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Concetti Chiave

  • Giovanni Verga è il principale esponente del Verismo, movimento che dà voce alle classi più umili con un nuovo approccio narrativo basato sull'impersonalità.
  • Verga si allontana dalla tradizione letteraria italiana, influenzato dalla Scapigliatura e dalla letteratura francese, e si trasferisce a Milano dove scrive romanzi di ascendenza romantica.
  • Le opere come "Eva", "Eros" e "Tigre reale" esplorano temi romantici con linguaggio elaborato, evidenziando la corruzione e la decadenza della società.
  • L'ideologia di Verga è caratterizzata da un pessimismo radicale che vede la vita come una lotta per la sopravvivenza, negando il progresso sociale e la possibilità di una società giusta.
  • Verga rifiuta le ideologie progressiste e democratiche, rappresentando oggettivamente la brutalità e la degradazione della società, stimolando la riflessione critica del lettore.

Indice

  1. Giovanni Verga e il Verismo
  2. La vita di Verga
  3. Opere e temi di Verga
  4. Principio dell'impersonalità
  5. Pessimismo e visione sociale

Giovanni Verga e il Verismo

Giovanni Verga è il capofila del Verismo, il più rilevante tra i movimenti che inaugurano la letteratura dell'Italia unita. L’importanza della sua opera non consiste solo nel nuovo modo di rappresentare le classi più umili, insistendo sulla durezza della loro fatica e miseria, ma, fondamentale è la novità dei procedimenti con cui è costruita la narrazione.

Lo scrittore decide di adottare il principio dell'impersonalità di Flaubert che si rivelerà il MODO PIU’ EFFICACE con cui esprimere il suo pessimismo.

La vita di Verga

Verga nasce a Catania nel 1840 – 5 anni dopo la nascita di Carducci- da una famiglia di agiati proprietari terrieri. Assorbe la passione per la letteratura romantica dal maestro Antonio Abate, inizialmente frequenta la facoltà di Legge a Catania, ma, successivamente, preferisce dedicarsi al giornalismo politico. La sua formazione irregolare segna la sua visione di scrittore che si discosta dalla tradizione e forma, così, il proprio gusto leggendo scrittori francesi popolari moderni. Nel 1865 si reca per la prima volta a Firenze dove entra in contatto con la Società Letteraria Italiana. Nel 1872 si trasferisce a Milano – centro culturale fervido e stimolante - dove abbraccia la Scapigliatura e durante il cui soggiorno scrive tre romanzi: EvaErosTigre reale di ascendenza romantica. Il racconto che segna la definitiva conversione al verismo è Rosso Malpelo a cui seguono, I Malavoglia, Vita dei Campi, Mastro Don Gesualdo. Torna definitivamente a Catania nel 1893, anno dal quale ha inizio il silenzio pressoché totale di Verga. Si dedica alla cura delle piccole proprietà agricole, le sue posizioni politiche si fanno sempre più conservatrici, è un fervente interventista e nazionalista. Muore nel 1922.

Opere e temi di Verga

La produzione letteraria più significativa di Verga ha inizio con i romanzi composti a Firenze e a Milano tra il 1866 ed il 1878. Le sue opere riprendono temi fortemente romantici tra cui:

- Una peccatrice (1866) romanzo autobiografico che narra la storia di un intelletuale siciliano che conquista ricchezza e successo ma che verrà lacerato dall’amore per una donna.

- Storia di una capinera romanzo lacrimevole che tratta di una monacazione forzata.

- Eva romanzo che si dispiega come una confessione polemica ed autobiografica che narra la storia di pittore siciliano che si invaghisce di una ballerina – metafora di corruzione di una società “materialista” - che asservisce l’arte ai bisogni di lusso.

- Eros romanzo che tratta la storia di un intellettuale corrotto da una società vuota.

- Tigre reale romanzo che narra l’aberrazione di un giovane invaghito da una divoratrice di uomini.

- Opere tardo-romantiche caratterizzate da un linguaggio ampolloso e ridontante, in cui spiccano le descrizioni di ambienti aristocratici.

Principio dell'impersonalità

Cosa induce Verga ad applicare così rigidamente il principio dell’impersonalità?

Nella Prefazione ai Vinti Verga ci da una risposta a questa domanda: il siciliano ritiene che l’autore debba eclissarsi dall’opera perché non ha il diritto di giudicare la materia che rappresenta. Alla base delle sue visioni – influenzate da posizioni radicalmente pessimistiche – la società umana è dominata dal meccanismo della lotta per la vita: secondo Verga l’altruismo o la generosità non esistono nella realtà effettiva perché l’uomo è per natura mosso da interessi economici, dall’egoismo e dalla brama dell’utile e perciò non da ideali nobili e genuini. Secondo lo scrittore, la vita è retta da un meccanismo crudele secondo il quale il più forte schiaccia necessariamente il più debole e questa è una legge di natura – perciò evidenzio il necessariamente - universale e immodificabile. Lo scrittore ritiene, inoltre, che non possano esistere alternative alla realtà, un’organizzazione sociale diversa e giusta né in questa vita né tantomeno in una dimensione trascendentale, in sostanza Verga esclude ogni speranza di riscatto. Se è impossibile modificare la realtà, ogni intervento dell’autore giudicante appare inutile e dunque allo scrittore non resta che riprodurre la realtà così com’è. La letteratura, quindi, non può contribuire a migliorare la realtà ma solo a riprodurla fedelmente.

Pessimismo e visione sociale

Un simile pessimismo che nega ogni progresso sociale ha una connotazione fortemente conservatrice, vi si esprime un rifiuto esplicito e polemico per le ideologie progressiste contemporanee e democratiche. Anche se non fornisce giudizi correttivi, Verga rappresenta con grande acutezza l’oggettività delle cose – brutalità, l’oppressione – la degradazione. I fatti parlano da sé, eloquentemente, sono immuni dal mito del progresso e del popolo. Pur sottolineando la negatività del progresso moderno, Verga non gli contrappone il miro della campagna, della civiltà contadina innocente ritratta come un antidoto a quelle cittadina e moderna. Infatti, anche la vita contadina è scandita dall’egoismo, da qui verga assume l’appellativo di “autore aspro e sgradevole” proprio perché urta il lettore, stimolandone la riflessione critica.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Giovanni Verga e quale movimento letterario rappresenta?
  2. Giovanni Verga è il capofila del Verismo, un movimento letterario che rappresenta le classi più umili con un approccio realistico e impersonalità narrativa.

  3. Quali sono le opere principali di Verga e i temi trattati?
  4. Le opere principali di Verga includono "Una peccatrice", "Storia di una capinera", "Eva", "Eros", e "Tigre reale", che trattano temi romantici e sociali come l'amore, la corruzione e la lotta per la vita.

  5. Cosa significa il principio dell'impersonalità per Verga?
  6. Il principio dell'impersonalità per Verga significa che l'autore deve eclissarsi dall'opera, non giudicando la materia rappresentata, poiché la realtà è dominata dalla lotta per la vita e l'egoismo umano.

  7. Come si manifesta il pessimismo di Verga nella sua visione sociale?
  8. Il pessimismo di Verga si manifesta nel rifiuto delle ideologie progressiste e democratiche, rappresentando la brutalità e l'oppressione della società senza speranza di riscatto o progresso.

  9. Qual è l'approccio di Verga verso la vita contadina e moderna?
  10. Verga non idealizza né la vita contadina né quella moderna, entrambe dominate dall'egoismo, e stimola la riflessione critica del lettore attraverso una rappresentazione aspra e sgradevole della realtà.

Domande e risposte

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