave

  • Il pensiero di Leopardi è fortemente pessimista e materialista, centrato sull'infelicità intrinseca dell'uomo e la ricerca di piaceri effimeri per colmare un vuoto emotivo.
  • Leopardi identifica tre fasi del pessimismo: individuale, storico e cosmico, che riflettono rispettivamente la tristezza personale, quella dell'era storica e dell'universo intero.
  • Nonostante il pessimismo, Leopardi suggerisce una soluzione attraverso la solidarietà umana, paragonata alla resistenza della ginestra, un simbolo di lotta collettiva contro la natura matrigna.
  • Critico nei confronti del progresso, Leopardi vede nella modernità una perdita del contatto con la natura, portando all'alienazione umana e a conseguenze potenzialmente catastrofiche.
  • Nello "Zibaldone", Leopardi prevede un futuro nichilista in cui l'umanità, alienandosi dalla natura, si avvia verso l'estinzione, lasciando dietro di sé solo le ossa.

Indice

  1. Il Pensiero Filosofico di Leopardi
  2. Le Fasi del Pessimismo Leopardiano
  3. La Natura e l'Umanità
  4. Progresso e Alienazione

Il Pensiero Filosofico di Leopardi

Il pensiero di Leopardi è quasi, se non del tutto, filosofico, simile a quello di Schopenhauer, anticipa il pensiero religioso di Sartre. Pessimista e materialista. Mutua nel tempo ma rimane di una contemporaneità. Al centro del tutto troviamo l’infelicità dell’uomo. L’uomo è infelice per natura e questo non lo accetta.

Quindi cerca di placare questo vuoto emotivo con dei piaceri fini a sé stessi. L’uomo è finito, mentre la felicità è qualcosa di superiore. La felicità è un’utopia, e per questo l’uomo è infelice. L’uomo si ritrova praticamente nel mito di Tantalo.

Le Fasi del Pessimismo Leopardiano

Il pensiero di Leopardi si divide in tre fasi:

Pessimismo individuale: nella prima fase il poeta capisce che la vita è triste perché la sua vita è triste.

Pessimismo storico: la natura è benigna e per colmare il vuoto emotivo della felicità offre all’uomo l’immaginazione. Infatti, solo attraverso questa possiamo illuderci. Un esempio, nell’età della fanciullezza siamo più felici rispetta all’età adulta, perché abbiamo un’immaginazione che ci fa andare oltre. Un altro esempio, sono gli antichi. Loro erano molto più a contatto con la natura, rispetto alla società contemporanea che ha perso l’immaginazione a causa del progresso, della ragione. Per fare un sunto di tutto: la vita è triste perché l’era in cui vivo è triste.

Pessimismo cosmico: la natura non è più benigna ma bensì matrigna, ovvero una madre che ci mette al mondo ma ci lascia abbandonati nelle grinfie della tristezza. L’uomo diventa una semplice vittima delle atrocità della natura. Ed è cosmico, universale.

La Natura e l'Umanità

L’umanità ha questo nemico comune: la natura. Per annichilirla bisogna avere solidarietà gli uni con gli altri, allearsi, proprio come fa la ginestra, il fiore. Fiore della quale il poeta dedicherà una poesia “testamento”. Con questa poesia, Leopardi smentisci tutti quegli pseudo critici che lo definisco un semplice pessimista. Perché lui non è passivo al male della vita, ma anzi prova a cercare una soluzione.

Progresso e Alienazione

Dal punto di vista del progresso, Leopardi non ne è contro, per principio. Con il progresso tu acquisisci delle cose, ma ne perdi molte altre. Una specie di entropia. Si perde perciò il contatto con la natura. L’incivilimento ha causato l’alienazione dell’uomo stesso, cercando riparo nella tecnologia. Infatti, nello Zibaldone fa anche una previsione nichilista, dove l’allontanarsi dalla natura in modo vertiginosamente causerà l’estinzione della specie umana. “Non ci rimarrà nient’altro che le ossa”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il nucleo centrale del pensiero filosofico di Leopardi?
  2. Il nucleo centrale del pensiero filosofico di Leopardi è l'infelicità dell'uomo, che è intrinseca alla sua natura. L'uomo cerca di colmare questo vuoto emotivo con piaceri effimeri, ma la felicità rimane un'utopia irraggiungibile.

  3. Come si sviluppano le fasi del pessimismo leopardiano?
  4. Le fasi del pessimismo leopardiano si sviluppano in tre stadi: il pessimismo individuale, dove la vita è triste a livello personale; il pessimismo storico, dove la natura offre l'immaginazione per colmare il vuoto emotivo; e il pessimismo cosmico, dove la natura diventa matrigna e l'uomo è vittima delle sue atrocità.

  5. Qual è il rapporto tra natura e umanità secondo Leopardi?
  6. Secondo Leopardi, la natura è un nemico comune dell'umanità. Per contrastarla, gli uomini devono unirsi in solidarietà, come simboleggiato dalla ginestra, un fiore a cui Leopardi dedica una poesia che rappresenta una ricerca attiva di soluzioni al male della vita.

  7. Qual è la visione di Leopardi sul progresso e l'alienazione?
  8. Leopardi non è contrario al progresso per principio, ma osserva che esso comporta una perdita di contatto con la natura, causando l'alienazione dell'uomo. Prevede che l'allontanamento dalla natura porterà all'estinzione della specie umana, come espresso nello Zibaldone.

Domande e risposte

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