Concetti Chiave
- Il ritorno a casa di Ntoni simboleggia un tentativo di riconciliazione con le sue origini, ma il senso di colpa e il tradimento delle radici lo costringono a un allontanamento definitivo.
- La morale verghiana si manifesta impietosamente, indicando che il rifiuto delle proprie origini conduce inevitabilmente a solitudine e disperazione.
- Il finale del romanzo è oggetto di dibattito; la frase su Rocco Spatu può rappresentare la normalità paesana che Ntoni non può più vivere o una critica alla vita dissipata.
- Verga intendeva chiudere il romanzo con un tono diverso, insoddisfatto del melodrammatico congedo originario di Ntoni dai fratelli.
- Nella narrativa verista di Verga, l'accento è posto sulla rappresentazione fedele della realtà, senza abbellimenti, concentrandosi sui fatti concreti e linguaggio popolare.
Indice
Il ritorno di Ntoni
Lasciata la famiglia per il sogno di facili guadagni, Ntoni si era dato al contrabbando e una notte, per sfuggire all'arresto, accoltellò don Michele, il brigadiere della guardia doganale. Condannato a cinque anni, dopo aver scontato la pena torna momentaneamente presso la famiglia, per poi allontanarsi definitivamente, lasciando i familiari attoniti e addolorati.
La vicenda inizia quando Ntoni, inatteso e irriconoscibile si ripresenta ad Aci Trezza, dove la famiglia è tornata ad abitare nella casa del nespolo riconquistata grazie al lavoro ed alla fatica di Alessi. Quello di Ntoni, denominato inizialmente il figliol prodigo appare a prima vista un nostos, cioè un ritorno mitico verso il luogo d'origine che simboleggia un pentimento per aver abbandonato le tradizioni.
Il peso della colpa
A casa trova la sorella Mena e il fratello Alessi con sua moglie e i figli, Ntoni però è profondamente cambiato dal giorno di partenza ed ha compreso che l'unico luogo in cui avrebbe potuto realizzarsi era proprio quello, ma è anche consapevole che non può rimanere perché ha tradito le proprie origini. Infatti il peso della colpa lo estromette dalla famiglia e gli rende amaro anche il cibo, poiché ha rifiutato quell'ideale dell'ostrica e nonostante la sua nostalgia per quel mondo da cui è fuggito non c'è nulla da fare.
La morale verghiana
Qui si capisce a pieno la morale verghiana, chiara ed impietosa, secondo la quale rifiutare le proprie radici porta a solitudine e disperazione.
Interpretazioni del finale
Il romanzo si chiude con una frase apparentemente banale su Rocco Spatu dicendo che è il primo a cominciar la giornata, si tratta di uno dei punti di più controversa interpretazione. Può essere intesa come una conversione, nel luogo in cui Ntoni al suo ritorno trova tutto mutato, anche il più fannullone è diventato lavoratore ed il primo a cominciare la giornata lavorativa. Per altri il senso di questa frase va ricercato nella constatazione che la quotidianità persa da Ntoni prevalga su tutto, cioè Rocco Spatu, rappresenterebbe solo un elemento di normalità paesana che Ntoni è costretto a lasciare alle spalle. Secondo altri ancora, Rocco sarebbe un emblema negativo per Ntoni di una vita dissipata, che ha deciso di abbandonare per sempre.
La visione verista di Verga
Al di là delle interpretazioni bisogna tener conto che Verga voleva il romanzo finisse in altro modo fermandosi al congedo di Ntoni dai fratelli, che però non soddisfaceva l'autore per il tono melodrammatico.
Secondo il nuovo Verga verista, la narrativa, espressione di una nuova scienza, dovrà basarsi sulla rappresentazione di fatti realmente accaduti, ricostruiti con scrupolo e con linguaggio popolare. L'autore rinuncerà a ogni invenzione e abbellimento estetico per perseguire uno scopo documentario e concentrarsi solo sul fatto schietto, rinunciando all'effetto della catastrofe, cioè la conclusione ad effetto delle vicende che verrà tramutata in finali "sottintesi" e non esplicitati.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del ritorno di Ntoni ad Aci Trezza?
- Come si manifesta la morale verghiana nel racconto?
- Quali sono le interpretazioni del finale del romanzo?
- Qual è la visione verista di Verga riguardo alla narrativa?
Il ritorno di Ntoni ad Aci Trezza simboleggia un nostos, un ritorno mitico alle origini, che rappresenta il suo pentimento per aver abbandonato le tradizioni familiari. Tuttavia, il peso della colpa lo costringe a lasciare nuovamente la famiglia.
La morale verghiana si manifesta attraverso l'idea che rifiutare le proprie radici porta inevitabilmente a solitudine e disperazione, come dimostrato dalla vicenda di Ntoni che, nonostante il desiderio di tornare, non può rimanere con la famiglia.
Il finale del romanzo è soggetto a diverse interpretazioni: alcuni vedono in Rocco Spatu un simbolo di normalità paesana che Ntoni deve abbandonare, mentre altri lo considerano un emblema negativo di una vita dissipata che Ntoni ha deciso di lasciare.
La visione verista di Verga prevede che la narrativa si basi su fatti realmente accaduti, rappresentati con scrupolo e linguaggio popolare, rinunciando a invenzioni e abbellimenti estetici per concentrarsi su una rappresentazione documentaria e schietta della realtà.