Concetti Chiave
- Il conflitto generazionale è centrale nel romanzo, con 'Ntoni che rifiuta i valori tradizionali della sua famiglia e cerca un nuovo percorso di vita.
- 'Ntoni abbandona l'"ideale dell'ostrica", simbolo di stabilità e radicamento, per inseguire una visione romantica e incerta del futuro.
- Le immagini simboliche nel romanzo, come il nido e l'asino, rappresentano rispettivamente la sicurezza familiare e la monotonia della vita tradizionale.
- Il rifiuto di 'Ntoni dei proverbi e delle storie antiche evidenzia il suo desiderio di distaccarsi dal passato e di cercare un nuovo significato nella vita.
- Nel contesto verghiano, il vero eroismo è visto nell'accettazione rassegnata della vita difficile dei padri, contrapposta all'ambizione di 'Ntoni.
Indice
Il Conflitto Generazionale
Il giovane ha le idee chiare: egli non intende vivere la stessa vita che hanno vissuto le precedenti generazioni dei Malavoglia. A lui si contrappongono tutti gli altri personaggi: il nonno ad esempio, la madre, Alessi anche, Nunziata, le vicine che raccontano vecchie storie e propongono indovinelli per sviare il discorso di Ntoni. Anche la sorella chiamata Mena tenta la strada della saggezza popolare, inanellando uno dietro l'altro tanti proverbi e massime (Il peggio [...] è spatriare dal proprio paese, dove fino i sassi vi conoscono, rr. 84-85; Beato quell'uccello, che fa il nido al suo paesello, r. 86). Tuttavia l'apologia di quelli che erano gli affetti e della sicurezza domestica e l'appello al rispetto del sistema di valori tramandato, formulati da padron 'Ntoni, cadono nel vuoto: il giovane ha scelto semplicemente di cambiare, desideroso di rinnegare quello che è il passato e di incamminarsi sui sentieri del nuovo.
Il Rifiuto dell'Ideale dell'Ostrica
'Ntoni è convinto di aver capito quello che poteva anche essere il segreto della vita e della felicità, e si infervora tanto in questo convincimento da rifiutare le vecchie storie e i proverbi, che egli giudica buoni pei ragazzi (rr. 10-11). E il rifiuto dell'«ideale dell'ostrica», all'interno di un conflitto generazionale e ideologico che separa progressivamente 'Ntoni dai valori trasmessigli dalla famiglia e dalle stesse «ragioni del cuore», attraverso «un percorso che va dal noto all'ignoto, dall'immobilismo dello «scoglio» al fascino dell'infido mondo «pesce vorace», per affermare una visione romantica e velleitaria della vita» (Guarracino). Quella di 'Ntoni, però, è un'ansia di miglioramento materiale e di ascesa sociale che nel romanzo è sempre destinata alla sconfitta. Nell'ideologia verghiana il vero eroismo è quello di coloro che accettano di vivere, rassegnati, la vita faticosa dei padri.
Simbolismo e Immagini nel Romanzo
Le immagini scelte dall'autore sono tutte, come sempre, pertinenti all'ambiente sociale raffigurato: per esempio quella positiva del nido, contenuta nel proverbio ricordato da Mena alla r. 86, e ripresa dal vecchio 'Ntoni attraverso un altro proverbio (Ad ogni uccello, suo nido è bello, r. 142), che introduce l'idea di una comunità familiare e paesana protettiva e partecipe, come un nido, appunto, accogliente e sicuro. Invece l'asino, a cui si paragona 'Ntoni (al pari dell'asino di compare Mosca, r. 100), è emblema (negativo, dal punto di vista del giovane) della rassegnazione alla fatica e alla monotonia del vivere. All'immagine dell'asino si aggiungono, con lo stesso significato, quelle del cane alla catena (r. 146) e del mulo da bindolo (r. 147). Infine Mena, per esprimere il proprio disagio e la propria disillusione dopo la morte della madre, descrive sé stessa come un pesce fuori dell'acqua (rr. 192-193): espressione, questa, usata comunemente ancora oggi per indicare un senso di estraneità al mondo circostante.
Domande da interrogazione
- Qual è il conflitto generazionale descritto nel testo?
- Cosa rappresenta il "rifiuto dell'ideale dell'ostrica"?
- Quali simboli e immagini utilizza l'autore nel romanzo?
- Come viene espressa la disillusione di Mena nel romanzo?
Il conflitto generazionale riguarda il giovane 'Ntoni che rifiuta di vivere come le generazioni precedenti dei Malavoglia, opponendosi ai valori tradizionali della famiglia e cercando un cambiamento.
Il "rifiuto dell'ideale dell'ostrica" rappresenta il desiderio di 'Ntoni di allontanarsi dai valori familiari e dalla vita tradizionale, cercando un miglioramento materiale e sociale, anche se destinato alla sconfitta.
L'autore utilizza simboli come il nido, che rappresenta la sicurezza familiare, e l'asino, che simboleggia la rassegnazione alla fatica. Altri simboli includono il cane alla catena e il mulo da bindolo, che condividono lo stesso significato di monotonia.
Mena esprime la sua disillusione descrivendosi come un pesce fuori dall'acqua, un'espressione che indica un senso di estraneità e disagio nel mondo circostante.