Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Mohammed Sceab, amico d'infanzia di Ungaretti, si trasferì a Parigi dall'Egitto, ma si sentiva senza patria.
  • Discendente di emiri nomadi, cercò di integrarsi cambiando il suo nome in Marcel, senza riuscire a sentirsi davvero francese.
  • La sua incapacità di adattarsi né alla cultura francese né a quella dei suoi antenati lo portò al suicidio.
  • Ungaretti lo accompagnò nell'ultimo viaggio, evidenziando l'isolamento e la solitudine che Sceab provò fino alla fine.
  • Il poeta mantiene viva la memoria di Sceab, garantendo la sua esistenza attraverso il ricordo e la poesia.

Si chiamava

Mohammed Sceab

Indice

  1. L'amicizia con Mohammed Sceab
  2. La perdita della patria
  3. Il tentativo di integrazione
  4. La crisi d'identità
  5. L'incapacità di esprimere il dolore
  6. L'ultimo viaggio di Sceab
  7. Il riposo nel cimitero di Ivry
  8. Il ricordo di Sceab

L'amicizia con Mohammed Sceab

Il suo nome era Moammed Sceab

Si tratta di un ragazzo egiziano, amico d’infanzia di Ungaretti. Lo aveva conosciuto in Egitto e insieme si erano trasferiti a Parigi.

Discendente

di emiri di nomadi

Discendente da capi musulmani nomadi

Emiri di nomadi: capi di tribù arabe che vivevano nel deserto, praticando il nomadismo

suicida

perché non aveva più

Patria

La perdita della patria

suicida perché non riusciva più a sopportare la condizione di esule

non aveva più patria: non era arabo perché ormai non si riconosceva più nelle tradizioni dei suoi antenati, ma neanche francese.


Amò la Francia

e mutò il nome

Il tentativo di integrazione

Amò la Francia a tal punto da cambiarsi il nome e ad assumerne uno francese

mutò nome: per sentirsi più francese e nascondere le sue vere origini.

Fu Marcel

ma non era Francese

e non sapeva più

vivere

nella tenda dei suoi

dove si ascolta la cantilena

del Corano

gustando il caffè

La crisi d'identità

Si fece chiamare Marcel, ma non era un francese e non riusciva più nemmeno a vivere da arabo come fanno i nomadi, nella tenda, ascoltando la lettura del Corano e sorseggiando un caffè

L’esperienza francese aveva modificato la sua cultura e il suo modo di vivere, rendendolo quindi incapace di riconoscersi di nuovo nelle consuetudini e nella mentalità della sua gente.

Nonostante il tentativo di trasformarsi in francese, cambiando il nome originario, gli era comunque difficile integrarsi nella nuova cultura di adozione.


E non sapeva

sciogliere

il canto

del suo abbandono

L'incapacità di esprimere il dolore

E non riusciva a risolvere nella poesia il senso angoscioso dell’abbandono, della solitudine e della mancanza di patria [come invece era stato capace di fare Ungaretti]

Sciogliere il canto del suo abbandono: trovare nella poesia uno sfogo liberatorio che potesse compensare il suo problema esistenziale, fatto di solitudine.

L’ho accompagnato

insieme alla padrona dell’albergo

dove abitavamo

a Parigi

dal numero 5 della rue des Carmes

appassito vicolo in discesa

L'ultimo viaggio di Sceab

Ho accompagnato il suo feretro insieme alla padrona dell’albergo che ci ospitava a Parigi, partendo dal n° 5 della Rue des Carmes, uno squallido vicolo in discesa

L’ho accompagnato, per l’ultimo viaggio, insieme alla padrona dell’albergo: l’isolamento, la solitudine dell’amico e l’indifferenza degli altri sono sottolineati dal numero esiguo di persone che seguono il funerale per cui, nemmeno da morto, egli ha la consolazione della solidarietà degli altri: è vissuto e morto da solo; il poeta elenca una serie di particolari insignificanti del quartiere in cui viveva per evidenziare il senso di estraneità che una grande metropoli può far percepire soprattutto a coloro che non riescono ad integrarsi

Riposa

nel camposanto di Ivry

sobborgo che pare

sempre

in una giornata

di una

decomposta fiera

Il riposo nel cimitero di Ivry

Ora egli riposa nel cimitero d’Ivry, sobborgo che appare sempre triste e desolato come in una giornata di festa, ormai finita

Ivry è un grosso sobborgo parigino sulle rive della Senna

decomposta fiera: anche in questo caso il poeta vuole trasmettere con annotazioni di cronaca, grigia e triste, il senso di angoscia e squallore con un ritmo che si avvicina alla prosa che non dà alcun spazio alla retorica.

E forse io solo

so ancora

che visse

Forse solo io so che Sceab è esistito

Il ricordo di Sceab

Il poeta si assume il compito di garantire attraverso il ricordo e la sua poesia la sopravvivenza dell’amico.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Mohammed Sceab e quale legame aveva con Ungaretti?
  2. Mohammed Sceab era un ragazzo egiziano, amico d'infanzia di Ungaretti, conosciuto in Egitto e trasferitosi con lui a Parigi.

  3. Perché Mohammed Sceab si è suicidato?
  4. Sceab si è suicidato perché non riusciva più a sopportare la condizione di esule, non riconoscendosi né nelle tradizioni arabe né in quelle francesi.

  5. Quali tentativi ha fatto Sceab per integrarsi in Francia?
  6. Sceab ha amato la Francia al punto da cambiare il suo nome in Marcel per sentirsi più francese e nascondere le sue origini.

  7. Qual era la crisi d'identità vissuta da Sceab?
  8. Sceab si trovava in una crisi d'identità, incapace di vivere come arabo o francese, non riuscendo a riconoscersi nelle consuetudini della sua gente o integrarsi nella nuova cultura.

  9. Come viene ricordato Sceab dopo la sua morte?
  10. Sceab viene ricordato dal poeta che si assume il compito di garantire la sua sopravvivenza attraverso il ricordo e la poesia, sottolineando la solitudine e l'isolamento vissuti dall'amico.

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