Concetti Chiave
- Il Decameron di Boccaccio narra di dieci giovani che, durante la peste in Italia, raccontano storie per superare le pene d'amore, con una cornice che filtra la realtà attraverso la loro visione.
- Le novelle sono ambientate in un contesto mercantile, valorizzando il ruolo del mercante autosufficiente e responsabile, bilanciando denaro e cultura.
- Boccaccio non condanna l'avarizia ma propone una coesistenza tra mondo materiale e raffinatezza culturale, riflettendo una fusione storica attraverso i suoi personaggi.
- La visione borghese nel Decameron è dinamica, dove la classe dominante limita l'accesso ad altri, illustrando la stratificazione sociale del tempo.
- La fortuna, secondo Boccaccio, è dinamica e non governata da Dio, ma influenzata dalle azioni umane, particolarmente nella vita mercantile.
Scritto intorno al 1348, questo componimento parla di 10 ragazzi che, nel periodo in cui la peste devastava l’Italia, si riuniscono per narrare una storia l’uno. Si tratta di 7 maschi e 3 ragazze: ciò ci fa capire quanto sia cambiata la visione rispetto a quella medievale. Il tema generale della novella è già indicato, a parte per Doneo, che può parlare di qualsiasi cosa voglia.
Indice
Il Ruolo delle Novelle
Allora le donne, quando avevano problemi d’amore non potevano distrarsi come gli uomini, per questo motivo il poeta raccontava loro queste novelle per aiutarle a superare le pene d’amore.
La Cornice e il Mondo Mercantile
Dal poema è infatti evidente che esso è rivolto ad un pubblico femminile, a tutte le donne che provano amore. la funzione della cornice che impernia l’opera è fare capire al lettore che i ragazzi narranti fanno parte di famiglie colte. Il mondo mercantile narrato nelle novelle viene visto con gli occhi di questi ragazzi, proprio per questo tale cornice è considerata un filtro. Loro desiderio è riportare il mondo prima della peste. La cornice documenta l’origine di queste novelle, viste con gli occhi di questa lega brigata formata da persone che appartengono ad un alto ceto sociale e che vogliono portare il mondo al suo (splendore) prima dell’assalto della peste. Nella cornice viene presentato solo il mondo medio-alto, mentre nelle novelle vengono presentate diverse sfaccettature e sfumature dell’eterogeneità del mondo. La cornice serve a filtrare la realtà molteplice percorsa da conflitti e tensioni. Nelle novelle Boccaccio si immerge in quel mondo brulicante e caotico eterogeneo, vario e rozzo. Tale visione del mondo viene affiancata dal desiderio di idealizzare questo mondo per adattarlo ad uno stile di vita più alto e (nobile).
Distinguiamo due diversi gruppi:
La masserizia: (der. da ammassare) la capacità di spendere denaro senza strafare;
la borghesia: le persone che, avendo ricevuto denaro in eredità, spendevano senza remore tutti i loro risparmi.
La Visione di Boccaccio
Le novelle del Decameron sono per lo più ambientate in una realtà riconducibile alla realtà mercantile e contemporanea. Per Boccaccio la figura del mercante è molto importante perché è autosufficiente, indipendente ed è in grado di spendere il proprio denaro con responsabilità. Boccaccio è attento alle basi materiali ed economiche della realtà e lui, a differenza di Dante, non condanna l’avarizia. Uno dei temi centrali del Decameron è l’industria che domina la realtà oggettiva e la piega ai propri fini. In Boccaccio non si vede la pura e semplice realtà del mondo mercantile, ma vi è anche la consapevolezza dell’importanza della raffinatezza e della cultura. Per questo motivo Boccaccio propone un bilancio tra il mondo materiale del denaro e dell’industria )masserizie) e quello morale della raffinatezza culturale e intellettuale (cortesia). Boccaccio non vede un conflitto tra questi due mondi, perché ritiene che essi possano, anzi debbano coesistere. Questa fusione è una realtà storica tessuta direttamente dal poeta. Boccaccio è quindi l’intellettuale che riesce a sintetizzare questi due diversi mondi nella sua opera, proiettandoli nei personaggi di cui narra le storie. Alla base della visione borghese vi è una concezione dinamica (inferi). Una volta raggiunta la posizione di dominio, la classe borghese non permette ad altri di entrarvi, lasciando così escluse le persone dei ceti più bassi e determinando dei limiti.
Fortuna e Industria
Secondo Boccaccio la fortuna non si basa solo su una questione provvidenziale, ma il destino di ognuno è dettato in parte da se stesso. La visione che il poeta ha della fortuna è laica perché è molto più dinamica e non centra con la figura di Dio. Il poeta idealizza la sua idea di fortuna nella figura del mercante perché la sua attività si basa molto sulla fortuna e sulla provvidenza. Nella visione dell’attività mercantile la fortuna diventa non più un principio dettato e deciso da Dio, ma una questione anche soggettiva che quindi dipende anche dall’uomo. La fortuna è il risultato di una serie di conseguenze. La fortuna può anche contrastare l’industria (intelligenza) dell’uomo.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo delle novelle nel contesto del Decameron?
- Come viene rappresentato il mondo mercantile nelle novelle di Boccaccio?
- Qual è la visione di Boccaccio riguardo al rapporto tra denaro e cultura?
- Come Boccaccio interpreta il concetto di fortuna?
- Qual è la differenza tra masserizia e borghesia secondo il testo?
Le novelle servono a distrarre e consolare le donne dalle pene d'amore, offrendo loro storie che riflettono la realtà mercantile e contemporanea.
Il mondo mercantile è visto attraverso gli occhi di giovani di famiglie colte, che desiderano riportare il mondo al suo splendore pre-peste, filtrando la realtà complessa e variegata.
Boccaccio propone un equilibrio tra il mondo materiale del denaro e dell'industria e quello morale della raffinatezza culturale, ritenendo che possano coesistere.
Boccaccio vede la fortuna come un concetto laico e dinamico, influenzato dalle azioni umane e non solo dalla provvidenza divina, particolarmente rilevante nell'attività mercantile.
La masserizia è la capacità di spendere denaro con moderazione, mentre la borghesia spende senza remore i risparmi ereditati, riflettendo diverse attitudini economiche.