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Concetti Chiave

  • Lo scambio epistolare tra Leopardi e Pietro Giordani iniziò nel 1817, fornendo al giovane poeta un confidente in un ambiente familiare distante e freddo.
  • Leopardi scrisse lettere ai suoi familiari, mostrando affetto verso la sorella Paolina e il fratello Carlo, mentre con il padre le lettere erano più fredde, evidenziando divergenze ideologiche.
  • Nel 1819, dopo un fallito tentativo di fuga, Leopardi cercò di suicidarsi e lasciò al padre una lettera spiegando il suo malessere e accusando la famiglia di esserne la causa.
  • Le lettere agli intellettuali del tempo erano personali e non esponevano le sue teorie letterarie e filosofiche, riservate invece ai suoi quaderni divenuti lo Zibaldone.
  • Leopardi progettò un romanzo autobiografico nel 1819, focalizzandosi sull'interiorità e l'anima, con titoli provvisori come "Vita di Silvio Sarno" o "Storia di un'anima".

Indice

  1. L'inizio dello scambio epistolare
  2. Lettere ai familiari
  3. Tentativo di suicidio e accuse
  4. Progetti letterari e Zibaldone

L'inizio dello scambio epistolare

Lo scambio epistolare con l’intellettuale Pietro Giordani è iniziato nel 1817 quando Leopardi aveva solo diciannove anni. Il contesto nobiliare in cui viveva, la mentalità ottusa di coloro che lo circondavano e la mancanza di comunicazione e di calore nella sua famiglia lo spingevano a cercare un confidente.

Giordani, celebre intellettuale del tempo noto per le sue idee laiche e democratiche, rappresentava per lui una figura di riferimento simile a un padre (probabilmente anche perché era più anziano di lui di ventiquattro anni). All’amico, Leopardi confidava i propri pensieri, i progetti e le sofferenze interiori; i consigli che riceva gli permettevano di affrontare con più serenità la malinconia e la solitudine che lo affliggevano.

Lettere ai familiari

Ha scritto molte lettere indirizzate i suoi familiari:

  • Alla sorella Paolina: a lei confidava i pensieri più intimi, in lei rivedeva un’anima simile alla sua, avevano sensibilità e interessi in comune.
  • Al fratello Carlo: erano legati e complici sin da quando erano bambini, confidava al fratello minore le proprie esperienze, spesso in tono ironico.
  • Al padre (il conte Monaldo): sono le lettere più fredde che ha inviato; dai toni traspare il profondo rispetto che Leopardi nutriva nei confronti del padre insieme alla necessità di affetto e calore umano che provava. Le loro divergenze erano dovute soprattutto a differenze ideologiche.

Tentativo di suicidio e accuse

Dopo il fallimento della fuga, nel 1819, Leopardi tentò il suicidio nella fontana del giardino di Casa Leopardi. Fece trovare una lettera al padre nella quale spiegava il suo stato di malessere e accusava la famiglia e Recanati di esserne la causa.

Leopardi ha scritto lettere anche ad influenti personalità della cultura del suo tempo: come ai letterati Vincenzo Monti e Gian Pietro Vieusseux o a filologi come Louis de Sinner. Queste lettere erano dedicate alla comunicazione personale e privata. Non esponeva in queste epistole le sue teorie letterarie e filosofiche ma le annotava nei suoi quaderni, divenuti poi lo Zibaldone.

Progetti letterari e Zibaldone

Nel 1819 Leopardi aveva deciso di iniziare a progettare un suo romanzo autobiografico ispirandosi al modello di Goethe (Werther) e di Foscolo (Ortis). I possibili titoli a cui aveva pensato erano: Vita di Silvio Sarno o Storia di un’anima. Quest’ultimo titolo esprime come il romanzo non avrebbe dovuto incentrarsi sul narrare di fatti esteriori ma sull’interiorità e sull’anima. Per tale ragione, nei suoi quaderni, Leopardi annotava le sue sensazioni, immaginazioni e i ricordi di esperienze passate, risalenti prevalentemente all’infanzia e all’adolescenza. I suoi appunti assomigliano a un flusso di coscienza ininterrotta e annunciano temi che si ritroveranno nelle sue liriche successive.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'inizio dello scambio epistolare di Leopardi?
  2. Lo scambio epistolare di Leopardi è iniziato nel 1817 con Pietro Giordani, un intellettuale che rappresentava una figura paterna per lui, permettendogli di affrontare la malinconia e la solitudine.

  3. Quali erano le relazioni epistolari di Leopardi con i suoi familiari?
  4. Leopardi scriveva lettere intime alla sorella Paolina, ironiche al fratello Carlo, e fredde al padre Monaldo, riflettendo rispetto e divergenze ideologiche.

  5. Cosa accadde dopo il tentativo di suicidio di Leopardi nel 1819?
  6. Dopo il tentativo di suicidio, Leopardi lasciò una lettera al padre accusando la famiglia e Recanati del suo malessere, e continuò a scrivere a personalità culturali dell'epoca.

  7. Quali erano i progetti letterari di Leopardi e il ruolo dello Zibaldone?
  8. Nel 1819, Leopardi progettava un romanzo autobiografico e annotava pensieri e sensazioni nei suoi quaderni, lo Zibaldone, che anticipavano temi delle sue future liriche.

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