Concetti Chiave
- Montale esprime l'impossibilità di comunicare un messaggio positivo attraverso la poesia, ritenuta uno strumento conoscitivo insufficiente.
- La figura del conformista rappresenta chi è appagato e integrato, in contrasto con il poeta che si interroga sull'indecifrabilità della realtà.
- L'inefficacia della parola poetica è ribadita attraverso simboli paesaggistici che indicano un mondo oscuro e inaccessibile.
- Il distico finale riassume la condizione esistenziale di incertezza e la mancanza di valori alternativi nella poesia di Montale.
- L'opera testimonia la sofferta esistenza umana piuttosto che scoprire verità sulla condizione umana o sul mondo.
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
tampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
La Poesia di Montale
Rivolgendosi ad un ipotetico interlocutore (il lettore) Montale realizza un documento essenziale di poetica, in cui afferma l’impossibilità di comunicare qualsiasi messaggio positivo (si nota l’uso del “noi” ad indicare i poeti in senso collettivo e, per estensione, la poesia).
La parola, di cui dispone il poeta, non è in grado di definire la natura dell’uomo ed i rapporti con la realtà (“Non chiederci la parola che squadri da ogni lato / l’animo nostro informe”): è uno strumento conoscitivo insufficiente della desolata condizione esistenziale (il “prato polveroso” è simbolo di aridità).Il Conformista e il Poeta
Solo il conformista (seconda quartina) è pienamente appagato e integrato nel mondo, mentre il poeta e i suoi lettori si preoccupano della propria “ombra”, del mistero, dell’indecifrabilità e della precarietà del reale. Verso l’uomo deciso e sicuro, in pace con sé stesso e con gli altri, Montale mostra un’estraneità polemica e riprende nell’ultima quartina la dichiarazione sull’inefficacia della parola (“Non domandarci la formula che mondi possa aprirti”). In questi ultimi versi si rileva il medesimo significato dei primi (la “formula” è la “parola”, qui “storta sillaba e secca come un ramo”), nonché la ricorrenza di riferimenti paesaggistici simbolici, ad indicare un mondo oscuro e “chiuso” al poeta.
L'Essenza della Realtà
Il distico conclusivo riassume le ragioni dell’intero componimento ed esprime con sorprendente chiarezza la condizione esistenziale priva di certezze conoscitive e di valori alternativi: ogni speranza decade e solo una forma di pensiero negativa può cogliere l’essenza della realtà. Si tratta del carattere centrale dell’opera montaliana: la poesia non vale a penetrare una qualche verità sul mondo o sulla condizione umana, ma è la semplice testimonianza della sofferta esistenza.
Domande da interrogazione
- Qual è il messaggio principale della poesia di Montale?
- Come viene descritto il conformista rispetto al poeta?
- Cosa rappresenta il distico conclusivo del componimento?
Montale esprime l'impossibilità di comunicare un messaggio positivo attraverso la poesia, sottolineando l'insufficienza della parola nel definire la natura umana e i rapporti con la realtà.
Il conformista è descritto come pienamente appagato e integrato nel mondo, mentre il poeta e i suoi lettori si preoccupano del mistero e della precarietà del reale, mostrando un'estraneità polemica verso l'uomo sicuro.
Il distico conclusivo riassume la condizione esistenziale priva di certezze e valori, indicando che solo un pensiero negativo può cogliere l'essenza della realtà, caratteristica centrale dell'opera di Montale.