Concetti Chiave
- La teoria dell'ostrica di Verga simboleggia l'immobilismo sociale, dove il tentativo di elevarsi porta inevitabilmente al fallimento e alla perdita.
- Il Ciclo dei Vinti rappresenta personaggi che cercano di migliorare la loro condizione sociale ma rimangono intrappolati nel loro status, destinati al fallimento.
- Il ciclo include opere come "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo", con temi di ambizione economica e sociale, rispettivamente.
- Verga intendeva scrivere cinque romanzi per il ciclo, ma solo alcuni furono completati, con "La Duchessa di Leyra" incompiuto.
- Il ciclo esplora l'idea che il progresso è una marea travolgente, impossibile da dominare, che abbatte anche coloro che sembrano vincitori.
Indice
La visione Verghiana della vita
L’ostrica in genere sta aggrappata allo scoglio. Se essa si stacca dallo scoglio, la marea la trascina via. Ciò simboleggia la visione Verghiana della vita e del destino. Infatti, Verga crede che, se un individuo si distacca dalla classe sociale di cui fa parte o se cerca di elevarsi, sarà destinato a soffrire e a fallire e persino a perdere tutto ciò che già possiede (visione immobilistica).
Il Ciclo dei Vinti
Questa concezione del pensiero Verghiano costituisce la base del cosiddetto “Ciclo dei vinti.
I personaggi dei romanzi che compongono il ciclo, infatti, sono proprio coloro che hanno tentato di ascendere ad una classe superiore alla propria ma, non potendo riuscirci, sono rimasti “imprigionati” nella loro condizione e sono stati destinati al fallimento.
A Nedda seguono le grandi opere realistiche. La definitiva svolta veristica è costituita da Rosso Malpelo, novella nella quale l’autore adopera l’artificio della regressione.
Progetto e ambizioni di Verga
Con l’espressione Ciclo dei Vinti si indica una raccolta di romanzi pubblicata da Verga. Secondo il progetto originario dell’autore, il ciclo avrebbe dovuto comprendere cinque romanzi: i Malavoglia, in cui viene rappresentata l’ambizione economica; Mastro-don Gesualdo, in cui l’autore parla dell’ambizione di scalare la scala sociale; La Duchessa di Leyra, che rimase incompiuto e che rappresenta l’ambizione aristocratica e, infine, L’Onorevole Scipioni e l’uomo di lusso, testi mai scritti, in cui l’autore avrebbe voluto rappresentare rispettivamente l’ambizione politica e quella artistica.
Il progresso come marea travolgente
Originariamente il ciclo avrebbe dovuto chiamarsi Marea. Mediante la stesura dei romanzi, infatti, l’autore avrebbe voluto fare emergere la fiumana (marea) dei sentimenti provati dal popolo, in particolar modo dal cosiddetto quarto stato. Inoltre Verga concepisce il progresso come un’ondata travolgente, marea che sommerge non solo i più deboli, ma anche coloro che sembrano i vincitori. Verga si propone infatti di dimostrare quanto sia difficile per chiunque trasformarsi in un vincitore, perché nessuno ha la possibilità di progredire e di ascendere ad una migliore condizione (pensiero immobilistico). Questa concezione trova un esempio emblematico nella condizione di Mastro-don Gesualdo, il quale riesce, mediante i propri sforzi, a migliorare la propria condizione sociale, tuttavia resta sempre in un limbo, in quanto non riesce ad ascendere ad una classe più elevata ed a migliorare le proprie condizioni di vita.
Mentre I Malavoglia costituisce un romanzo assestante, Mastro-don Gesualdo e gli altri testi incompiuti avrebbero dovuto costituire un ciclo genealogico.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione Verghiana della vita e del destino?
- Cosa rappresenta il "Ciclo dei Vinti" nei romanzi di Verga?
- Qual era il progetto originale di Verga per il "Ciclo dei Vinti"?
- Come Verga concepisce il progresso nel contesto del "Ciclo dei Vinti"?
La visione Verghiana della vita è immobilistica, simboleggiata dall'ostrica aggrappata allo scoglio. Verga crede che chi tenta di distaccarsi dalla propria classe sociale è destinato a soffrire e fallire.
Il "Ciclo dei Vinti" rappresenta coloro che tentano di ascendere a una classe superiore ma falliscono, rimanendo imprigionati nella loro condizione e destinati al fallimento.
Il progetto originale prevedeva cinque romanzi: I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, La Duchessa di Leyra, L’Onorevole Scipioni e L’uomo di lusso, ognuno rappresentante diverse ambizioni sociali.
Verga concepisce il progresso come una marea travolgente che sommerge sia i deboli che i presunti vincitori, dimostrando la difficoltà di ascendere a una migliore condizione sociale.