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Concetti Chiave

  • Giovanni Verga, nella prefazione a "L'amante di Gramigna", illustra i principi del verismo, sottolineando l'importanza di un narratore invisibile per rappresentare la realtà in modo diretto.
  • Verga sostiene che le storie siano più autentiche quando non vengono filtrate da un narratore onnisciente, permettendo al lettore di percepire i fatti in modo crudo e immediato.
  • L'autore descrive la novella come una trascrizione di racconti altrui, evidenziando l'intenzione di non alterare la realtà per mantenere una cronaca fedele degli eventi.
  • La rimozione del punto di vista dello scrittore porta a opere più brevi e concentrate, con un focus sulla sequenza logica e deterministica degli eventi senza interventi narrativi superflui.
  • Verga vuole che il processo creativo rimanga nascosto, facendo sembrare che l'opera si sia "fatta da sé", in linea con i principi del verismo che caratterizzano la sua produzione letteraria.

Indice

  1. La Poetica Verista di Verga
  2. L'Impatto dell'Eclissi del Narratore
  3. La Novella e la Creatività Nascosta

La Poetica Verista di Verga

Nella prefazione della novellaL’amante di Gramigna” nella raccolta “Vita nei Campi”, Giovanni Verga inserisce una lettera prefatoria rivolta a Salvatore Farina, nelle sue parole possiamo notare una della rare occasioni in cui l’autore ha espresso i dettami essenziali della sua poetica verista e in cui spiega gli intenti della sua opera. In particolare, un’attenzione specifica viene punta sull’eclissi del narratore onnisciente, in modo tale che il lettore abbia l’impressione di trovarsi “a faccia a faccia col fatto nudo e schietto”, quindi senza che la realtà venga mediata in maniera eccessiva da un narratore.

L'Impatto dell'Eclissi del Narratore

Quindi il compito del poeta è quello di descrivere e narrare ma farlo in modo discreto, come se il suo spunto creativo non fosse leggibile tra le pagine e quindi il lettore si sentisse completamente immerso nella narrazione e libero di immaginarsi all’interno della storia. Verga ritiene infatti che una vicenda sia tanto più vera quanto meno filtrata e mediata da voci altrui, il loro intervento trasformerebbe dunque il fatto in un racconto, questa tesi in particolare viene articolata in tre punti, che corrispondono alle divisioni in paragrafi:

    1.

    La Novella e la Creatività Nascosta

    Dal verso uno al verso quattordici, Verga racconta che la novella che segue questo documento epistolare in realtà non sia completamente frutto della sua immaginazione ma che l’abbia sentita raccontare da altri, e che quindi lui si sia solo limitato a trascriverla

    2. Dal verso quindici al verso ventiquattro, qui si sofferma sulle conseguenze che l’eliminazione del punto di vista dello scrittore, in particolare la presenza di un’opera più corta [infatti le descrizioni vengono ridotte a causa della carenza di opinioni], la rinuncia a colpi di scena [come invece avveniva in passato] e infine anche una maggiore consequenzialità deterministica nello sviluppo logico dei conflitti ma anche nei passaggi psicologici. L’autore si deve infatti focalizzare esclusivamente sulla cronaca nuda e cruda degli eventi

    3. Dal verso venticinque al verso trentasette, Verga cerca di rispondere alle domande che riguardano il processo creativo, ovviamente non intende negare che all’origine di ogni opera ci sia necessariamente la mano di un autore, tuttavia vuole che il suo “rampino venga nascosto”. Verga in particolare fu uno dei maggiori esponenti del verismo, e tutte le teorie legate all’adesione a questa ideologia compaiono innegabilmente nelle sue opere, nelle vicende dei personaggi e nelle ripercussioni deterministiche che si verificano, ma lui comunque, in funzione di narratore, deve rimanere invisibile, dando quindi l’idea che l’opera sembri “essersi fatta da sé”

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale della poetica verista di Verga?
  2. L'obiettivo principale della poetica verista di Verga è l'eclissi del narratore onnisciente, permettendo al lettore di percepire la realtà "a faccia a faccia col fatto nudo e schietto", senza mediazioni eccessive.

  3. Come influisce l'eliminazione del punto di vista dello scrittore sulla struttura della novella?
  4. L'eliminazione del punto di vista dello scrittore porta a opere più corte, con descrizioni ridotte e una maggiore consequenzialità deterministica nello sviluppo dei conflitti e dei passaggi psicologici.

  5. In che modo Verga giustifica la sua posizione riguardo al processo creativo?
  6. Verga sostiene che, sebbene ogni opera abbia un autore, il suo intervento deve rimanere nascosto, facendo sembrare che l'opera "si sia fatta da sé", in linea con i principi del verismo.

  7. Qual è il ruolo del narratore secondo Verga nella narrazione verista?
  8. Il ruolo del narratore nella narrazione verista è quello di essere discreto e invisibile, permettendo al lettore di immergersi completamente nella storia senza percepire l'intervento dell'autore.

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