Concetti Chiave
- Le Operette morali di Leopardi sono una raccolta di prose filosofiche e satiriche, inizialmente pubblicata nel 1827 con 20 operette, poi ampliata a 25 nel 1834, e infine ridotta a 24.
- La storia del genere umano esplora l'inutile ricerca della felicità e la noia che porta gli uomini alla distruzione, con l'intervento di Giove che lascia solo Verità e Amore.
- Nel Dialogo di un folletto e di uno gnomo, l'illusione antropocentrica è derisa attraverso il punto di vista di creature mitiche, rappresentando l'estinzione umana.
- Il Dialogo della natura e di un Islandese critica la natura che perseguita l'uomo, con la Natura stessa che rivela la sua indifferenza verso il bene e il male umani.
- Il Dialogo di Tristano e di un amico conclude con Tristano che finge di aver abbandonato il pessimismo per aderire all'ottimismo delle ideologie dominanti.
Indice
Leopardi e le Operette morali
Composizione e vicende editoriali: il 1824 è l'anno delle Operette morali. Leopardi scrive venti prose di argomento filosofico di taglio satirico, in forma o di narrazione o di discorso o di dialogo.
Una prima edizione che nasce a Milano nel giugno del 1827 contiene solo 20 operette poi alla fine nel 1834 il numero sale a 25. L'edizione definitiva contiene 24 operette perché una viene esclusa per volontà dell'autore.Storia del genere umano
Storia del genere umano: l'inutile ricerca della felicità: Con la storia del genere umano si narra le vicende dell'umanità → gli uomini si annoiano al punto di arrivare a uccidersi. Giove decide di mandare dei fantasmi (Giustizia, Virtù, Gloria, Amor patrio. Poi gli toglie lasciando solo la Verità e l'Amore.
Dialogo di un folletto e di uno gnomo
Dialogo di un folletto e di uno gnomo: Qui viene derisa l'illusione antropocentrica: l'estinzione della specie umana è rappresentata dal punto di vista straniato di due mitici abitatori del sottosuolo.
Grandezza e infelicità umana
Grandezza e infelicità: Il tema dell'infelicità umana e dello squilibrio tra desideri e loro realizzabilità e poi il medesimo tema si ha nel secondo dialogo.
Dialogo della Terra e della luna
Dialogo della Terra e della luna: antropocentrismo e dolore universale
La scommessa di Prometeo
La scommessa di Prometeo: le molte forme dell'infelicità e della barbarie
Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio
Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare: il piacere della speranza e del rimpianto
Dialogo della natura e di un Islandese
Dialogo della natura e di un Islandese; critica della natura e ricerca di significato: L'islandese ha fuggito tutta la vita la Natura, convinto che essa perseguiti gli uomini rendendoli infelici: ma benché l'abbia fuggita ne è tuttavia stato perseguito di continuo. In fine si imbatte proprio nella Natura, un inquietante figura gigantesca di donna. Nel dialogo tra i due emerge la completa indifferenza della Natura al bene e al male degli uomini. Ed è la natura stessa ad affermare le leggi di un rigoroso materialismo: la morte di un individuo o di un'altro o di una specie o di un'altra non tocca l'interesse della Natura.
Conclusione con Tristano e un amico
Al Dialogo di Tristano e di un amico spetta la posizione conclusione. Tristano finge che lo accusa come al solito dell'eccessivo pessimismo di aver cambiato parere e di avere infine aderito all'ottimismo delle ideologie dominanti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza delle "Operette morali" di Leopardi?
- Cosa rappresenta la "Storia del genere umano" nelle "Operette morali"?
- Qual è il tema centrale del "Dialogo della natura e di un Islandese"?
- Come si conclude il dialogo tra Tristano e un amico?
Le "Operette morali" sono una raccolta di venti prose filosofiche di Leopardi, scritte nel 1824, che esplorano temi come l'infelicità umana e l'antropocentrismo attraverso narrazioni e dialoghi satirici.
La "Storia del genere umano" illustra l'inutile ricerca della felicità da parte dell'umanità, culminando nella noia e nell'autodistruzione, con Giove che lascia solo la Verità e l'Amore agli uomini.
Il dialogo critica la natura e la sua indifferenza verso il bene e il male degli uomini, evidenziando un rigoroso materialismo dove la morte di individui o specie non interessa la Natura.
Tristano finge di essere accusato di pessimismo e di aver cambiato opinione, aderendo all'ottimismo delle ideologie dominanti, chiudendo così la raccolta con una riflessione sull'atteggiamento verso la vita.