Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La trama di "Eva" si svolge a Firenze e segue la storia del pittore Enrico Lanti e della ballerina Eva, il cui amore è ostacolato dalle difficoltà economiche e sociali.
  • Enrico e Eva si innamorano e vivono insieme, ma le difficoltà finanziarie e la monotonia li portano a separarsi, con Eva che diventa l'amante del conte Silvani.
  • La prefazione del romanzo funge da manifesto poetico, in cui Verga critica la società borghese per la sua ipocrisia e materialismo.
  • Verga sostiene che l'arte deve rispecchiare la realtà e fungere da coscienza morale per una società corrotta, denunciando le sue miserie.
  • La prefazione di "Eva" esprime una critica severa verso la società borghese, simile alla Scapigliatura, e sottolinea l'importanza di rappresentare il vero in modo oggettivo.

Indice

  1. L'amore impossibile di Enrico
  2. La critica sociale di Verga
  3. L'arte come specchio della società
  4. La prefazione di Eva e Verga

L'amore impossibile di Enrico

La vicenda si svolge sa Firenze, da poco diventata capitale d’Italia. Il protagonista, il giovane pittore squattrinato Enrico Lanti, narra in prima persona la sua drammatica storia. Eva è una bellissima ballerina, ricca di fascino e di mistero, della quale si innamora cosciente, però, che il suo sogno è irrealizzabile.

Invece il sogno si avvera, i due si conoscono e si innamorano. Eva abbandona il teatro e va a vivere con Enrico. Tuttavia, presto la loro vita diventa monotona e su di essa pesano anche le difficoltà economiche quotidiane. Alla fine si separano e Eva diventa l’amante del ricco conte Silvani. Enrico non si rassegna e una sera durante un veglione al Teatro della Pergola bacia Eva. Ne deriva un duello in cui il conte Silvani perde la vita. Enrico torna presso la sua famiglia in Sicilia, dove pochi mesi dopo, logorato dal ricordo dell’amore verso Eva, muore di tubercolosi

La critica sociale di Verga

In questa novella è molto importante la prefazione che può essere considerata un vero e proprio manifesto poetico, in cui Verga illustra la sua concezione dell’arte.

Con un tono provocatorio, l’autore si rivolge direttamente al pubblico e ai lettori che appartengono alla buona società (Eccovi una narrazione) e li accusa di essere dei moralisti ipocriti, desiderosi solo della ricerca del piacere e della ricchezza, senza nessuna attenzione verso la miseria e la sofferenza degli altri.

Egli annuncia che il suo romanzo racconta la realtà com’è o come potrebbe essere; per questo è una narrazione vera ed è ininfluente se i fatti narrati siano accaduti davvero oppure no (sogno o storia poco importa). La vicenda della ballerina Eva e dell’artista Enrico Lanti interessa direttamente i lettori (vi appartiene, è frutto delle vostre passioni) perché è ambientata nella società borghese in cui anche loro vivono e a cui appartengono; è una società in cui ciò che non rende materialmente e che non produce nulla non è considerato positivamente (critica alla filosofia positivista del tempo); è una società ipocrita dove durante le serate di gala, nei teatri illuminati a gas, le madri possono sfoggiare senza pudore abiti indecenti e i padri hanno l’occasione di guardare con cupidigia le ballerine, cercando così di nascondere dietro un innocente svago le loro inconfessabili passioni:

L'arte come specchio della società

L’arte si limita a rispecchiare la realtà – continua Verga – ed essa ha il ruolo di coscienza morale di una società corrotta. In pratica, per Verga,l’arte ha il compito di denunciare tutti gli aspetti negativi della società del tempo, compreso le sofferenze di cui essa può essere la causa. Nell’antichità, i Greci, che credevano nell’amore, ci hanno lasciato immagini della dea Venere, che incarna questo sentimento; noi, invece, lasceremo ai posteri lo sfrenato ballo del cancan , riprodotto sulle scatole dei fiammiferi. Nei tempi passati l’arte era ritenuta un’ espressione di civiltà, oggi è considerata una cosa del tutto inutile, un lusso per persone che non hanno voglia di lavorare e vivono in modo disordinato (scioperati). Oggi la civiltà, governata dalle Banche e dalle Imprese industriali, si identifica con il benessere materiale, con il godimento che viene dal cibo e dal sesso (la tavola e la donna, lussuria) e prova antipatia per tutto ciò che non è concreto (positivo) e quindi per ogni forma d’arte.. Perciò – conclude Verga – non si deve accusare l’arte di raccontare cose che fanno gridare allo scandalo. L’arte non ha alcuna colpa perché si limita a raccogliere le miserie e le ipocrisie della società borghese e a gettarle in faccia a chi le ha prodotte

La prefazione di Eva e Verga

In conclusione si può affermare che la prefazione di Eva è una requisitoria molto dura contro la società che si colloca nell’area della Scapigliatura.

Nei suoi capolavori, come I Malavoglia, Verga sembra applicare il concetto del vero come oggetto di rappresentazione, in realtà abbandona ogni scopo moralista, come traspare chiaramente nella prefazione di Eva per dedicarsi esclusivamente alla rappresentazione del vero in modo oggettivo e impersonale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la trama principale della storia d'amore di Enrico?
  2. La storia segue Enrico Lanti, un giovane pittore innamorato di Eva, una ballerina affascinante. Nonostante le difficoltà economiche e la monotonia, si innamorano e vivono insieme, ma alla fine si separano. Eva diventa l'amante di un conte, e un duello tra Enrico e il conte porta alla morte di quest'ultimo. Enrico, distrutto, muore di tubercolosi in Sicilia.

  3. Qual è la critica sociale espressa da Verga nella sua novella?
  4. Verga critica la società borghese per la sua ipocrisia e ricerca del piacere e della ricchezza, ignorando la miseria altrui. Egli accusa i moralisti di essere falsi e sottolinea che la sua narrazione riflette la realtà della società in cui vivono i lettori.

  5. Come Verga vede il ruolo dell'arte nella società?
  6. Verga considera l'arte come uno specchio della società, con il compito di denunciare i suoi aspetti negativi. L'arte deve riflettere la realtà e fungere da coscienza morale, evidenziando le sofferenze e le ipocrisie della società del tempo.

  7. Cosa rappresenta la prefazione di Eva secondo Verga?
  8. La prefazione di Eva è una critica severa alla società, collocandosi nell'area della Scapigliatura. Verga abbandona ogni intento moralista per concentrarsi sulla rappresentazione oggettiva e impersonale della verità.

  9. Qual è la visione di Verga sulla civiltà moderna rispetto all'arte?
  10. Verga critica la civiltà moderna, governata da banche e imprese, per il suo focus sul benessere materiale e il disprezzo per l'arte. Egli sostiene che l'arte non deve essere accusata di scandalo, poiché si limita a riflettere le miserie e le ipocrisie della società borghese.

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