Concetti Chiave
- La poesia "I fiumi" di Giuseppe Ungaretti esplora la ricerca dell'identità personale attraverso la memoria, utilizzando flashback e ricordi personali per ricostruire la propria storia di vita.
- Ungaretti utilizza i fiumi come simboli unificanti delle diverse tappe della sua vita, collegando esperienze di crescita e riflessione personale a questi elementi naturali.
- La struttura della poesia è definita da momenti narrativi distinti, che includono introduzione, ricordi del passato, riflessioni sull'esistenza e una conclusione che riporta alla situazione iniziale.
- La lirica è caratterizzata da una forte tensione tra vita e morte, simboleggiata dalla metafora dell'acqua, e da un sentimento di nostalgia per un equilibrio interiore perduto.
- Il poeta esprime un senso di smarrimento nel presente, culminante in una potente immagine poetica che descrive la sua vita come "una corolla di tenebre", evidenziando il contrasto con la chiarezza interiore del passato.
Indice
La ricerca dell'identità personale
La lirica ha come tema fondamentale quello della ricerca della propria identità personale attraverso la memoria. Nel componimento, caratterizzato da una lunghezza per lui inusuale, Ungaretti passa in rapida rassegna le tappe fondamentali della propria vita, procedendo attraverso un susseguirsi di flashback e iniziando dal ricordo di un gesto tanto semplice quanto struggente, il bagnarsi nell'acqua dell'Isonzo, che lo fa sentire «docile fibra / dell'universo», una creatura uguale alle altre creature.
Il ruolo dei fiumi nella vita
Nel recupero e ricostruzione della propria identità, Ungaretti dissemina nel testo una serie di informazioni autobiografiche riguardanti le fasi della propria vita, cui sono associati verbi particolarmente pregnanti: «nascere», «crescere», «ardere», «mi sono rimescolato», «mi sono conosciuto». Queste tappe, inoltre, sono tenute insieme da un unico filo conduttore: i fiumi che hanno fatto da sfondo alla maturazione del poeta e che oggi gli offrono l'occasione di riflettere su se stesso. A questo proposito Ungaretti stesso ha precisato: «Questa è una delle poesie che tutti conoscono ormai, è la più celebre delle mie poesie: è la poesia dove so finalmente in un modo preciso che sono un lucchese, e che sono un uomo sorto ai limiti del deserto e lungo il Nilo. E so che se non ci fosse stata Parigi, non avrei avuto parole; e so anche che se non ci fosse stato l'Isonzo, non avrei avuto parola originale».
Per il contenuto, il ritmo e l'andamento complessivo delle strofe, questa poesia è stata definita dai critici un «racconto lirico»: della lirica, infatti, ha la forza dei sentimenti, della narrazione il racconto dei fatti.
Struttura e significato della poesia
Pur nell'abituale frammentazione della versificazione, il discorso poetico si articola qui in momenti espressamente distinguibili, anche se ancora una volta è assente la punteggiatura:
• la prima strofa (vv. 1-8) ha funzione di introduzione, si svolge al presente ed è ambientata nel paesaggio carsico;
• le quattro strofe seguenti, più brevi, rievocano il bagno nell'Isonzo e formano il primo momento narrativo, contraddistinto dall'uso dei tempi verbali del passato (vv. 9-26);
• il secondo momento è dedicato alla riflessione
sull'esistenza (vv. 27-44);
• nel terzo momento (vv. 45-62) affiorano il ricordo dei fiumi del passato del poeta e il significato che ciascuno di essi ha avuto nella sua vita (il tempo presente ha qui valore storico e rievocativo);
• la conclusione (vv. 63-69), con il presente reale, riporta alla situazione iniziale.
Ungaretti cerca e ritrova se stesso nell'acqua dell'Isonzo, dove gli sembra di riconoscere tutti i fiumi lungo il cui corso ha passato i momenti topici della sua vita. Prima di riepilogare cronologicamente queste tappe, il poeta insiste a lungo sulla metafora acqua-letto-urna, in cui vita e morte sembrano mescolarsi fino a non distinguersi più. Ed è proprio in questa perdita di riferimenti spaziali e temporali che Ungaretti afferma di provare una chiara sensazione di armonia interiore.
Simbolismo e nostalgia interiore
Sul piano simbolico questa lirica, che si presenta come la "carta d'identità" di Ungaretti, ne rivela così anche il profondo sentimento di nostalgia per un equilibrio interiore perduto, anche a causa della guerra (espressamente nominata nei V. 22-23 con un'immagine molto forte e dall'esplicito significato negativo: «panni / sudici di guerra».
Nel presente, il poeta avverte invece una forte sensazione di smarrimento, espressa nei versi conclusivi attraverso una potente immagine poetica: «la mia vita mi pare / una corolla / di tenebre».
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della lirica di Ungaretti?
- Qual è il ruolo dei fiumi nella poesia di Ungaretti?
- Come è strutturata la poesia di Ungaretti?
- Qual è il significato simbolico della lirica?
- Come si esprime il senso di smarrimento del poeta nel presente?
Il tema principale è la ricerca dell'identità personale attraverso la memoria, con Ungaretti che rievoca le tappe fondamentali della sua vita.
I fiumi fungono da filo conduttore nella maturazione del poeta, offrendo un'occasione di riflessione su se stesso e sulla sua identità.
La poesia è articolata in momenti distinti, con una prima strofa introduttiva, seguita da momenti narrativi e riflessivi, culminando in una conclusione che riporta alla situazione iniziale.
La lirica simboleggia la "carta d'identità" di Ungaretti, rivelando un profondo sentimento di nostalgia per un equilibrio interiore perduto, accentuato dalla guerra.
Il senso di smarrimento è espresso nei versi conclusivi attraverso l'immagine poetica di una "corolla di tenebre", che rappresenta la vita del poeta.