Silvia_5
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Concetti Chiave

  • Giuseppe Ungaretti nasce nel 1888 ad Alessandria d’Egitto da una famiglia di contadini migranti, con un padre lavoratore sul canale di Suez.
  • Decide volontariamente di arruolarsi e viene inviato al fronte sul Carso, dove sperimenta la realtà brutale della guerra in trincea.
  • Le poesie di Ungaretti sono annotate con date e luoghi, riflettendo un attaccamento alla vita momento per momento, strappato alla morte.
  • La sua raccolta "Allegria di Naufragi" è caratterizzata da poesie brevi e ossimoriche, con versi spezzati e spazi bianchi che creano un forte impatto visivo.
  • In "Sono una creatura", Ungaretti esplora la disumanizzazione della guerra, contrapponendo la vita vissuta intensamente alla morte incombente.

Indice

  1. Origini e contesto familiare
  2. Esperienze di guerra e scrittura
  3. Temi e stile delle poesie

Origini e contesto familiare

Nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888. Figlio di contadini migranti. Suo padre lavora per scavare il canale di Suez.

Esperienze di guerra e scrittura

Viene mandato al fronte sul Carso e qui capisce com’è realmente la guerra in trincea (non come D’Annunzio). Scrive nel suo taccuino le poesie con le date e il luogo, quasi fosse una pagina di diario.

Temi e stile delle poesie

Il messaggio dominante di tutte le poesie è Allegria di Naufragiè il nome della sua raccolta di poesie. È un ossimoro, perché mette insieme due elementi contrastanti. In questa raccolta le poesie sono brevi, con versi corti, spezzati (detti anche “versicoli” o “Sillabato Ungarettiano”) e molto spesso isolati in mezzo ad uno spazio bianco.

Allegria → esultanza di un attimo di vita vissuta.

Naufragi → dissoluzione di tutto ciò che è umano, causato dalla guerra.

Il poeta compie un’analogia tra una pietra e il pianto. (Il pianto è una delle caratteristiche che distinguono l’uomo dall’animale). La guerra annichilisce il tuo essere uomo, ti porta ad essere insensibile perché in trincea ti abitui alla disumanità. (è un processo di reificazione, in cui l’uomo diventa “cosa”). Vivendo attimo per attimo invece non ti senti morto e resisti: i versi “la morte si sconta vivendo” possono essere interpretati anche secondo una vita che resiste.

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