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Concetti Chiave

  • La retorica si esprime attraverso deviazioni del linguaggio comune, sfruttando tre gruppi principali: foniche, sintattiche e semantiche.
  • Le figure retoriche foniche includono assonanza, consonanza e allitterazione, giocando sui suoni per creare effetti sonori particolari.
  • Le figure sintattiche, o dell'ordine, modificano la disposizione delle parole per ragioni ritmiche o espressive, come inversione e chiasmo.
  • L'anafora e l'enumerazione sono figure sintattiche che ripetono parole per creare ritmo e enfasi, mentre l'ellissi omette elementi senza compromettere il significato.
  • L'anacoluto è una costruzione irregolare che lascia un elemento sospeso, creando un effetto particolare senza alterare il senso della frase.

La retorica è il saper esprimere ciò che si vuole dire nel modo più corretto, le retoriche sono una deviazione del linguaggio comune e sono il modo che ha il poeta per esprimere tutte le potenzialità. Esistono in particolare tre gruppi:

    1. Figure retoriche foniche o del suono;

    2. Figure retoriche sintattiche o dell'ordine;

    3. Figure retoriche semantiche o di significato;

    Assonanza: somiglianza di suono che si crea quando nelle finale delle parole le vocali sono uguali;

    Consonanza: stessa cosa ma con le consonanti;

    Allitterazione: ripetizione dello stesso suono all'interno o all'inizio di due parole vicine

Figure retoriche sintattiche

Le figure retoriche sintattiche vengono anche definite dell'ordine, in quanto vanno proprio a modificare l'ordine delle parole per rispondere a ragioni ritmiche oppure espressive. Queste figure retoriche si distinguono in:

    Inversione: questa tipologia si ramifica in anastrofe, in cui si modifica l'ordine regolare delle parole ad esempio invertendo la posizione del verbo e mettendolo prima del soggetto, e in iperbato, in cui due parole che sintatticamente dovrebbero essere unite sono separate da un altro termine;

    Chiasmo: prevede una disposizione incrociata di coppie di elementi che possono essere collegate dal significato o dall'aspetto grammaticale. Il tipico esempio di questa figura retoriche è: le donne, i cavalieri, le armi, gli amori (le donne si riferiscono infatti agli amori mentre i cavalieri alle armi, seguendo quindi uno schema a X);

    Anacoluto: costruzione irregolare quando un elemento rimane sospeso anche se dovrebbe essere soggetto, ma non è invece seguito dal suo verbo. Questo si verifica ad esempio nella frase: io, la mia patria, or è dove si vive (il soggetto io infatti non è seguito da nessun verbo ma il senso della frase non sembra essere particolarmente compromesso);

    Anafora: ripetizione di una o più parole ad inizio di versi successivi allo scopo di dare un ritmo regolare e enfasi alle parole ripetute;

    Enumerazione: questa figura retorica si può verificare per asindeto, quindi con l'eliminazione di una congiunzione tra un termine e l'altro e vengono legati invece dalla semplice punteggiatura. Oppure l'enumerazione può avvenire per polisindeto, in cui la congiunzione viene prima di tutto per dare invece enfasi;

    Ellissi: eliminazione di una parte di narrazione in prosa, oppure eliminazione di un elemento di solito il verbo, che non compromette la comprensione del senso complessivo della frase;

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale delle figure retoriche?
  2. Le figure retoriche servono a esprimere ciò che si vuole dire nel modo più corretto, permettendo al poeta di esprimere tutte le potenzialità del linguaggio.

  3. Quali sono le principali categorie di figure retoriche?
  4. Le figure retoriche si dividono in tre gruppi principali: foniche o del suono, sintattiche o dell'ordine, e semantiche o di significato.

  5. Cosa caratterizza le figure retoriche foniche?
  6. Le figure retoriche foniche si basano sulla somiglianza di suoni, come l'assonanza, la consonanza e l'allitterazione.

  7. In che modo le figure retoriche sintattiche modificano l'ordine delle parole?
  8. Le figure retoriche sintattiche, come l'inversione, il chiasmo e l'anacoluto, modificano l'ordine delle parole per ragioni ritmiche o espressive.

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