Barca_della_vita
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Concetti Chiave

  • Ungaretti's "Allegria di naufragi" reflects his anguished life experiences during World War I, transitioning from an interventionist to a writer of "Versicoli".
  • The work explores a dichotomy between the despair of war and an unexpected joy found in the depths of suffering, contemplating God and life's beauty.
  • Ungaretti uses a minimalist approach to language, stripping sentences to their essentials to create vivid imagery beyond traditional symbolism and metaphors.
  • His poetry connects distant images without clear relations, transcending historical to divine realms, unlike the analytical literature of the 19th century.
  • Notable poems from this period include "Veglia", "Sono una creatura", "San Martino del Carso", and "Il porto sepolto".

Indice

  1. L'angoscia della guerra
  2. La nascita dell'Allegria
  3. L'analogia e la poesia
  4. La visione di Ungaretti

L'angoscia della guerra

L'opera nasce dalla sua vita angosciosa e dolorosa prima e durante la Prima Guerra mondiale. Ungaretti in gioventù era fortemente interventista ma non appena la visse dall’interno, sperimentandone tutte le atrocità, iniziò a scrivere dei “Versicoli”. Vive un naufragio nella guerra, un naufragio di solitudine, di sradicamento che va a comporre una dicotomia con l’ Allegria sperimentata nella massima prostrazione in cui pensa a Dio (si convertirà nel 1938), alla bellezza della vita, alla speranza.

La nascita dell'Allegria

Nasce l’Allegria quando si fa fiorire il deserto della vita attraverso un sentimento o una passione delirante espresso con parole limpide.

L'analogia e la poesia

Si tende ad escludere la componente poetica più realistica con un’estrema riduzione della frase alle funzioni essenziali della sintassi e della parola utilizzando l’analogia. Tale procedimento va oltre la simbologia e le metafore della letteratura precedente e, allo stesso tempo si vuole distinguere dall’analogia futurista dal momento che il poeta cercherà di “mettere a contatto immagini lontane, senza fili” anche se esso stesso si chiuderà in un mondo solipsistico. Apparentemente queste non hanno alcun rapporto tra di loro e non esprimono un senso evidente ma si riesce a superare “in un baleno” la distanza che separa il mondo storico da quello divino.

La visione di Ungaretti

Secondo Ungaretti, infatti, la letteratura dell’Ottocento aveva cercato di conoscere il reale in modo analitico, istituendo collegamenti chiari e immediatamente comprensibili tra oggetti o concetti.

In questo modo si rivela solo la superficie della realtà.

Veglia, Sono una creatura, San Martino del Carso, In Memoria, Commiato, Il porto sepolto, I fiumi, Soldati, Mattino, Fratelli, Girovago.

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