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Concetti Chiave

  • Bersabea è descritta con una struttura simile alla Commedia dantesca, con due proiezioni: celeste e infernale.
  • Bersabea celeste è raffigurata come una città gioiello, simbolo ideale, con chiavarde d'argento e porte di diamante.
  • Bersabea infernale è immaginata come una città fecale, un luogo di scarti e rifiuti, con immagini crude e materiali di scarto.
  • La psicoanalisi collega l'oro e il denaro alla sublimazione delle feci, associandoli al vizio dell'avarizia.
  • Marco Polo rovescia i valori tradizionali, vedendo la città degli scarti come la vera Bersabea celeste, dove abitanti felici vivono liberamente.

Indice

  1. Struttura e Proiezioni di Bersabea
  2. Descrizione della Bersabea Infernale
  3. Riflessioni sulla Vera Bersabea Celeste

Struttura e Proiezioni di Bersabea

Appartiene a “città e il cielo” e ne rappresenta il secondo volume, ha una caratteristica esclusiva, la struttura è simile a quella della Commedia dantesca con i tre regni ultraterreni, la Bersabea reale ha due proiezioni:

1. Bersabea celeste, riferimento ideale che nella verticalità si trova allo zenit e viene raffigurata come “città gioiello, con chiavarde d’argento e porte di diamante”;

2. Bersabea infernale che viene definita “città fecale”, immaginata come cloaca in cui si depositano tutti gli scarti;

Descrizione della Bersabea Infernale

Elenca alcuni di questi scarti: “al posto dei tetti ci si immagina che la città infera abbia pattumiere rovesciate, da cui franano croste di formaggio, carte unte, resche, risciacquatura di piatti, resti di spaghetti e vecchie bende”. Insiste intorno a questa metafora presentando la città infera con termini crudi, “la sua sostanza è oscura e duttile e densa come pece che cala giù”. La psicoanalisi riporta che l’oro e il denaro non è altro che la sublimazioni delle feci, e sono legati al vizio capitale dell’avarizia.

Riflessioni sulla Vera Bersabea Celeste

Marco Polo ci sorprende capovolgendo i valori in gioco, perché individua il modello positivo nella città degli scarti, essa infatti “cova nel più profondo sottosuolo, è una città costruita dai più autorevoli architetti, con materiali pregiati”, questa è la vera Bersabea celeste perché la cura maniacale della perfezione sostituisce i veri valori, che vengono quindi rimossi [perfezione formale riempie un vuoto di sostanza]. La vera desiderabilità consiste nella possibilità di compiere degli atti liberi e felici, la vera celeste è quella “piena delle cose buttate via”, i cui abitanti sono felici e liberi di comportarsi liberamente.

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