Concetti Chiave
- I paesaggi dannunziani sono ripresi ma con una natura che testimonia una vita non fluente.
- La struttura metrica supera la tradizione, con l'uso di verbi all'infinito per esprimere la condizione umana.
- Il muro rappresenta un ostacolo insormontabile, simbolo di delusione e limitazione dell'io lirico.
- La luce del sole non guida ma disorienta, suggerendo che la ragione potrebbe offrire comprensione.
- L'attesa della pioggia incarna la massima intensità di emozione, simile al concetto leopardiano del piacere nell'attesa.
Tradizione e D'Annunzio
Mi natale come prima anche gozzano e tutta la tradizione del 1900 non può non parlare di D'Annunzio. Qui vengono ripresi i paesaggi dannunziani ma disseccati perché la natura è la testimonianza della vita che non fluisce.
Metrica e Futurismo
Come metrica in questo componimento il poeta accoglie e supera la struttura tradizionale.
Nella poesia vediamo il muro e vorremo scavalcarlo ma come ci ha già spiegato in limoni il poeta non può scavalcare il muro e sa che verrà deluso. L'io lirico è scomparso, la poesia ha solo verbi all'infinito, sembrerebbe futurista ma l'infinito è utilizzato solo per far scomparire il sentimento e definire la condizione dell'essere umano che è sempre uguale per tutti.
Pomeriggio e Natura
Il pomeriggio è pallido e il muro è rovente. In questa estate non si sentono solo le cicale ma il poeta si trova nella selva di Dante con la precisione di definizione di Pascoli con le parole sterpi e serpi. Inoltre i suoni sono duri.
Il sole poi ,che nella tradizione e sempre stato una guida , ora acceca e invece di guidare disorienta. Forse l'esercizio della ragione ci può far comprendere meglio le cose.
L'intera poesia è il correlativo oggettivo di un'esistenza prosciugata.
Gloria e Paesaggio
La poesia parla della gloria ma essa non è positività, si trasforma. La luce non aiuta anzi rende il paesaggio più tenue. Il paesaggio è secco e in esso si trova solo un martin pescatore che cerca la roda nell'arsura. La buona pioggia deve ancora arrivare ed è proprio l'attesa della pioggia il vero piacere, come direbbe Leopardi nel sabato del villaggio, questo perché non si sa se arriva e quando arriva non da davvero piacere.
Nel desiderio quindi c'è la massima intensità di emozione che l'uomo sperimenta.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della natura nella poesia di D'Annunzio?
- Come viene utilizzata la metrica nel componimento e quale movimento letterario sembra richiamare?
- Qual è il significato della gloria e del paesaggio nella poesia?
La natura nei paesaggi dannunziani è disseccata e rappresenta la testimonianza di una vita che non fluisce.
La metrica accoglie e supera la struttura tradizionale, utilizzando verbi all'infinito per far scomparire il sentimento, richiamando il futurismo.
La gloria non è positiva e si trasforma, mentre il paesaggio è secco e l'attesa della pioggia rappresenta il vero piacere, simile al concetto di Leopardi nel sabato del villaggio.