Concetti Chiave
- La poesia di D'Annunzio è un esempio di stile decadente, caratterizzata da una struttura priva di logica e una musicalità evocativa delle parole.
- Il poeta si rivolge a una figura femminile, lodando la sera e il sorgere della luna, utilizzando sinestesie che mescolano sensazioni uditive, tattili e visive.
- Le strofe sono intervallate da lodi alla sera, mettendo in risalto una connessione tra la natura e la parola poetica, in un'atmosfera di corrispondenze baudelairiane.
- La poesia ha una metrica complessa, composta da tre lunghe strofe di quattordici versi e riprese di tre versi, senza uno schema fisso.
- Tematicamente, il componimento attraversa motivi sacri, religiosi e sensuali, con simbolismi legati alla natura e all'amore.
Indice
Origini e contesto della poesia
La poesia fu scritta nel 1899 e raccolta nel terzo libro delle Laudi nel 1904. E un tipico esempio di poesia decadente, senza struttura logica e senza un fulcro narrativo, percorsa da notazioni sparse, unite dalla suggestione musicale delle parole.
Struttura e musicalità delle parole
Il poeta, parlando ad una figura femminile non identificata (alcuni pensano che sia la sera personificata), spera che nel celebrare questa sera, che ammira dal colle di Fiesole, le sue parole siano leggere come il fruscio delle foglie di gelso nelle mani di chi le coglie, nel momento in cui spunta la luna che distende davanti a s un velo in cui il poeta si abbandona al sogno; la campagna immersa nella frescura notturna e attende una sperata pace dalla luna, che le conceder il riposo desiderato.
Lodi francescane e immagini naturali
Le strofe sono inframmezzate da tre lodi della sera alla maniera francescana. Prima viene lodata la sera per la sua chiarezza e che splende sulle pozze dacqua caduta dal cielo. DAnnunzio si augura che le sue parole siano dolci come la pioggia primaverile che crepitava sui gelsi, olmi, viti, pini, grano, sul fieno e sui colli. Poi vi la lode della sera personificata, con i profumi provenienti dai campi simili a vesto odorose e lorizzonte come una cintura che la avvolge. Rivolgendosi di nuovo alla donna misteriosa, le racconta quali felicit porter il fiume Arno, le cui fonti conoscono il mistero dei monti eterni, e perch le colline somiglino a labbra chiuse come da un divieto e diano consolazione con la loro bellezza silenziosa. La poesia termina con unultima lode della sera che sta per cedere alla notte. Le tre strofe sono autonome e potrebbero essere considerate tre liriche diverse. Il tema centrale della prima strofa il sorgere della luna. La parola con cui inizia il primo verso, fresche, d il via alla melodia che percorrer tutta la strofa.
Sinestesie e corrispondenze poetiche
Il discorso procede su una sinestesia: il poeta si augura che le sue parole siano fresche come le foglie di gelso sulle mani di chi le raccoglie. Il senso delludito si fonde col tatto, e le parole hanno la freschezza della sera in cui vengono pronunciate. Poi le immagini procedono per analogia: il suono delle parole del poeta richiama il suono del fruscio delle foglie di gelso, dunque vi lassociazione di due sensazioni foniche tramite la freschezza. Diventano freschi anche i rumori lievi che si percepiscono nel silenzio della sera. Riscontriamo una connessione tra poesia e realt, una corrispondenza tra parola e natura, poich DAnnunzio segue la poetica delle corrispondenze di Baudelaire. In questa atmosfera indistinta, le parole e il fruscio delle foglie sono dotate di una certa magia che rimanda a questa corrispondenza. Le allitterazioni utilizzate accentuano questa caratteristica di formula magica, per esempio nelle parole fruscio, fan, foglie, che richiamano a distanza la parola iniziale fresche. I primi tre versi regalano incanti uditivi, i tre seguenti si concentrano su immagini visive, descrivendo contrasti tra luci e colori. Questo affresco caratterizzato da linee stilizzate e tonalit di colore sobrie, come il nero della scala e largento del tronco, poich in armonia con la freschezza iniziale. Prosegue dunque la sinestesia, che coinvolge insieme alludito e al tatto anche la vista. Inoltre, per quando riguarda il piano visivo, losservazione dello spazio si estende progressivamente, partendo dal particolare della mano che coglie le foglie, poi passa alla scala, al tronco e infine alla campagna. Questo estendersi dello spazio visivo prepara la visione del sorgere della luna, il tema centrale della strofa; i versi iniziali sono solo una premessa alla situazione successiva, come una sorta di rituale che preannuncia il carattere mitico-religioso dello spuntare della luna, ritenuto unapparizione divina. La luna una divinit delle religioni primitive e antiche, e il poeta molto spesso la utilizza nelle sue opere per questa caratteristica mitica. Solo le parole del poeta possono invocare la luna, poich hanno la stessa funzione delle formula magico-liturgica che precede la teofania.
Evocazione della luna e simbolismo
Nei versi non viene descritto il sorgere della luna, ma vi unevocazione con suggestioni sottilissime dellattimo prima dello spuntare. E uno di quei momenti ambigui, indefiniti, cari al poeta. La luna comincia a stendere un velo luminoso davanti a s, mentre la campagna inizia a percepire il gelo della notte. Anche qui si trovano delle connessioni analogiche sorrette dalla sinestesia: il velo argenteo della luna, una sensazione visiva, associato al gelo della notte, sensazione tattile. Al gelo si aggiunge una caratteristica anomala, quella della liquidit, infatti la campagna beve la pace e la luce argentea come liquido che rinfresca dopo lafa del giorno. Ci rimanda al gesto miracoloso della dea luna: la sua apparizione porta ristoro e allontana laridit. Riscontriamo allora un altro collegamento, quello tra il gelo promanato dalla luna e la freschezza delle parole di DAnnunzio, dunque tra lapparizione divina e la parola poetica. Limmagine dellacqua la ritroviamo nella prima lode alla sera (pe i tuoi grandi umidi occhi ove si tace / lacqua del cielo), personificata, come la luna, in una figura divina.
Connessioni tematiche e religiose
Riscontriamo inoltre legami tematici con la prima strofa, per esempio il viso di perla della sera ricorda la luce lunare, e come la luna rinfresca con la sua luce, cos la sera porta frescura dopo la pioggia. In questo caso la figura femminile rimanda alla religione francescana e non a quella primitiva della luna, infatti limpostazione del verso ricorda il Cantico delle creature.
Musicalità e simbolismo nella seconda strofa
La seconda strofa ha una struttura abbastanza elaborata, poich prevale la musicalit, il suono della parola, grazie a un gioco di accenti e rime e al timbro dei termini. I toni sono limpidi, e gli accenti cadono molto spesso sulla vocale i (bruiva, diti, viti). Ritorna la metafora dellacqua, con la pioggia tiepida che saluta la primavera. Il poeta ripropone immagini ambigue, realt colte in un attimo, di transizione lieve. La musicalit prodotta da simmetrie ritmico-sintattiche e piccole variazioni. A concludere la strofa unimmagine religiosa, francescana, quella degli olivi, chiamati fratelli, collegandosi dunque alla prima strofa e alla lode della ripresa. Lanalogia viene utilizzata anche tra il verde argenteo delle foglie di olivo e il pallore dei clivi: gli olivi sono simbolo di santit, e il pallore metaforicamente si collega allidea di santit, rimandando ad immagini di mortificazione mistica. La seconda lode inserita nella seconda ripresa introduce un nuovo tema, quello del profumo della sera, argomento pi sensuale e voluttuoso.
Sensualità e mistero nella terza strofa
Infatti la terza strofa riguarda il motivo amoroso. La poesia comincia con una sacralit arcaica, passa attraverso una melodia languida e misticheggiante e termina con una sensualit panica e naturalistica, con note mistico-religiose. Infatti le fonti eterne dei fiumi raccontano il mistero sacro dei monti, ombreggiati dagli antichi rami: come se questi boschi fossero permeati di culti antichi e abitati da divinit. Ma il loro messaggio arcano riferito a reami damor, quindi a una forza amorosa che sta nella natura e in cui lessere umano si immedesima. Anche limmagine delle colline che somigliano a labbra trasmette una grande sensualit, insieme ai loro segreti di esperienze amorose eccelse e bellezza indicibile e oltreumana. La metrica abbastanza complessa: la poesia composta da tre lunghe strofe di quattordici versi (endecasillabi, novenari, settenari, quinari che non hanno uno schema fisso). Le strofe sono inframmezzate da riprese di tre versi, un endecasillabo, un ipermetro composto da un endecasillabo e un quinario o due settenari, un quinario.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico e letterario della poesia?
- Come viene descritta la musicalità delle parole nella poesia?
- Qual è il ruolo della luna nella poesia?
- Quali sono le connessioni tematiche e religiose presenti nella poesia?
- Come si sviluppa il tema della sensualità nella terza strofa?
La poesia fu scritta nel 1899 e raccolta nel terzo libro delle Laudi nel 1904. È un esempio di poesia decadente, caratterizzata da una struttura priva di logica e unita dalla musicalità delle parole.
La musicalità è ottenuta attraverso sinestesie e corrispondenze poetiche, con allitterazioni che creano una formula magica, e un gioco di accenti e rime che accentuano il suono delle parole.
La luna è evocata come una divinità, con un simbolismo che richiama la sua capacità di portare pace e ristoro, collegandosi alla freschezza delle parole del poeta.
La poesia presenta legami con la religione francescana, con lodi alla sera e immagini naturali che richiamano il Cantico delle creature, e un simbolismo che unisce elementi naturali e divini.
La terza strofa esplora il motivo amoroso con una sensualità panica e naturalistica, collegando il mistero sacro dei monti a una forza amorosa presente nella natura, trasmettendo un senso di bellezza oltreumana.