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Vita di Giovanni Verga
Giovanni Verga nasce a Catania (Sicilia) nel 1840 da una famiglia benestante aristocratica di idee liberali. Intraprende il suo cammino scolastico presso un certo Antonio Abate, giovane narratore e poeta, il quale gli trasmetterà l’amore per i romanzi storico-patriottici. Si iscrive all’università di Catania per iniziare gli studi di legge, che non termina. La chiusura provinciale dell’ambiente siciliano si fa soffocante per lo stesso Verga, il quale tanto aveva amato quei luoghi. Decide di dedicarsi al mestiere dello scrittore, abbandona gli studi e si trasferisce a Firenze (1869). Nel 1872 si trasferisce poi a Milano, vero centro della cultura nazionale e dell’industria editoriale. Verga si integra bene nell’ambiente metropolitano: frequenta salotti intellettuali e si dà alla vita mondana e agli amori. Uomo di personalità introversa, taciturno, cortese, si sente a disagio nella grande metropoli e rimpiange ‘‘le cose care e lontane’’, la quiete tranquilla della sua Sicilia. Milano resta comunque il luogo di maggior produzione letteraria, nella quale sono molto presenti sia i paesaggi, i personaggi che i dialetti tipici siciliani. L’autore continuerà a fare il pendolare Milano-Catania proprio perché necessitava dell’ispirazione che solo quei luoghi meridionali riuscivano a donargli. Si trasferisce poi nel 1893 a Catania, ove morirà nel 1922.
Il verismo
Come nasce
Il verismo nasce in Italia nella seconda metà del 1800 come conseguenza degli influssi del Positivismo (→la filosofia doveva limitarsi ad organizzare i dati delle scienze sperimentali) e del Naturalismo francesi, per cui si interpreta la vita e tutti i suoi aspetti in chiave scientifica. La corrente di pensiero nasce in Francia nell’’800 e si diffonde grazie al francese A. Comte e all’inglese C. Darwin. L’influenza del positivismo e del naturalismo si manifestano in vari settori, fra cui la letteratura.
In quest’ultimo settore lo scrittore per rappresentare gli aspetti veri deve tirarsi indietro e lasciare che i fatti parlino da soli: come se l’opera fosse fatta da sé.
Cosa è
Il verismo è un movimento letterario. Il termine ‘’verismo’’ deriva dalla parola ‘‘vero’’ e come detto lo scrittore ha il compito di riprodurre la realtà in modo oggettivo, e di far emergere la verità senza esprimere giudizi né partecipare emotivamente. Seguendo le ideologie del naturalismo, la natura diventa un modello da rispettare e da comprendere, pertanto lo stesso artista deve riprodurre la realtà con la massima fedeltà, mimetizzandosi nelle sue opere e non facendo quindi sentire la sua presenza. Lo scrittore diventa così scienziato o tecnico della letteratura che ha il compito di produrre ‘‘studi sociali’’.
Lo stesso Verga sceglierà di raccontare il mondo meridionale che negli anni ’70 era al centro di inchieste, analisi sociologiche e dibattiti. Verga ne racconterà i fatti ‘’nudi e crudi’’, nella più totale impersonalità. Ciò che conta è che il mondo rappresentato sia vero e che parli di sé.
Quando
Il verismo si colloca in un’epoca storica in cui trionfa la borghesia industriale: in questi anni si fanno grandi scoperte scientifiche (si inventano nuove macchine, continuo progresso della tecnologia,…) e si sviluppa la ‘’questione sociale’’→ le masse di lavoratori prendono coscienza dei loro diritti e delle disuguaglianze sociali e cercano di lottare contro il capitalismo.
Verga nel verismo
Verga presentando i fatti nudi e crudi ha intenzione di denunciare il materialismo di una società tutta orientata al guadagno e ai piaceri . Ciò attraverso lo sviluppo di due temi principali: la volontà di rappresentare impietosamente le imperfezioni della società e la consapevolezza della crisi della figura sociale dello scrittore.
L’autore nei racconti cerca di sparire, di mimetizzarsi. Questo sforzo nello sparire è motivato con la profonda diversità e lontananza della vita di città dai ‘’sentimenti miti’’, semplici del mondo rurale. In altre parole la città è frenetica, falsa e ipocrita, soltanto la vita di campagna è reale, è mite e semplice. E per riuscire a comprendere le dinamiche sociali dei ‘’piccoli uomini’’ (uomini di poco conto, contadini, appartenenti al mondo rurale) è bene che l’intellettuale di città si ‘’faccia piccino’’ anche lui e guardi col microscopio le piccole cose che fanno battere i ‘’piccoli cuori’’.
Campagna siciliana = mondo di piccoli→ deboli di fronte alla vita
MA: provano sentimenti veri e profondi (sconosciuti alla
nullità spirituale della città)
Verismo
Narrativa elastica, impersonale e scientifica che non lascia trapelare nessun intervento né giudizio da parte del narratore
Privilegia le descrizioni di ambienti regionali e municipali di gente della campagna. La piccola provincia e la campagna, con la miseria e l’arretratezza, gli stenti e le ingiustizie sociali diventano i luoghi e i temi prediletti da Verga e contribuirono in modo decisivo a svelare aspetti profondi o addirittura sconosciuti della realtà sociale.
Naturalismo
Ambienti metropolitani e classi (dal proletariato all’alta borghesia) legate alle grandi città e al loro sviluppo.
Narrativa elastica, impersonale e scientifica che non lascia trapelare nessun intervento né giudizio da parte del narratore.
Caratteristiche del verismo
• Descrizione particolare del luogo, dei personaggi e dei paesaggi, fatta cercando di non tralasciare nessuna spiegazione importante
• Introduzione frequente del discorso diretto (rende la storia più vera)
• Uso di un linguaggio semplice, popolare, nel quale spesso sono introdotte delle espressioni tipiche di qualche dialetto del luogo in cui si svolge la vicenda
• Il regionalismo, gli scrittori veristi, tra cui Verga, analizzano le realtà sociali tipiche di una regione
• Il pessimismo, poiché viene espressa una concezione pessimista della vita e del destino del popolo
• L’impersonalità, perché la realtà viene rappresentata in modo oggettivo, senza alcun commento o interpretazione dell’autore
→ questi aspetti dovranno poi essere individuati e citati nell’analisi di una qualsiasi novella durante l’esame orale in modo da ampliare il discorso
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riprodurre la realtà con la massima fedeltà, mimetizzandosi nelle sue opere e non facendo quindi
sentire la sua presenza. Lo scrittore diventa così scienziato o tecnico della letteratura che ha il
compito di produrre ‘‘studi sociali’’.
Lo stesso Verga sceglierà di raccontare il mondo meridionale che negli anni ’70 era al centro di
inchieste, analisi sociologiche e dibattiti. Verga ne racconterà i fatti ‘’nudi e crudi’’, nella più totale
impersonalità. Ciò che conta è che il mondo rappresentato sia vero e che parli di sé.
2.3. QUANDO:
Il verismo si colloca in un’epoca storica in cui trionfa la borghesia industriale: in questi anni si
fanno grandi scoperte scientifiche (si inventano nuove macchine, continuo progresso della
tecnologia,…) e si sviluppa la ‘
’questione sociale’’à le masse di lavoratori prendono coscienza dei
loro diritti e delle disuguaglianze sociali e cercano di lottare contro il capitalismo.
2.4. VERGA NEL VERISMO:
Verga presentando i fatti nudi e crudi ha intenzione di denunciare il materialismo di una società
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tutta orientata al guadagno e ai piaceri . Ciò attraverso lo sviluppo di due temi principali: la
volontà di rappresentare impietosamente le imperfezioni della società e la consapevolezza della
crisi della figura sociale dello scrittore.
L’autore nei racconti cerca di sparire, di mimetizzarsi. Questo sforzo nello sparire è motivato con la
profonda diversità e lontananza della vita di città dai ‘’sentimenti miti’’, semplici del mondo rurale.
In altre parole la città è frenetica, falsa e ipocrita, soltanto la vita di campagna è reale, è mite e
semplice. E per riuscire a comprendere le dinamiche sociali dei ‘’piccoli uomini’’ (uomini di poco
conto, contadini, appartenenti al mondo rurale) è bene che l’intellettuale di città si ‘’faccia
piccino’’ anche lui e guardi col microscopio le piccole cose che fanno battere i ‘’piccoli cuori’’.
Campagna siciliana = mondo di piccolià deboli di fronte alla vita
MA: provano sentimenti
veri e profondi (sconosciuti alla
nullità spirituale della città)
Eppure: Perché?
Verga descrive la società Espressione del rimpianto della Sicilia: il Verga
contadina come governata da migrato al Nord per cercare successo ha
leggi crudeli: i personaggi ‘’di-‐ nostalgia della sua terra, reputata ‘’vera’’ e
versi’’, più deboli e più soli sono capace di provare sentimenti leali e profondi.
emarginati e schiacciati dai
pregiudizi di un ambiente so-‐
ciale rigido, feroce, dominato
dal diritto del più forte
visione contraddittoria e
à Luogo di solidarietà e valori morali
problematica del mondo popo-‐ VS
lare siciliano: Luogo dominato da meccanismi sociali
disumani (legge del più forte)
2 Prima: Verga un po’ ingenuo, credeva che l’artista fosse un apostolo di nobili sentimenti e ideali
patriottici. Ma l’impatto con la città avviata all’industrializzazione mette in crisi questa concezione: si vuole
quindi raccontare la verità nuda e cruda.
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