Concetti Chiave
- La poesia "Consolazione" di D'Annunzio riflette una fase di stanchezza del poeta, desideroso di tornare all'innocenza dell'infanzia e al calore familiare.
- Il dialogo affettuoso con la madre simboleggia un desiderio di purificazione e di abbandono della vita mondana per una più semplice e autentica.
- La natura autunnale e la corrispondenza tra settembre e aprile rappresentano un'illusoria rinascita, con un parallelismo tra il giardino e lo stato d'animo del poeta.
- Il componimento è caratterizzato da un'ambiguità tra vita e morte, con una contemplazione appagata della decadenza e del deperimento.
- La struttura della poesia utilizza quartine di endecasillabi con rime ABBA, creando un ritmo colloquiale e una melodia di sottofondo raffinata attraverso pause frequenti e accenti regolati.
Indice
La sensibilità dannunziana e il ritorno all'infanzia
La poesia fu composta l’11 gennaio 1891, e inserita nel Poema paradisiaco, nella terza sezione intitolata Hortulus animae. La lirica esprime una particolare fase della sensibilità dannunziana, il momento della stanchezza, dopo il periodo sensuale ed estetizzante del primo periodo letterario del poeta, culminato nel Piacere. D’Annunzio desidera tornare dalla madre, per rivivere la spensieratezza perduta dell’infanzia. Il titolo Consolazione allude all’intenzione del poeta di confortare la madre, che sola, si preoccupa della vita che conduce il figlio. La lirica inizia con l’esortazione alla donna di non versare più lacrime e di passeggiare nel giardino abbandonato, per ricordare insieme le gioie del passato.
Il desiderio di purificazione e rinascita
Nonostante sia settembre, i fiori coprono la terra e l’aria è tiepida. La madre esita ad accettare l’invito, ma il figlio insiste dicendo che dovrebbe prendere un po’ di sole e che non deve credere a tutte le cose negative che le hanno riferito su di lui. Ella ritornerà a sognare accanto a lui, e il poeta si purificherà, come se prendesse dalle sue mani l’ostia dell’ Eucarestia che libera dalle colpe. Nell’aria si diffonde un profumo che sembra un fantasma d’un april defunto, e in effetti l’aria di settembre ricorda l’odore e il pallore di una primavera ritornata. Quando giungerà la sera il poeta prenderà il cembalo, e mentre la stanza sarà pervasa da profumi di fiori delicati, suonerà una vecchia aria di danza. Poi, comporrà un canto per la madre che la raccolga in sé come in una culla. Allora tutto tornerà come prima, il poeta avrà di nuovo l’anima pura come quando era bambino, e ritornerà leggera dalla madre, nello stesso modo naturale con cui l’acqua viene al cavo della mano. La lirica esprime la volontà del poeta di cambiare vita, di lasciar perdere le esperienze raffinate della vita mondana e di ritornare alla vita semplice della fanciullezza. La novità dei temi è evidente già nella struttura della poesia, che consiste in un colloquio modesto e affettuoso con la madre. Prevale il desiderio di trovare rifugio nel calore familiare, dopo esser vissuto in un mondo corrotto e falso; altri temi sono il bisogno di purificarsi, il recupero della condizione innocente della fanciullezza con i suoi sentimenti delicati e le piccole cose quotidiane, di una vita semplice e autentica.
L'ambiguità della rinascita e la decadenza
La rinascita del poeta è simboleggiata dal rifiorire della primavera, ma questa primavera è indefinibile, illusoria. Infatti è settembre, l’aria è tiepida e dolce come in primavera, ma è una “primavera dissepolta”, un “april defunto”, perché la natura si sta preparando per l’inverno. Dunque, la poesia non è immersa in un’atmosfera di rinascita, rigenerazione e freschezza gioiosa, ma la situazione è languida, spossata. Il giardino è “abbandonato”, il volto della madre è pallido come un giglio, e la luce di settembre è pallida; il cembalo è privo di qualche corda, le tende sono “scolorate”, la camera è pervasa da odore di “viole un po’ passate”, l’aria di danza è antica e malinconica e il suo suono è “fioco”. La scena rappresentata esprime deperimento, sfiorire, andare verso il nulla, passato lontano e non più recuperabile. Il reale tema del componimento non è la rinascita spirituale con il ritrovamento dell’innocenza, ma l’appagata contemplazione della decadenza, della morte. Ciò è evidente dal parallelismo tra il rifiorire del giardino e quello del poeta, perché il rinascere del giardino a settembre è illusorio, e così anche quello spirituale del poeta. Vi è inoltre una corrispondenza tra la delicatezza stanca della natura autunnale e l’indebolimento sensuale del poeta. La preoccupazione di purificarsi è il sogno rovesciato di questa stanchezza. Il componimento è percorso da una certa ambiguità, passando dalla vita alla morte segretamente confuse e intrecciate.
La struttura e la musicalità della lirica
Per quanto riguarda il metro, la lirica è costituita da quartine di endecasillabi, con rime ABBA. La costruzione formale conferisce alla poesia l’andamento di una conversazione quotidiana, semplice e intima. Le frequenti pause rendono l’intenzione del poeta di dar un’impressione di colloquiale. Questa semplicità che tende alla prosa in realtà è l’effetto di un espediente molto raffinato. Per esempio, nella prima strofa notiamo che la punteggiatura e le pause sono molto frequenti, e sono presenti frasi molto brevi. Ma se leggiamo tutto di seguito ci rendiamo conto che i versi hanno uno svolgimento molto scorrevole, grazie a un gioco multiforme e regolato degli accenti. La musicalità dei versi dunque è una melodia di sottofondo alla conversazione tra il poeta e la madre. Anche lo stile dunque alterna il bisogno di semplicità alla raffinata stanchezza. Lo svolgimento colloquiale è apparente anche sul livello tematico, poiché sono presenti simmetrie, parallelismi e riprese. Per esempio, il “rifiorire” della prima strofa, torna nella quarta strofa (“se ti fiorisse / la terra sotto i piedi”); la dolcezza del passato della seconda strofa (“come sia dolce il mistero / che vela certe cose del passato”) la ritroviamo nella quarta strofa (“come sia dolce il sorriso / di certe cose che l’oblio afflisse”). La corrispondenza tra settembre e aprile della quinta strofa, ritorna nella decima e nell’undicesima strofa. Le riprese riguardano i temi centrali del componimento, e servono a renderli manifesti; contribuiscono inoltre a dare un tocco musicale al componimento.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "Consolazione" di D'Annunzio?
- Come viene rappresentata l'ambiguità della rinascita nella poesia?
- Qual è il significato del giardino abbandonato nella lirica?
- In che modo la struttura e la musicalità della poesia contribuiscono al suo significato?
- Qual è il ruolo della madre nella poesia?
Il tema principale è il desiderio di ritorno all'infanzia e di purificazione, con un focus sulla ricerca di conforto e rinascita spirituale attraverso il legame con la madre.
L'ambiguità della rinascita è rappresentata attraverso l'illusione di una primavera a settembre, simbolo di una rinascita spirituale che è in realtà un'illusione, riflettendo la decadenza e la morte.
Il giardino abbandonato simboleggia il passato perduto e la decadenza, rappresentando un luogo di riflessione e ricordo delle gioie infantili, ma anche di consapevolezza della transitorietà della vita.
La struttura in quartine di endecasillabi con rime ABBA e la musicalità creano un'atmosfera di conversazione intima e semplice, che riflette il desiderio di semplicità e purificazione del poeta.
La madre rappresenta un rifugio di calore familiare e innocenza, e il poeta cerca conforto e purificazione attraverso il suo legame con lei, desiderando tornare alla spensieratezza dell'infanzia.