Concetti Chiave
- Il decadentismo esprime un malessere dovuto alla frattura con la storia, caratterizzato da scetticismo verso gli ideali passati come l'illuminismo e il romanticismo.
- Gabriele d'Annunzio rappresenta il decadentismo attraverso personaggi complessi, spesso alter-ego dell'autore, focalizzandosi più sulla psicologia che sulla trama.
- Gli eroi dannunziani sono aristocratici, eccentrici e narcisisti, con progetti ambiziosi che falliscono al culmine della realizzazione.
- In "Il piacere", Andrea Sperelli fallisce nel suo tentativo di conquistare Elena, evidenziando il tema del fallimento personale.
- "Il trionfo della morte" esplora la dipendenza amorosa attraverso Giorgio Aurispa, culminando in un tragico omicidio-suicidio.
Indice
Origini del Decadentismo
Il termine “decadentismo” deriva da una rivista francese, “Il Decadente”, che voleva esprimere il malessere diffuso dovuto a una frattura con il momento storico, dominato dalla mancanza di libertà, dall’imperialismo e dal capitalismo (si parla infatti di “tradimento storico”). I decadentisti esprimono scetticismo di fronte al fallimento di tutti gli ideali del secolo precedente, illuministici, romantici e positivistici, e si lasciano andare all’irrazionalismo e alla consapevolezza della difficoltà dell’attingere al vero. Il romanzo decadentista si esprime come mito e come coscienza, e questo è comprensibile soprattutto attraverso l’opera di Gabriele d’Annunzio.
Caratteristiche del Romanzo Decadentista
D’Annunzio rinuncia all’impassibilità verista e si dedica alla creazione di un personaggio che è un suo alter-ego; riduce al minimo la trama, incentrata invece sulla psicologia del protagonista, e la scrittura viene quasi “musicalizzata”. Gli eroi dannunziani sono molto simili: sono di stirpe aristocratica, vivono in una maniera elitaria ed esclusiva, sono eccentrici, narcisisti, arroganti, raffinati, si ritengono superiori (eppure sono, nella realtà delle cose, “inactus”, ovvero inadeguati) alla plebe, e seguono un progetto unico e ambizioso che però fallisce proprio mentre è sul punto di essere realizzato.
Protagonisti nei Romanzi di d’Annunzio
Queste caratteristiche si riflettono nei protagonisti dei romanzi di d’Annunzio:
- Andrea Sperelli, protagonista de “Il piacere”, tenta di possedere Elena attraverso Maria, ma fallisce nell’intento proprio quando Maria cede al suo corteggiamento.
- Nelle “Vergini delle rocce”, Claudio Cantelmo vuole essere il progenitore del futuro re di Roma, ma non riesce a scegliere una compagna adeguata tra le tre figlie di una nobile famiglia decaduta.
- Ne “Il fuoco”, Stelio Effrena vuole rifondare la tragedia greca e trae ispirazione dalla Foscarina, il tutto ambientato nella bellezza malata e decadente di Venezia.
- Ne “Il trionfo della morte”, Giorgio Aurispa è tanto dipendente dall’amore per Ippolita da arrivare all’omicidio-suicidio per lasciare intatto il suo quadro di felicità.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini del termine "decadentismo"?
- Quali sono le caratteristiche principali del romanzo decadentista secondo d'Annunzio?
- Come si riflettono le caratteristiche del decadentismo nei protagonisti dei romanzi di d'Annunzio?
Il termine "decadentismo" deriva da una rivista francese chiamata "Il Decadente", che esprimeva il malessere dovuto a una frattura con il momento storico, caratterizzato da mancanza di libertà, imperialismo e capitalismo.
Nei romanzi decadentisti di d'Annunzio, la trama è ridotta al minimo e si concentra sulla psicologia del protagonista, con una scrittura quasi "musicalizzata". I protagonisti sono aristocratici, eccentrici, narcisisti e seguono progetti ambiziosi che falliscono.
Nei romanzi di d'Annunzio, i protagonisti come Andrea Sperelli, Claudio Cantelmo, Stelio Effrena e Giorgio Aurispa incarnano l'aristocrazia, l'eccentricità e l'ambizione fallita, riflettendo le caratteristiche del decadentismo.