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Concetti Chiave

  • "Le occasioni" è la seconda raccolta poetica di Eugenio Montale, influenzata dal concetto di correlativo oggettivo di Eliot, che viene portato all'estremo.
  • La raccolta segna una svolta stilistica rispetto a "Ossi di seppia", con un linguaggio più rigido, elitario e aulico, distaccandosi dagli ermetici.
  • La poetica dell'oggetto in "Le occasioni" diventa più complessa, eliminando nessi chiari tra sensazione e oggetto e rendendo difficile l'interpretazione.
  • La figura di Clizia, ispirata a Irma Brandeis, emerge come donna salvifica e spirituale, simile a Beatrice, offrendo un varco nel male di vivere.
  • La raccolta, nata nel 1939, riflette il contesto della seconda guerra mondiale, accentuando il tema del male di vivere e della ricerca di salvezza.

Indice

  1. L'influenza di Eliot su Montale
  2. Evoluzione stilistica di Montale
  3. La figura salvifica di Clizia

L'influenza di Eliot su Montale

Le occasioni” è la seconda raccolta di poesie di Montale, dove il correlativo oggettivo viene portato alle estreme conseguenze. Viene solamente accostato, senza alcun nesso e alcuna spiegazione. Questo è dovuto anche all’influenza di Eliot. Nel momento in cui Montale dava vita alla sua poetica sull’oggetto, Eliot sta sviluppando il correlativo oggettivo. I due entrano in contatto e questa relazione porta Montale ad essere ancora più implicito nella relazione tra la sensazione e l’oggetto. Non c’è nessun aiuto al lettore che lo porti a relazionare queste 2 parti della poesia. Questo può essere dovuto dalla vicinanza proprio di Eliot e dalla sua influenza. “Le occasioni” nasce nel 1939. È questo anche il momento in cui Montale si trasferisce a Firenze.

Evoluzione stilistica di Montale

Rispetto agli “Ossi di seppia” questa poetica si eleva sia stilisticamente sia linguisticamente. Nella precedente raccolta c’è un miscuglio tra linguaggio elevato e linguaggio colloquiale. Ora sceglie uno stile più rigido, anche a livello di metrica e di linguaggio, che diventa elitario, ricercato, aulico. È volutamente così. Negli ossi ancora il linguaggio è un miscuglio. Questo ci fa pensare agli ermetici e al primo Montale. Egli non si sente però vicino agli ermetici, anche perché non si affida minimamente alla magia della parola e alla suggestione dell’analogia.

Non c’è nessun’analogia, per questo non si può accostare agli ermetici e al primo Montale. Non c’è la tendenza ad attingere al mistero. Il suo accostamento è secco. La poetica dell’oggetto diventa più difficile perché non c’è nessun nesso che renda chiaro quest’accostamento.

La figura salvifica di Clizia

Ne “Le occasioni” compare un tentativo di evasione. La tematica del muro faceva parte degli ossi. Il varco che il poeta cerca non c’è; il male di vivere rimane. Ne “Le occasioni” trova un varco: una donna, una donna salvifica. Ella è una neo Beatrice, la donna che salva. La figura femminile che appare è quella di Clizia, Irma Brandeis, l’americana che viene in Italia per studiare Dante. Ella si trasforma in donna salvifica.

Nel 1939 inizia la seconda guerra mondiale e la salvezza in questo momento in cui il male di vivere è ancora più accentuato è rappresentato da questa donna. Irma Brandeis non è una donna carnale, è spirituale, come la Beatrice di Dante.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'influenza di Eliot su Montale nella raccolta "Le occasioni"?
  2. Eliot ha influenzato Montale nell'uso del correlativo oggettivo, portandolo a un'estrema implicitezza nella relazione tra sensazione e oggetto, senza fornire spiegazioni al lettore.

  3. Come si evolve lo stile di Montale rispetto agli "Ossi di seppia"?
  4. Montale adotta uno stile più rigido e ricercato, abbandonando il miscuglio di linguaggio elevato e colloquiale per uno più elitario e aulico, distanziandosi dagli ermetici.

  5. Chi è Clizia e quale ruolo svolge ne "Le occasioni"?
  6. Clizia, ispirata da Irma Brandeis, è una figura salvifica e spirituale che rappresenta un varco di salvezza nel contesto del male di vivere, simile alla Beatrice di Dante.

Domande e risposte

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