Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La poesia popolare utilizza parole per il loro suono e allitterazioni, creando immagini inconsuete e bypassando alcuni passaggi logici.
  • Il "Cantico di Frate Sole" di Francesco d'Assisi, scritto nel 1224, è un esempio di poesia delle origini, comprensibile anche oggi nonostante l'evoluzione linguistica.
  • Dante nella Divina Commedia usava una lingua accessibile ai suoi contemporanei, come dimostrato dalla leggenda degli artigiani fiorentini.
  • Nel canto III dell'Inferno, Dante descrive l'inferno attraverso impressioni auditive, utilizzando termini che i suoi contemporanei avrebbero capito.
  • Per i lettori moderni, la lingua della Divina Commedia può risultare difficile, ma le parole erano comprensibili per il pubblico dell'epoca di Dante.

Appunto di italiano spiega il perché la poesia usa parole difficili a noi moderni attraverso esempi di poesia popolare, poesia delle origine il Cantico di Frate Sole e Dante nella divina Commedia.

Indice

  1. La poesia popolare e il suo linguaggio
  2. Il Cantico di Frate Sole
  3. La lingua nella Divina Commedia

La poesia popolare e il suo linguaggio

La poesia popolare, spesso unita al canto, non usa parole difficili. Ma usa le parole in maniera particolare: per esempio impiega parole scelte per il loro suono, o messe in modo da ottenere allitterazioni, inventa immagini inconsuete, salta alcuni passaggi logici.

Un esempio di poesia popolare: Bombardamento Cortina è una canzone degli alpini della Prima guerra mondiale. Venne composta quando la piccola città di Cortina fu soggetta a un bombardamento austriaco.

La lingua usata dai primi poeti italiani (quella che viene chiamata “poesia delle origini”) in molti casi era una lingua comprensibile, quella del popolo.

Il Cantico di Frate Sole

Un esempio di poesia delle origini: La prima poesia scritta in italiano è il Cantico di Frate Sole (o Cantico delle creature), composto da Francesco d’Assisi intorno al 1224. È una poesia nella quale Dio viene lodato per la bellezza di tutte le creature. Presentiamo la prima strofa, nella quale Francesco parla del Sole. Si tratta di una lingua vecchia di ottocento anni e quindi molte parole sono un po’ cambiate: ciononostante ancora oggi è possibile capire tutto senza bisogno di note.

La lingua nella Divina Commedia

In molte parti della Divina Commedia Dante usa una lingua molto comprensibile per i suoi contemporanei: non a caso una leggenda dice che gli artigiani e i bottegai di Firenze correvano a vederlo per controllare se era vero che aveva i capelli rossi, perché bruciati dal fuoco infernale: questa storiella testimonia che tutti conoscevano la Divina Commedia, che era scritta – almeno in alcune parti – in una lingua chiara e accessibile anche alle persone semplici.

Un esempio del Dante più semplice: Nei versione canto III dell’Inferno viene descritta la prima impressione dell’inferno, in cui Dante è appena entrato. È un’impressione auditiva, perché l’aria dell’inferno è molto buia (è un’aria “senza stelle”) e non si riesce a vedere nulla. Qui (“quivi”) si sentono sospiri, pianti e alti gemiti (“guai” da cui il moderno “guaiti”), diverse lingue, linguaggi (“favelle”) orribili, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e deboli, suoni di mani battute fra di loro. Tutti questi suoni fanno un fracasso (“tumulto”) che c’è sempre nell’aria eterna dell’inferno, come la sabbia (“rena”) quando soffia il vento.

Certo, per noi moderni il testo è abbastanza difficile, perché molte parole si sono trasformate nel corso del tempo. Tuttavia quasi nessuna di queste parole è un termine colto: nella maggior parte dei casi si tratta di termini che un popolano contemporaneo di Dante avrebbe capito.

Domande da interrogazione

  1. Perché la poesia popolare non utilizza parole difficili?
  2. La poesia popolare non usa parole difficili perché spesso è unita al canto e utilizza le parole in modo particolare, scegliendole per il loro suono o per creare allitterazioni, e inventa immagini inconsuete.

  3. Qual è un esempio di poesia delle origini e quale lingua utilizza?
  4. Un esempio di poesia delle origini è il Cantico di Frate Sole di Francesco d’Assisi, che utilizza una lingua comprensibile per il popolo dell'epoca, nonostante sia vecchia di ottocento anni.

  5. Come viene descritta la lingua usata da Dante nella Divina Commedia?
  6. Dante usa una lingua molto comprensibile per i suoi contemporanei, tanto che la Divina Commedia era conosciuta anche dalle persone semplici, come dimostra la leggenda degli artigiani e bottegai di Firenze.

  7. Quali impressioni vengono descritte nel canto III dell’Inferno di Dante?
  8. Nel canto III dell’Inferno, Dante descrive un'impressione auditiva dell'inferno, con suoni come sospiri, pianti, gemiti, diverse lingue e parole di dolore, creando un tumulto nell'aria eterna dell'inferno.

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