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L’attività narrativa è una delle più antiche attività praticate dall’uomo. La pratica narrativa ha sviluppato la nascita del linguaggio verbale: la narrazione è infatti una trasmissione di conoscenze e vicende tramite racconti e storie, grazie all’uso della parola, per cui i racconti possono essere considerati strumenti conoscitivi.
La narrazione non dipende solo da fattori culturali, ma anche da fattori istintivi, infatti essa comporta piacere, sia in senso attivo, stimolando la creatività del narratore, che passivo, tramite la sollecitazione della curiosità di chi ascolta o legge.
Inoltre, ascoltando (o leggendo) una bella storia, si acquisiscono abitudini positive. Ascoltando o leggendo ci si immedesima con i personaggi generando molteplici identità, allargando la propria individualità, e in tal modo le vicende di un racconto colpiscono la mente del fruitore in modo soggettivo.
Questa stimolazione dell'individuo è individuata nel fatto che il racconto ha quel “qualcosa” che manca alla vita: secondo Pirandello, infatti, “la vita non conclude”.
Se, infatti la realtà concreta si presenta abitualmente caotica e disarmonica, nella dimensione del racconto, invece, questa acquisisce definizione, equilibrio, un inizio e una fine, collegamenti e spiegazioni. Persino i pensieri e le emozioni dei personaggi sono spesso rappresentati in modo che il lettore riesca ad interpretarli con chiarezza:
“la vita vera, scoperta e tratta alla luce, la vita sola vissuta, è la letteratura.” (Kafka)
- Una serie di eventi (livello degli eventi)
- Una serie di personaggi (livello dei personaggi)
- Una o più dimensioni spaziali (livello dello spazio)
- Una o più dimensioni temporali (livello del tempo)
- Una serie di tecniche (livello delle tecniche)
Lettura ingenua
Non è da intendere negativamente; la lettura ingenua è basata sul vivere il piacere della narrazione e della lettura. Si legge infatti per scoprire la vicenda, per conoscere il finale e ci si immedesima nei personaggi. E’ mirata al farsi trascinare dal carattere ludico della lettura.
Lettura consapevole
E’ basata sulla comprensione dei meccanismi della narrazione. La vicenda narrata viene esaminata criticamente, ci si sofferma su come l’autore basa strutturalmente il testo. Mira al carattere strutturale, lessicale.
Ciascun lettore ha la propria modalità di lettura, in quanto non c’è una modalità migliore dell’altra.
I lettori esperti riescono a godere del piacere di una storia e a valutarla allo stesso tempo.
I testi narrativi possono essere reali o fantastici. In ambo i casi, il lettore deve accettare l’idea che le vicende narrate siano vere, senza tener conto delle reali vicende storiche o delle verità dei racconti.
Per il lettore diventa naturale accettare come vero anche ciò che palesemente non lo è: questo è il patto narrativo.
Per far sì che il patto narrativo funzioni, sia il lettore che l’autore devono impegnarsi nella riuscita di una buona comunicazione: l’autore deve saper scrivere un racconto coerente ed organico, dotato di interesse, in grado di suscitare emozioni e di rendere piacevole la lettura, una vicenda emotivamente forte in modo che possa piacere; il lettore deve essere consapevole della piena libertà creativa dell’autore, applicare la sospensione momentanea dell’incredulità, in pratica, deve accettare il patto narrativo.
Se il patto narrativo fallisce, si verifica la mancata lettura.
Esistono generi e filoni del testo narrativo: i generi riguardano la forma del testo narrativo, mentre i filoni riguardano il contenuto del testo narrativo.
Generi
Prosa (fiaba, favola, novella, racconto, romanzo), testo poetico (poema epico-mitologico, poema epico-eroico, poema epico-cavalleresco, favola in versi).
Filoni
Avventura o azione, biografico o autobiografico, comico, fantascientifico, fantastico (fantasy), filosofico, giallo (poliziesco, investigativo, d’indagine), gotico o del terrore, psicologico o di carattere, rosa o sentimentale, sociale o d’ambiente, etc.
Il filone d’avventura
Nella narrazione d’avventura ci si concentra soprattutto sulle vicende; esse sono inaspettate, imprevedibili, e in grado di sorprendere il lettore. Ci sono frequenti spannung (momenti di massima tensione del racconto).
Il filone fantascientifico
Il filone fantascientifico si sviluppa nel Novecento. Esso ha come tema fondamentale l’impatto scientifico e tecnologico sulla società e sull’individuo. I personaggi sono umani, ma spesso li troviamo sotto la veste di alieni, robot, cyborg, mostri o mutanti. La storia è spesso ambientata nel futuro, che si presenta con tutti i suoi aspetti negativi.
Il filone fantastico
Il filone fantastico, spesso contrapposto a quello realistico che presenta elementi reali, ci presenta vicende ambigue,che potrebbero essere coincidenze o manifestazioni del soprannaturale. Il filone realistico si contrappone anche al filone magico o fiabesco.
Il filone psicologico
Nella narrazione psicologica i personaggi sono più sensibili, più interessanti e più problematici; ciò che infatti importa all’autore è l’approfondimento della psicologia dei personaggi, con l’analisi dei suoi più profondi pensieri. I personaggi inoltre sono capaci di comprendere la realtà in una maniera più acuta e approfondita.
I fatti e gli eventi invece passano in secondo piano,e fungono quasi da scenario; le vicende narrate sono spesso banali, scontate e insignificanti.
N.B. In passato i romanzi appartenevano a un
solo filone. Già nel ‘900 assistiamo alla
mescolanza di generi e di filoni.
Il filone d’avventura
Nella narrazione d’avventura ci si concentra soprattutto
sulle vicende; esse sono inaspettate, imprevedibili, e in
grado di sorprendere il lettore. Ci sono frequenti
spannung.
Il filone fantascientifico
Il filone fantascientifico si sviluppa nel Novecento. Esso
ha come tema fondamentale l’impatto scientifico e
tecnologico sulla società e sull’individuo. I personaggi
sono umani, ma spesso li troviamo sotto la veste di
alieni, robot, cyborg, mostri o mutanti. La storia è
spesso ambientata nel futuro, che si presenta con tutti i
suoi aspetti negativi.
Il filone fantastico
Il filone fantastico, spesso contrapposto a quello
realistico che presenta elementi reali, ci presenta
vicende ambigue,che potrebbero essere coincidenze o
manifestazioni del soprannaturale. Il filone realistico si
contrappone anche al filone magico o fiabesco.
Il filone psicologico
Nella narrazione psicologica i personaggi sono più
sensibili, più interessanti e più problematici; ciò che
infatti importa all’autore p l’approfondimento della
psicologia dei personaggi, con l’analisi dei suoi più
profondi pensieri. I personaggi inoltre sono capaci di
comprendere la realtà in una maniera più acuta e
approfondita.
I fatti e gli eventi invece passano in secondo piano,e
fungono quasi da scenario; le vicende narrate sono
spesso banali, scontate e insignificanti.
2.Il livello degli eventi
Il livello degli eventi è caratterizzato da 4 elementi:
sequenze narrative, intreccio e fabula, anacronie
narrative, schema di svolgimento.
Sequenze narrative
L’analisi di un testo narrativo comporta la
segmentazione in sequenze narrative, con la
divisione in segmenti progressivi e logici,
rispettando l’ordine degli eventi.
unità narrative
Le sequenze sono minime dotate
di significato propriamente autonomo, ma
disposte in successioni obbligate, ordinate in
base agli eventi.
- Come riconoscere le sequenze
Ogni sequenza è collegata al testo tramite
nessi temporali (prima, dopo, in seguito) o
logici (perché, poiché).
Questi elementi rendono più semplice il
riconoscimento delle sequenze, operazione
che richiede comunque un minimo di
soggettività.
- Passaggio da una sequenza alla successiva
Il passaggio da una sequenza narrativa alla
successiva è segnalato da vari elementi, quali:
mutamento di luogo e di tempo;
entrata in scena ( o l’uscita da essa) di un
personaggio;
un nuovo capoverso o una spaziatura nella
successione del testo analizzato.
- Come dividere un testo in sequenze narrative
La procedura operativa per la divisione in
sequenze comprende tre fasi: enumerazione,
titolazione, classificazione.
Enumerazione:
1. individuazione della
sequenza (da svolgere sul libro)
Titolazione:
2. attribuzione di un titolo (da
svolgere sul quaderno). Il titolo deve essere
preciso e non generico, ma sintetico; deve
essere breve e in stile nominale (soggetto/c.
oggetto/pronome) e possibilmente, senza
verbo.
Classificazione:
3. identificazione della
tipologia (da svolgere sul quaderno). La
classificazione avviene tra sequenze statiche
e dinamiche.
*S. statiche – Narrative.
*S. dinamiche – Dialogiche, descrittive,
riflessive.
Intreccio e fabula
La seconda operazione necessaria per analizzare
intreccio fabula.
un testo è l’individuazione di e
Ciò p possibile solo con un’operazione di
divisione in sequenze efficace.
- Intreccio (discorso)
Esposizione degli eventi narrati in una
stabilita dall’autore,
particolare successione
dovuta alle sue preferenze e dalla sua volontà.
L’autore è libero di disporre gli eventi secondo
una sequenza che più gli sembra adatta, senza
rispettare alcun ordine cronologico-logico. E’
diretto al lettore, glielo si offre
spontaneamente.
Esso può essere:
Lineare;
1. se gli elementi dono disposti senza
alterazioni rilevanti rispetto alla sequenza
naturale (FABULA=INTRECCIO)
Manipolato;
2. se gli eventi sono disposti con
alterazioni rilevanti rispetto alla sequenza
naturale.
La narrazione inizia in un momento centrale,
poi recupera l’antefatto con un racconto
medias res,
retrospettivo (racconto in “nel
mezzo dell’argomento”), come nell’Odissea.
(FABULA≠INTRECCIO)
- Fabula
E’ la disposizione degli eventi narrati nella loro
naturale successione cronologica e causale. A
volte coincide con l’intreccio.
Essa si individua ricostruendo il normale ordine
di svolgimento degli eventi narrati, nella loro
successione cronologica (prima-dopo) e logico-
causale (causa-effetto / premesse-
conseguenze).
N.B. L’individuazione della fabula è possibile solo se essa non
coincide con l’intreccio.
Ecco un classico schema di intreccio e fabula
romanzo giallo:
in un
1) Ritrovamento A) Esecuzione
del cadavere dell’omicidio
2) Inchiesta della B) Ritrovamento
polizia del cadavere
3) Ricostruzione C) Inchiesta della
dell’omicidio polizia
D)
4) Scoperta del Scoperta
colpevole del colpevole
Anacronie narrative
Le anacronie narrative sono elementi analessi
cronologicamente impossibili. Esse sono
prolessi.
e análēpsis, aná,
- Analessi: (dal greco comp. di
lēpsis,
indietro e rendere).
E’ la ripresa, l’esposizione di eventi
cronologicamente antecedenti rispetto al
tempo in cui è giunta la narrazione.
(Vengono narrati eventi accaduti in
precedenza).
(Es. Ulisse che racconta la sua storia ad
Alcinoo). prolépsis, pro,
- Prolessi: (dal greco comp. di
lépsis,
avanti e rendere).
E’ l’anticipazione, l’esposizione di eventi
cronologicamente posteriori rispetto al tempo
in cui è giunta la narrazione.
(Vengono narrati eventi che accadranno in
seguito).
Schema di svolgimento
Nonostante la moltitudine di storie, tutte quante,
siano esse presenti o future, si adeguano ad uno
schema di svolgimento UNICO ed UNIVERSALE.
Esso è formato da 6 parti:
1. Esordio o situazione di equilibrio
E’ l’insieme di circostanze da cui ha origine la
vicenda.
2. Complicazione o rottura dell’equilibrio iniziale
E’ la circostanza da cui ha inizio la vicenda
3. Sviluppo o mutamenti e peripezie
Si tratta della serie di eventi subiti e compiuti
dai personaggi che comportano l’evoluzione
delle vicende iniziali. Può presentarsi più volte.
Spannung
4. o momento di massima tensione
spannung=
(Dal tedesco, femm. tensione)
È il punto culminante della vicenda. Può
presentarsi più volte.
5. Scioglimento o ricomposizione di un nuovo
equilibrio
E’ la situazione, positiva o negativa, che
stabilisce il culmine della vicenda.
6. Epilogo o situazione di equilibrio finale
Si tratta della conclusione effettiva della
vicenda.
3. Livello dei personaggi
In un brano non interessano solo gli eventi, ma anche i
personaggi, che sono il punto di maggiore attrattiva. La loro
creazione è un’operazione importante e molto delicata
perché se il lettore riesce ad immedesimarsi con uno o più
personaggi, il successo del libro è assicurato.
Cosa affascina in un personaggio?
Un lettore può rimanere affascinato positivamente o
negativamente da un personaggio. Ciò dipende dalla
sua serietà, dalla sua simpatia, antipatia, positività a
negatività.
Un altro aspetto affascinante nei personaggi di un libro
è il fatto che abbiamo accesso ai ricordi, ai pensieri e
alle emozioni dei personaggi; il lettore può entrare nel
pensiero del personaggio.
A volte ci si può immedesimare in un personaggio a tal
punto che questo può diventare più definito di persone
che conosciamo o di personaggi storici.
“Nella vita quotidiana non ci si comprende mai a
vicenda e non esiste né chiaroveggenza assoluta né
confessione totale. Il lettore invece può capire fino in
fondo le persone di un romanzo, se il romanziere
desidera questo, la loro vita intima può venire rivelata
non meno di quella esteriore.” (cit. Edward Morgan
Foster, critico inglese.)
Il livello dei personaggi si basa si due aspetti:
1)La dimensione individuale (caratterizzazione dei
personaggi):
Ognuno di noi e ogni personaggio ha la propria
dimensione individuale, cioè le caratteristiche di
in quanto tale,
personaggio fuori dalla vita sociale. Per
creare il profilo di un personaggio sotto l’aspetto
individuale ci si basa su:
Dati fisici ed esteriori
Aspetto fisico nella sua completezza, ecc.
Dati sociali e culturali
Mestiere, condizione economica, provenienza,
dimensione culturale, hobby, attività, ecc.
Dati psicologici e morali
L’indole, il carattere, principi, psicologia,
religione, orientamento politico, ecc.
Come troviamo questi dati?
Possiamo trovarli in 3 forme:
- Diretta o esplicita (dati forniti dal personaggio
stesso, da un altro personaggio o da una voce
fuori campo);
- Indiretta o implicita (dati forniti interpretando
pensieri e comportamenti dei personaggi);
- Composita o mista (è un misto delle
precedenti).
2)La dimensione relazionale (il sistema dei personaggi):
Le persone e i personaggi possono anche essere
analizzati sotto un profilo relazionale, cioè nella vita
sociale, con gli amici, in relazione con l’ambiente o con
le persone con cui siamo in contatto.
La dimensione relazionale riguarda anche i rapporti che
intercorrono tra i personaggi durante il corso della
vicenda narrata.
Per creare il profilo di un personaggio sotto l’aspetto
relazionale ci si basa su:
Ruolo
Riguarda i ruoli che occupano i personaggi nel
corso della vicenda:
- Principali – il personaggio ha ruolo
centrale
- Secondari – il personaggio ha ruolo
secondario
- Comparse – il personaggio si limita solo a
fugaci apparizioni.
Funzione
Riguarda il ruolo che svolgono i personaggi,
ovvero:
- Protagonista (principale)
- Antagonista (rivale)
- Oggetto (persona o ideale)
- Aiutante (soccorre il protagonista)
- Oppositore (ostacola il protagonista)
Condizione
Riguarda la situazione (fisica-esteriore/socio-
culturale/psicologica-morale) dei personaggi,
ovvero: non cambia
- Statici (se la loro situazione
nel corso della vicenda) cambia
- Dinamici (se la loro situazione nel
corso della vicenda).
4. Livello dello spazio
Per definire il livello degli spazi di un testo narrativo bisogna
basarsi su due aspetti: 1) La tipologia degli spazi; 2) La
funzione degli spazi.
1)La tipologia degli spazi
Individuare e indicare la tipologia degli spazi di un testo
narrativo è quasi impossibile, perché ci troviamo avanti
a molteplici e numerose tipologie di spazio; possiamo
coppie oppositive,
però aiutarci con delle ad esempio:
- Aperto chiuso
- Esterno interno
- Superiore inferiore
- Naturale abitato
- Reale immaginario
- Verosimile fantastico
2)La funzione degli spazi
Per quanto riguarda l’analisi della funzione degli spazi di
un testo narrativo, possiamo effettuarla in base a una
funzione
neutra o convenzionale, lirica o emotiva, simbolica o
connotativa.
- Neutra o convenzionale neutra o
La funzione di uno spazio è
convenzionale quando lo spazio svolge
solo la funzione di scenario.
- Lirica o emotiva lirica o
La funzione di uno spazio è invece
emotiva quando lo spazio e la sua
descrizione sono in corrispondenza o in
contrapposizione con lo stato d’animo dei
personaggi.
- Simbolica o connotativa simbolica o
La funzione di uno spazio è
connotativa quando la sua descrizione
allude a un significato generale essenziale
e determinante per l’interpretazione della
stessa vicenda narrata.
5. Il livello del tempo
Per effettuare l’analisi della dimensione temporale di un
l’ordine narrativo
testo narrativo bisogna definire e la
durata narrativa.
1)L’ordine narrativo riguarda la successione degli
eventi nel testo narrativo; esso può essere:
Lineare,
- quando il racconto segue il
naturale sviluppo degli eventi (ordine
reale);
Manipolato
- (o narrativo), quando il
racconto segue la progressione degli
eventi soggettivi all’autore; esso può a
sua volta essere:
Parzialmente alterato, quando il
medias res,
racconto inizia in
recupera gli eventi precedenti e poi
continua fino alla fine;
Totalmente alterato, quando si inizia
con gli eventi finali e poi si recupera
l’antefatto.
2)La durata narrativa
Per considerare la durata narrativa in un testo, tempo
bisogna tener conto di tempo dell’enunciato (o
della storia, TS) e del tempo dell’enunciazione (o
tempo del racconto, TR).