Concetti Chiave
- Mastro don Gesualdo di Verga è un romanzo pubblicato nel 1888 che esplora la vita di un uomo in Sicilia durante il Risorgimento, evidenziando la complessità sociale.
- La storia è suddivisa in quattro parti, ognuna con diversi capitoli, e racconta la lotta di Gesualdo per mantenere la sua posizione sociale e il suo patrimonio.
- Il protagonista, Gesualdo, è un uomo laborioso che riesce a costruire la sua ricchezza dal nulla, ma soffre per la mancanza di legami familiari significativi.
- Il romanzo mette in luce il declino dell'aristocrazia e la tensione tra affetti personali e beni materiali, temi centrali nel racconto.
- Il finale del romanzo sottolinea la caducità della ricchezza, con Gesualdo che muore solo, lasciando tutta la sua fortuna nelle mani del genero.
Mastro don Gesualdo rappresenta uno dei romanzi più famosi di Verga che venne pubblicato nel 1888. Racconta la storia di quest’uomo che vive a Vizzini, un paesino della Sicilia, durante il periodo del Risorgimento. Rappresenta un’opera maturata nel tempo, ben nove anni per scriverla. Diversamente dai Malavoglia, altra opera di Verga, Mastro-don Gesualdo è stato visto come un’opera positiva. Dal punto di vista linguistico, troviamo una struttura complessa dovuta alla varietà delle classi sociali descritte. Infatti,la filologa Carla Riccardi, ha cercato di ricostruire l’opera stessa, facendo emergere la ricchezza dell’apparato genetico che contraddistingue l’opera.
Il romanzo “Mastro-don Gesualdo viene suddiviso in quattro parti che a sua volta sono suddivisi in capitoli.
Indice
- Incendio e Scoperta
- Matrimonio Combinato
- Festa e Intrighi
- Operosità di Gesualdo
- Confessioni e Pressioni
- Matrimonio e Disapprovazione
- Confusione e Rivolta
- Nascita di Isabella
- Tradimenti e Debiti
- Isabella e il Collegio
- Colera e Legami
- Conflitti Familiari
- Matrimonio e Opposizioni
- Morte e Eredità
- Declino e Solitudine
- Conclusione e Temi
Incendio e Scoperta
Improvvisamente nel palazzo dei Trao scoppiò un forte incendio. Essi erano una famiglia nobiliare ormai senza più il titolo. La famiglia era composta da tre fratelli: don Diego (malato di tisi), don Ferdinando e donna Bianca. Nonostante la loro situazione, non hanno mai voluto modificare la loro vita o andare a lavorare e proprio per questo la gente li criticava. Preferivano elemosinare che fare altro. Ma quando il palazzo iniziò a bruciare, Bianca era in compagnia di Ninì Rubiera, cugino ma anche suo amante. Così in quella triste occasione, i due vennero scoperti.
Matrimonio Combinato
Successivamente Don Diego, dopo aver scoperto il fatto, va a trovare la cugina Rubiera, per cercare di combinare un matrimonio ed evitare che circoli in giro ciò che era successo. Ma la baronessa Rubiera rifiutò categoricamente quel matrimonio combinato, perché Bianca non aveva la dote. Così la baronessa disse che si sarebbe concentrata per trovare un buon marito per Bianca, ovvero Gesualdo Motta. I due fratelli di Bianca erano abbastanza stolti: don Diego aveva la fissa per le carte della lite cioè una carte che opponeva la sua famiglia alla corona spagnola. Di conseguenza quando questa lite verrà ottenuta, sarà una vera fonte di ricchezza per la famiglia Trao. Nel frattempo Don Gesualdo Motta cercava di ricevere all’asta la gabella delle terre del comune. Questa situazione fece arrabbiare il barone Zacco.
Festa e Intrighi
C’è la festa di San Gregorio Magno. Marianna Sganci organizza una festa nella sua casa, in cui va anche mastro-don Gesualdo, che viene invitato a sederi sul bancone del vicoletto perché non era una persona prestigiosa. Lì erano seduti anche don Ferdinando e donna Bianca. Durante la festa gli invitati presenti, borbottavano di Bianca e Gesualdo e delle condizioni sociali. Si sta cercando di organizzare il matrimonio di Bianca e di Ninì Rubiera con Fifì Margarone. Gesualdo e la Baronessa Rubiera si contendono le terre del comune, ognuno con le proprie forze: lui il capitale e lei il nome. D’un tratto Bianca e Ninì iniziano a discutere sul balcone, discutono sul loro amore. Ma Ninì cede e confessa a Bianca che non può sposarsi a causa della madre che lo manovra. Lui le confessa che dovrà sposarsi con Fifì Margarone mentre lei con don Gesualdo. Così Bianca è disperata dalla notizia. Lui non riesce ad andare contro la volontà della madre anche perché è l’unico figlio e di conseguenza tutta l’eredità andrà a lui. Per questo motivo di accontenta di sposare anche una donna brutta che non ama anziché andare contro la madre e perdere l’eredità. Con una scusa, la zia Sganci si fa accompagnare da Gesualdo in modo tale da incontrare Bianca. Lo zio di Bianca, il marchese Limoli, persuade la nipote per la figure di Gesualdo. Mentre Gesualdo viene persuaso da Lupi per quanto riguarda la situazione economica agiata di Bianca, cosa non vera.
Operosità di Gesualdo
In questa parte c’è la descrizione dell’operosità di Gesualdo nel suo lavoro. Riesce ad affrontare qualsiasi situazione. E’ l’unico che lavora nella sua famiglia e riesce a mantenere tutti. Un uomo che controlla i suoi possedimenti, gli operai che lavorano per lui. Gesualdo vive con Diodata, una serva carina e cortese, la quale è innamorata di Gesualdo ma di nascosto. Gesualdo è riuscito a costruire la sua ricchezza dal nulla, si è fatto da solo. Inizialmente aveva avuto scontri con il padre quando decise di lavorare come manovale. Ma Gesualdo era un uomo intelligente e di affari. un giorno decide di dire alla sua serva che si stava per sposare, così lei rimase allibita anche per la fine che avrebbero fatto i figli avuti da lui.
La sorella di nome Speranza e suo marito Burgio indagano sugli affari, perché pensano che non si riesce a mettere nulla da parte. Santo, il fratello di Gesualdo, vive a sue spese, mentre il padre combina solo pasticci che cerca di rimediare Gesualdo. Il padre si sente impoverito in quella famiglia, così ogni tanto agisce in modo sbagliato, perdendo dei soldi. A causa di questo comportamento, Gesualdo ha perso un accordo e così decide di sposarsi con Bianca per rimendiare.
Confessioni e Pressioni
Bianca decide di andarsi a confessare dal sagrestano ma lui e Lupi la pressano sul matrimonio. Il Sacerdote lui la spinge a dire ai suoi fratelli di questo matrimonio, perché è un grande affare. Dall’altra parte, donna Marianna convince i due fratelli a far sposare la sorella con Gesualdo. Loro però non volevano mischiare il loro sangue nobile con quello di un mastro. Ma alla fine Bianca decide di sposarsi solamente per arricchire la famiglia ormai in povertà.
Matrimonio e Disapprovazione
Non partecipa nessuno dei parenti al loro matrimonio, per motivi legati alla ricchezza e per disapprovazione generale. Quei pochi che sono andati, lo hanno fatto solo per spettegolare e mangiare. Ma c’è anche Diodata ancora innamorata di Gesualdo però lui l ha fatta sposare con Nanni l’Orbo. Gesualdo cerca di trovare un punto di incontro con Bianca. La prima notte di nozze non è delle migliori: lui goffo e imbarazzato dall’idea di toccarlo; lei rigida. Tutto ciò preannunzia un futuro infelice.
Confusione e Rivolta
Durante la gabella per le terre del comune succede una confusione totale: tutti si agitano tranne Gesualdo, perché è il più furbo. Cercano di farlo cedere con le offerte ma lui non si fa ingannare. Cercano di dividere le terre tra lui, Barone Zacco e baronessa Rubiera. Ma lui non accetta lui vuole avere solo il potere sulle terre. Il matrimonio con Bianca non è andato a buon fine, perché non è riuscito a farsi amico i nobili pur essendosi sposato con lei. In seguito Gesualdo aderisce al movimento carbonaro per avere una rivincita sui signoroni.
C’è la rivolta dei contadini contro i galantuomini ricchi. Ma questo non porta ad una vera e propria commossa come si pensava, anzi si crea complicità tra i possidenti. Per Gesualdo la rivolta dei galantuomini deriva solo dalla voglia di salvarsi le spalle.
Nascita di Isabella
Bianca partorisce in modo prematuro una bambina di nome Isabella, a causa della morte di suo fratello Diego. Lei non sapeva della malattia. Diego è morto tra l’incomprensione della sua famiglia di cui nessuno voleva farsi carico delle spese del matrimonio.
Tradimenti e Debiti
Ninì Rubiera viene tradito dal Barbiere, perché invia una lettera a Fifì anziché ad Aglae, attrice di teatro. Aglae e una persona sveglia che cerca di ottenere molto attraverso il suo fascino. All’interno del teatro si mormorava di essere padre di Isabella ma era tutta una bugia. Il barone Rubiera cerca di farsi notare da Aglae regalandole cioccolatini insieme a Ninì. Poi riescono a raggiungere il loro obiettivo ma questo gli comporta dei debiti, perché la baronessa gli ha tolto tutti i viveri dopo aver scoperto il fatto.
La baronessa Rubiera viene messa al corrente della storiella del figlio con l’attrice e che lui sperperava tanto soldi per lei. Un giorno un uomo di nome Ciolla va a trovare la baronessa, dicendole della presenza di Gesualdo nell’affare. La baronessa cerca di capire bene e va al battesimo di Isabella ma le viene negato tutto. Non partecipano i parenti di Gesualdo; nel frattempo la baronessa ha paura dei suoi averi ma tutto questo stress le causa un ictus e rimane paralitica, non riuscendo nemmeno a parlare. Ninì, a questo punto, lascia l’amante e decide di dedicarsi alla mamma malata per discolparsi. Ora tocca a lui gestire tutto nella sua casa. Decide di lasciare Aglae perche la madre aveva saputo dell’amante e voleva chiamare il notaio. Ma stare dietro alla madre era un peso, così Ninì si deprime e non si cura.
Isabella e il Collegio
Viene descritta la figlia di Gesualdo, nata da Bianca e Ninì. Inizialmente a 5 anni, Isabella fu spedita in collegio, a causa della tubercolosi che stava consumando la mamma Bianca. Era l’unica figlia di Gesualdo, voleva farla crescere bene e darle tutto quello che lui non aveva avuto. Bianca però non voleva separarsi dalla figlia. Isabella in collegio non era ben vista dalle altre bambine a causa della condizione sociale del padre. La deridevano e proprio per quello quando Gesualdo andava a trovarla, la bambina le stava lontano e provava repulsione. Isabelle rinnegava la famiglia di suo padre. Fifì Margarone nono voleva più sposare Ninì dopo quello che era successo. Così lui decide di sposare Giuseppina Alosi. Mentre Fifì ipoteca le case di suo marito a favore di mastro don Gesualdo. Non appena Isabella diventò più grande, andò in un educatorio a Palermo. Era così nobile che Gesualdo si sentiva quasi inferiore. Nessuno riesce ad avere legami con Isabella.
Colera e Legami
A causa del colera, Mangalavite si trasforma in un luogo di ricovero per quasi tutto il paese. Isabella dopo il collegio vive in campagna sola a causa del colera. Quello per lei era un ambiente scialbo e privo di stimoli e proprio li crea un legame con Corrado, un cugino che aveva il compito di prendersene cura.
Conflitti Familiari
Anche il padre di Gesualdo si è ammalato di colera e così lui va a trovarlo a Salonia ma lo vede per poco e muore. La sorella Speranza ha in mente solo l’eredità e non accetta l’aiuto di Gesualdo. Così lui ritorna a casa dove viene informato degli incontri tra Isabella e Corrado. Gesualdo furioso non accetta; la zia Cimera, la quale voleva che Isabella sposasse il nipote per un fattore economico. Ma Gesualdo si oppone, rendendo infelice Isabella.
Matrimonio e Opposizioni
Gesualdo cerca di far cambiare idea alla figlia su Corrado ma non ci riesce e la chiude in convento. Bianca cerca di difendere sempre la figlia e non rivederla più è una gran pena. Ma i parenti riescono ad aiutare la ragazza andando contro a Gesualdo, in modo tale che i due ragazzi si ricongiungano. Adesso l’unica soluzione è il matrimonio tra Isabella e Corrado. Ma Gesualdo si oppone nuovamente e va esiliare Corrado. Cerca un matrimonio riparatore per la figlia e trova il duca di Leyra ma è pieno di debiti. Però non è più convinto della scelta di far sposare la figlia con lui. In più il marchese Limoli gli dice che Isabella aspetta un bambino da Corrado e quindi Gesualdo accetta e i due si sposano velocemente.
Morte e Eredità
Dopo sei mesi nasce il figlio di Isabella, di sui Bianca non sa nulla. Dopo il parto, Gesualdo si vede obbligato a mandare regalare a Corrado una proprietà. Ma i terreni non vengono gestiti nel modo adeguato; il genero continua a contrarre debiti. La malattia fa peggiorare ancora di più Bianca che vorrebbe solo rivedere la figlia Isabella, ma non accadrà mai. Bianca sta per morire e ai piedi del suo letto ci sono il barone Zacco e la sua famiglia. Ma anche in quel triste momento, il barone inizia a sparlare. Arrivano anche Ninì e la consorte con la scusa di visitare la cugina ma in realtà volevano solamente un aiuto economico. Quindi non erano delle visite per la povera Bianca ma dei pretesti per sancire accordi economici.
La tisi si diffonde e le serve per paura lasciano la casa dei Motta. Così Gesualdo richiama Diodata, che accetta di lavorare ma con un compenso: però Bianca si rifiuta. Bianca sta per morire, così vengono chiamati tutti i suoi parenti. Ma la donna muore senza aver visto per l’ultima volta la figlia.
Declino e Solitudine
In seguito alla morte di Bianca, Gesualdo viene colpito da un tumore allo stomaco per tutti i dispiaceri presi. Tutto il suo possedimento è minacciato dai villani che vogliono le terre del comune.
Molti sono coloro che vogliono i possedimenti. Gesualdo ormai è stremato ed il popolo assalta i magazzini. Il tutto è ambientato durante i moti del 1848.
Vista la malattia, il duca di Leya decide di trasportarlo a Palermo per farlo visitare da specialisti. La figlia lo va a trovare tutte le mattine in un palazzo sfarzoso, pieno di servi che ostentano ricchezza. Durante l’ultimo saluto tra lei e il padre c’è una complicità che viene spezzata dalla loro lontananza sociale: lei Trao e lui Motta. Gesualdo chiede alla figlia come ultimo desiderio quello di dare dei soldi a Diodata e ai suoi figli ma il genero non vuole. Alla fine Gesualdo muore da solo, tra i servi che non gli danno nessuna importanza, perché non aiutano un arricchito, dopo tutto Gesualdo aveva ancora le mani sporche di calce. Quindi era Mastro don Gesualdo e tutti i suoi averi verranno acquisite dal genero.
Conclusione e Temi
Il protagonista è Mastro Don Gesualdo, un uomo che si è arricchito nel tempo ma che alla fine, con la morte, è ritornato ad essere ciò che era all’inizio, una semplice persona, lasciando tutti i suoi averi qui sulla terra, perché sono beni materiali e quindi non durevoli nel tempo. I fatti più importanti vengono sottolineati da salti temporali. Nel romanzo viene messo in evidenza la discesa dell’aristocrazia ed una contrapposizione tra affetti ed beni materiali.
A cura di Anny
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui è ambientato "Mastro don Gesualdo"?
- Come viene descritto il protagonista, Gesualdo Motta, nel romanzo?
- Quali sono le principali tematiche affrontate nel romanzo?
- Qual è il ruolo di Bianca nella storia e come influisce sul destino di Gesualdo?
- Come viene rappresentata la società siciliana nel romanzo?
Il romanzo è ambientato a Vizzini, un paesino della Sicilia, durante il periodo del Risorgimento.
Gesualdo Motta è descritto come un uomo operoso e intelligente che ha costruito la sua ricchezza dal nulla, ma che alla fine muore solo, lasciando i suoi beni materiali.
Il romanzo affronta la discesa dell'aristocrazia, la contrapposizione tra affetti e beni materiali, e la solitudine del protagonista nonostante il suo successo economico.
Bianca è la moglie di Gesualdo, il cui matrimonio è combinato per motivi economici. La loro unione non porta felicità e contribuisce alla solitudine e al declino di Gesualdo.
La società siciliana è rappresentata attraverso una complessa struttura sociale, con una varietà di classi sociali e intrighi, evidenziando le tensioni tra nobiltà decadente e nuovi ricchi.