Concetti Chiave
- Montale esprime l'idea di una luce fioca che persiste tra pensiero e notte, priva di connotazioni politiche o ideologiche.
- La poesia sottolinea la distanza di Montale dalle ideologie postbelliche, rifiutando le tendenze neorealiste del tempo.
- Il "lume" rappresenta un dono simbolico del poeta, una fede combattuta e una speranza tenace, seppur debole.
- Montale utilizza l'immagine di un amuleto per descrivere la sfida contro le avversità e la certezza della morte imminente.
- Il vero "segno" duraturo è la memoria, un "piccolo testamento" riconosciuto solo da chi è in grado di comprenderlo.
nella calotta del mio pensiero,
traccia madreperlacea di lumaca
o smeriglio di vetro calpestato,
non è lume di chiesa o d’officina
che alimenti
chierico rosso, o nero.
Solo quest’iride posso
lasciarti a testimonianza
d’una fede che fu combattuta,
d’una speranza che bruciò più lenta
di un duro ceppo nel focolare.
Conservane la cipria nello specchietto
quando spenta ogni lampada
la sardana si farà infernale
e un ombroso Lucifero scenderà su una prora
del Tamigi, del Hudson, della Senna
scuotendo l’ali di bitume semi-
mozze dalla fatica, a dirti: è l’ora.
Non è un’eredità, un portafortuna
che può reggere all’urto dei monsoni
sul fil di ragno della memoria,
ma una storia non dura che nella cenere
e persistenza è solo l’estinzione.
Giusto era il segno: chi l’ha ravvisato
non può fallire nel ritrovarti.
Ognuno riconosce i suoi: l’orgoglio
non era fuga, l’umiltà non era
vile, il tenue bagliore strofinato
laggiù non era quello di un fiammifero.
Contraddizioni dell'esistenza
Ancora, Montale pone l’accento sulle contraddizioni dell’esistenza, lasciando appena persistere le tracce di un’esigua speranza. Ma la fioca luce che riverbera fra il “pensiero” e la notte non è tale da alimentare aspettative politiche, né induce il poeta ad abbracciare convinzioni storiche o sociali: Montale ribadisce la sua distanza profonda dalle ideologie postbelliche, nelle forme di destra e di sinistra (“non è lume di chiesa o d’officina”). In particolare, egli rifiuta le tendenze della cultura neorealista, impegnata attivamente nella ricostruzione.
Il dono del poeta
Per Montale il “lume” è, comunque, il solo dono che il poeta possa offrire; è una testimonianza, un gesto di carità piccolo ma significativo, che consiste in una “fede” non trionfalistica ma “combattuta”, nella speranza debole ma tenace, “più lenta” a consumarsi “di un duro ceppo nel focolare”. È un amuleto, a cui egli affida le residue possibilità di difendersi dalla “sardana infernale” e dall’“ombroso Lucifero” che incombono sulla terra, abbandonano l’uomo sul ciglio dell’abisso e portano la certezza irrevocabile della morte (“è l’ora”). Contro l’“urto dei monsoni”, tuttavia, anche l’amuleto è inefficace. Il solo “lume” o “segno” in grado di durare è la memoria, affidata ai pochi che possono riconoscerla, nella modesta forma di un “piccolo testamento”.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del "lume" nel testo di Montale?
- Come Montale esprime la sua posizione rispetto alle ideologie postbelliche?
- Qual è il ruolo della memoria secondo Montale?
Il "lume" rappresenta l'unico dono che il poeta può offrire, una testimonianza di fede combattuta e speranza tenace, non trionfalistica, che resiste alle avversità.
Montale sottolinea la sua distanza dalle ideologie postbelliche, rifiutando le tendenze della cultura neorealista e non alimentando aspettative politiche o sociali.
La memoria è l'unico "segno" che può durare, affidata a pochi che possono riconoscerla, rappresentando una forma di persistenza nella cenere e un "piccolo testamento".